A Cerro al Lambro va ancora di moda l’assurdità:
il sindaco vuol comprare l’ex Chimica Saronio
e realizzare residenziale. Italia Nostra non ci sta
11 luglio 2017. Sì è proprio così: l’articolo apparso ieri sulle pagine locali de Il Giorno ci racconta della volontà del sindaco di Cerro al Lambro, Mario Sassi, di voler costruire palazzi sopra l’area di circa 50mila mq dove da oltre 60 anni giacciono i veleni della ex Saronio, che produceva armi chimiche rilasciando solventi e tanto altro di nefasto nel suolo: Alla richiesta del Demanio di cosa intenda farne dell’area risponde “Ci si presenta un’occasione preziosa per restituire l’area alla collettività – commenta il sindaco -. Nei limiti del possibile, siamo disposti a fare uno sforzo e ad assumerci anche qualche rischio per evitare che il sito debba restare per altri 50 anni nelle stesse condizioni di adesso. Entro il 30 settembre prenderemo una decisione che verrà sottoposta anche al parere del consiglio comunale. Sempre che le analisi non rivelino qualcosa di preoccupante” specifica il sindaco. Ma Italia Nostra Sud est Milano non ci sta e ribatte…
A Cerro al Lambro va ancora di moda l’assurdità:
il sindaco vuol comprare l’ex Chimica Saronio
e realizzare residenziale. Italia Nostra non ci sta
11 luglio 2017. Sì è proprio così: l’articolo apparso ieri sulle pagine locali de Il Giorno ci racconta della volontà del sindaco di Cerro al Lambro, Mario Sassi, di voler costruire palazzi sopra l’area di circa 50mila mq dove da oltre 60 anni giacciono i veleni della ex Saronio, che produceva armi chimiche rilasciando solventi e tanto altro di nefasto nel suolo: Alla richiesta del Demanio di cosa intenda farne dell’area risponde “Ci si presenta un’occasione preziosa per restituire l’area alla collettività – commenta il sindaco -. Nei limiti del possibile, siamo disposti a fare uno sforzo e ad assumerci anche qualche rischio per evitare che il sito debba restare per altri 50 anni nelle stesse condizioni di adesso. Entro il 30 settembre prenderemo una decisione che verrà sottoposta anche al parere del consiglio comunale. Sempre che le analisi non rivelino qualcosa di preoccupante” specifica il sindaco.
Italia Nostra non ci sta e ribatte
Ma Cristiana Amoruso, presidente Italia Nostra Sud Est Milano, non ci sta e commenta così: “Leggo che l’Amministrazione Comunale di Cerro sarebbe interessata all’acquisizione delle aree della Saronio per farne aree residenziali. Mi chiedo in che modo si possa pensare di rendere fruibili quegli spazi. L’unica possibilità che mi viene in mente è piantumare la zona e creare un bosco (ammesso che qualcosa vi riesca a crescere). È interessante notare che il Comune abbia le risorse per acquistare l’area, ma non le ha avute a suo tempo per il recupero di Palazzo Visconti Annoni (vedi foto in bianco e nero a fondo pagina), che circa un decennio fa è stato demolito, privando la comunità del suo bene storico più prestigioso e antico, e al posto del quale ora sorge un edificio di appartamenti invenduti”.
Ovviamente non possiamo che concordare con le posizioni di Italia Nostra che, inoltre, ha richiesto e ottenuto dalla Soprintendenza di Milano il vincolo per
l’arco (nella foto di Roby Bettolini), che troneggia sopra la vasta area dell’ex Saronio di Riozzo, frazione di Cerro al Lambro, fabbrica voluta da Mussolini per produrre gas bellici, come il nervino, in funzione fino al 1945.
Eppure, di nuovo d’accordo con Italia Nostra Sud Est Milano, quell’area avrebbe dovuto avere ben altro vincolo, e già dagli anni Cinquanta: quello dell’inedificabilità totale, fin quando non fosse stata bonificata. Invece buona parte è già stata utilizzata per palazzine residenziali e amenità connesse.