Città Metropolitana vota
le 7 Zone omogenee
più integrazione tra i comuni per i servizi
Lo scorso 22 febbraio -dopo l’intesa trovata con Regione Lombardia e il parere positivo espresso dalla Conferenza metropolitana dei sindaci- il Consiglio metropolitano ha approvato, all’unanimità dei presenti, la delibera sulla delimitazione e costituzione delle zone omogenee. “Noi come istituzione -dichiara la vicesindaca Arianna Censi- abbiamo fatto il nostro dovere, portando a termine la definizione di un Piano strategico e la suddivisione in zone omogenee del nostro territorio. Ora ci aspettiamo che il governo riconosca questi ed altri risultati, dandoci le risorse necessarie a far decollare la Città metropolitana, le cui potenzialità si esprimeranno soltanto con una revisione della Legge Delrio”.
Queste le “aggregazioni” stabilite dei 133 comuni metropolitani…
Città Metropolitana vota
le 7 Zone omogenee
più integrazione tra i comuni per i servizi
Lo scorso 22 febbraio -dopo l’intesa trovata con Regione Lombardia e il parere positivo espresso dalla Conferenza metropolitana dei sindaci- il Consiglio metropolitano ha approvato, all’unanimità dei presenti, la delibera sulla delimitazione e costituzione delle zone omogenee. “Noi come istituzione -dichiara la vicesindaca Arianna Censi- abbiamo fatto il nostro dovere, portando a termine la definizione di un Piano strategico e la suddivisione in zone omogenee del nostro territorio. Ora ci aspettiamo che il governo riconosca questi ed altri risultati, dandoci le risorse necessarie a far decollare la Città metropolitana, le cui potenzialità si esprimeranno soltanto con una revisione della Legge Delrio”.
Queste le “aggregazioni” stabilite dei 133 comuni metropolitani:
Adda Martesana (in verde) – 29 comuni; 384.082 abitanti; 273,35 Kmq
Infrastrutture verdi e blu per una città-parco
Alto Milanese (in rosa) – 22 comuni; 258.743 abitanti; 215,23 Kmq
Un territorio in rete, attrattivo e aperto all’innovazione
Magentino e Abbiatense (in violetto) – 29 comuni; 213.745 abitanti; 360,44 Kmq
Terra di agricoltura, tra produzione e fruizione
Nord Milano (in giallo chiaro)- 6 comuni; 267.696 abitanti; 49,48 Kmq
La città dei nuovi lavori, dei servizi e dell’abitare
Nord Ovest – 16 comuni (in giallo-arancio); 315.749 abitanti; 135,82 Kmq
Campo della conoscenza e dell’innovazione
Sud Est – 15 comuni (in lilla); 173.267 abitanti; 179,72 Kmq
Orientare lo sviluppo attraverso la Smart Land
Sud Ovest – 16 comuni (in arancione; 238.729 abitanti; 179,95 Kmq
Nuove connessioni per un territorio integrato
Cosa sono e quali funzioni hanno le Zone omogenee?
Va innanzitutto premesso che, ai sensi della Legge Delrio, le Zone omogenee sono una delle precondizioni per le elezioni a suffragio universale nelle città metropolitane con popolazione superiore a tre milioni di abitanti: a tal proposito è interessante rilevare che solo Roma, Milano e Napoli superano tale soglia. Quindi, considerato che il Sindaco Sala, che è anche il sindaco della città metropolitana, è stato eletto nel 2016 dai soli cittadini milanesi, solo nel 2021 gli abitanti dei 133 comuni facenti parte dell’area vasta saranno chiamati alle urne per esprimere il loro voto.
Sostanzialmente, il fine delle cosiddette Zone omogenee è quello di promuovere l’efficace coordinamento delle politiche pubbliche relative allo svolgimento di buona parte delle funzioni della Città metropolitana. Tra gli obiettivi vi sono l’integrazione degli analoghi servizi dei comuni singoli o associati. Altra importante compito delle zone omogenee è quello di esprimere pareri obbligatori sugli atti del Consiglio metropolitano che le riguardano. Ma l’iter non è ancora finito. Infatti l’articolo 27 dello Statuto della Città metropolitana determina gli Organi delle zone omogenee, ovvero “l’Assemblea e la presidente o il presidente”. Quest’ultima/o sarà eletto a maggioranza assoluta dall’assemblea tra i propri componenti nella prima seduta convocata e presieduta dalla sindaca/o metropolitano.
Dunque, c’è ancora tempo… se Sala non decade, potremo apprezzare di far parte di questo nuovo ente, nato nel gennaio del 2015, solo nel 2021. Sempre che il governo trovi “le risorse necessarie” per mantenere in vita le città metropolitane.
(24 febbraio 2016)