Cari amici,
troppo distratti da luminarie e incitamenti agli acquisti, non è facile per nessuno fare il punto sullo stato del Parco Agricolo Sud Milano. Ci provo una chiave di lettura positiva, forse sfacciatamente positiva, però a volte bisogna soffermarsi sul “mezzo pieno” del bicchiere.
Partiamo dai pericoli scampati: la temuta fusione a freddo del Parco Sud con il Parco Nord Milano non c’è stata e la stessa Regione ha deciso per il momento di soprassedere sulla legge di riordino delle aree protette, nel cui interno era presente questa unione. Ci sarà perciò il tempo di valutare con calma pericoli e benefici dietro il progetto del Parco Metropolitano, che non può dimenticare di aggregare le numerose aree non ricomprese nei due parchi regionali come i numerosi PLIS (Parchi Locali di Interesse Sovracomunale), ma anche le tante aree verdi e agricole ancora senza tutela. Altri fendenti evitati (non per merito nostro, ma perché non gioirne?: la trivella di Zibido San Giacomo, dopo aver trovato solo rocce e acqua, è oggi smantellata, l’elettrodotto Interconnector di Terna è ancora nel porto delle nebbie mentre l’Outlet di Locate (ridenominato chissà perché Scalo Milano) ha un impatto limitato: funziona a basso regime che nei vastissimi parcheggi si possono organizzare partitelle di calcio.
Certo, non è tutto rose e fiori. Il progetto della superstrada Vigevano-Malpensa è sempre pendente, ma dobbiamo rilevare che gli sforzi contro il dannoso progetto di agricoltori dell’ovest milanese (uniti e attivi, che bello!), degli ambientalisti e dei sindaci hanno smosso le montagne: il Direttivo dell’Ente Parco Sud prima e la Città Metropolitana poi hanno preso una chiara e ferma posizione per la cancellazione del progetto. E la delegazione di sindaci, agricoltori e comitati che –forti di una petizione con numerose firme- sono andati a Bruxelles hanno raccolto qualcosa più che una distratta attenzione dalla Commissione per le petizioni dell’Unione Europea: “Questa parte d’Europa è troppo bella per essere distrutta” ha dichiarato la presidente Cecilia Vikstrom e ha chiesto delucidazioni scritte all’assessora regionale Terzi e al ministro Delrio.
Oltre ai pericoli veri e propri, avanzano nel Parco Sud progetti che definire anomali è forse riduttivo. I tempi cambiano, è vero, e l’agricoltura si trasforma, ma cosa dire della proposta dei mega-orti di via Selvanesco a Milano? La proprietà ha dimostrato grande elasticità ma, con tre proposte sostanzialmente differenti in pochi mesi, anche poca lucidità. L’ultima, di fine novembre, ha ridotto di molto le aree degli orti e dei parcheggi, puntando alla produzione in proprio e trasformazione di prodotti orticoli e frutta biologici. Ma, ci chiediamo, può una immobiliare trasformarsi in azienda agricola e lanciarsi in attività innovative? Al momento non sappiamo nemmeno se abbiano presentato la richiesta in Regione (farsi agricoltori non si improvvisa), e in ogni caso prima che possano anche solo presentare il progetto al Parco Agricolo Sud Milano ce ne vuole. E’ da rilevare che la risposta di cittadini e associazioni locali è stata molto forte e civile, sapendo porsi come interlocutori credibili e facendo recedere alcuni amministratori milanesi da posizioni troppo accomodanti e acritiche.
Chiudo con una notizia tutta positiva. La riqualificazione della vasta area di Porto di Mare, nella periferia sud di Milano, è stata assegnata a Boscoincittà. E’ in atto la presa di possesso di quest’area del Parco Sud, per ripulirla prima di tutto dal degrado. Un primo appuntamento ha visto tutto l’ambientalismo e tanti cittadini all’opera: alla giornata di Puliamo il Mondo, ciclica iniziativa di Legambiente, hanno aderito 250 persone che hanno recuperato tonnellate e tonnellate di rifiuti. Molto c’è ancora da fare e di volontari ne serviranno ancora tanti, ma intanto il lavoro continua e, grazie anche all’infaticabile lavoro di 900 pecore, interi pratoni sono oggi percorribili, permettendo di iniziare a pianificare i passi futuri. La riappropriazione di queste terre rappresenterà una tappa fondamentale per far vivere e apprezzare il Parco Sud dai cittadini milanesi e non. Alcune dichiarazioni a mezzo stampa hanno avanzato l’ipotesi di costruire in quest’area uno stadio per una squadra di calcio milanese. Sarebbe un danno al territorio e una beffa per i cittadini che si sono dati da fare per rimetterlo in sesto. Non scherziamo, per favore: le pecore e anche noi siamo un po’ suscettibili e si sa, quando il gregge alza la testa…
Ci sarebbe ancora tanto da scrivere, ma la chiudo qui.
Auguro a tutti voi le migliori feste e un sereno anno nuovo. E spero che il 2018 vi veda ancora attenti al territorio, attivi in ciò che fate e capaci di essere rete, sentirvi cioè collegati alle tante persone, associazioni, aziende, amministratori e comitati che stanno trasformando questo Parco in un posto migliore.
Renato Aquilani
presidente Associazione per il Parco Sud Milano Onlus