Sempre meno rondini (ma anche rondoni e balestrucci) cacciate d’inverno, sfrattate dalle nostre case d’estate Il caso virtuoso di Melegnano: un esempio da seguire

Sempre meno rondini, rondoni e balestrucci
cacciati d’inverno, sfrattati d’estate
Ma a Melegnano c’è un caso virtuoso

                

17 aprile 2018. Il cielo di rondini sfreccianti è sempre più un’immagine poetica o dei lontani ricordi. E lo stesso vale per i più grandi e pancia-nera rondoni, come anche per i più piccoli e tondeggianti balestrucci. Non è che siano spariti del tutto, e in qualche rione, paese, borgo e cascina ancora ritornano. Ma la loro rarefazione non è solo un affare di ornitologi: è un dato evidente anche ai profani che ogni tanto alzano le testa al cielo.
Certo, che questi intrepidi volatili ne devono sfidare di difficoltà. “I problemi seri li affrontano nei luoghi di svernamento. Le popolazioni locali dell’Africa Equatoriale -racconta Luca Ravizza, esperto del Gruppo di Ricerche Ornitologiche Lodigiano- hanno cominciato a usare massicciamente le reti per catturare le rondini nei canneti, al fine di cibarsene”. E poi, mettiamoci anche i lunghi tragitti di attraversamento di vaste distese marine e desertiche, con il bracconaggio tutt’altro che infrequente in Nord Africa, ma non solo. Inoltre, seri problemi li hanno anche da noi: si può dire che non trovano casa.
Uno studio-censimento, presentato la settimana scorsa a Melegnano (luogo dove è tratto il video dello scorso giugno), mette in chiaro i termini del problema e dà indicazioni su come risolverlo…

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Milano, citta dai 70 borghi, proposta a Sala e Maran

Milano, la città dai 70 borghi da salvare.
Dalle belle parole si deve passare alla pratica
La nostra proposta a Sala e all’assessore Maran

16 aprile 2018. È fondamentale che Milano mantenga il contatto con il suo passato: i suoi borghi entrati a far parte della metropoli, ma solo sulla carta e oggi un po’ abbandonati tra le periferie e la sua campagna. Alcuni di questi stanno andando letteralmente pezzi, altri attendono solo di essere ri-scoperti. Ma in fretta, prima che sia troppo tardi e venga cancellata per sempre quella che è la storia, la bellezza e la vita della Milano di un tempo, con tesori nascosti e sconosciuti ai più.
Ed è stato proprio nel ghiotto convegno di lunedì scorso all’Urban Certer di Milano che sono stati ripresi e approfonditi i temi del libro di Roberto Schena “Milano: la città dai 70 borghi” (ne abbiamo già scritto): insieme all’autore del libro, erano presenti i rappresentanti del mondo politico (l’assessore Pierfrancesco Maran e il consigliere comunale di Milano, nonché vice presidente dell’Ente Parco Agricolo Sud Milano, Rosario Pantaleo), universitario (i professori del Politecnico Lionella Scazzosi e Marco Prusicki) e soggetti del mondo culturale e associativo (Riccardo Tammaro, Giorgio Uberti, Gianni Bianchi e Silvio Anderloni).
Belle parole sono state spese, ma le parole dette in pubblico sono importanti. Adesso si tratta di concretizzare le interessanti idee che sono state esposte. Da qui nasce la proposta della nostra Associazione al sindaco Sala e all’assessore Maran di istituire di un Gruppo di Lavoro per la Valorizzazione dei Borghi e retaggi storici Milanesi, che operi fattivamente…

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Il grande sfregio al Parco Sud causato dall’outlet di Locate non ha ancora ottenuto le compensazioni di legge: ci siamo attivati

Il grande sfregio al Parco Sud causato
dall’outlet di Locate non ha ancora ottenuto
le compensazioni di legge: ci siamo attivati 

 

14 aprile 2018. Il grande sfregio al territorio provocato dall’invasione di un outlet, poi divenuto Scalo Milano, a Locate di Triulzi, non ha ancora avuto la sua contropartita. Sì, perché, come più volte abbiamo già scritto su queste pagine, l’inserimento di un così impattante “corpo estraneo” nelle campagne del Parco Agricolo Sud Milano, aveva previsto, almeno sulla carta (accordo di programma deliberato nel 2012) alcune “mitigazioni” che ancora oggi rimangono solo lettera morta.
Purtroppo, quando si tratta di cedere territori al cemento tutto si concretizza in breve. Al contrario, quando si tratta di “incassare” le compensazioni, in questo caso la cessione di 133mila mq di un’area del Parco Sud (adiacente alla mega struttura di vendita) e 1 milione di euro per mitigazioni ambientali, allora i politici fanno passare anni e anni, nell’indifferenza totale per l’ambiente: in questo caso siamo ormai a 6 dall’inaugurazione dell’outlet.

Ecco che alora…

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Regione Lombardia progetta “sconti tariffe” per chi viaggia in autostrada Quanto ci perdiamo in salute e soldi pubblici?

Lo Stato aumenta i pedaggi delle autostrade
e la Regione Lombardia progetta sconti tariffe
Quanto ci guadagnano le concessionarie?
Quanto ci perdiamo in salute e soldi pubblici?

 
11 aprile 2018. Anche quest’anno Tangenziale est esterna (Teem), Brebemi e Pedemontana hanno ricevuto l’ok dallo Stato di aumentare le loro tariffe, rispettivamente +2,70%, + 4,69% e + 1,70%. Tre autostrade sono già costate molto care alle casse pubbliche: 320 milioni dati a fondo perduto a Brebemi, 330 milioni a Teem, 2 miliardi (di cui 800 milioni di defiscalizzazione)  a Pedemontana. Ma le tre tratte continuano a rappresentare un fallimento, sia in termini di frequenza sia in termini economici, con bilanci perennemente in profondo rosso (Pedemontana è in bilico per il fallimento, con costi per km pari a 40 milioni).
Ed ecco che arriva il nuovo presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che si fa paladino delle autostrade promettendo vaucher, non sconti, ma incentivi, per “i frequentatori abituali delle autostrade lombarde”, cioè coloro che percorrono in auto il tragitto casa-lavoro: lo ha dichiarato ieri, nell’ambito del Consiglio regionale, nel corso della presentazione del suo programma di governo per la Lombardia.
Insomma, oltre alle migliaia di ettari di terreni agricoli cementificati (anche nel Parco agricolo Sud Milano), oltre all’incremento del traffico con danni alla salute pubblica -ricordiamo che la nostra regione è la più inquinata d’Europa- andiamo a soccorrere, con i nostri soldi, gli imprenditori privati. E questo mentre in tutta Europa si sta incentivando il trasporto pubblico e le politiche ambientali.
A onor del vero, Fontana ha anche citato un rilancio del trasporto su ferro. “Dovrò prima incontrarmi con l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato”…
Come partenza non c’è male. Grazie presidente! Lei sì che ha capito di cosa ha bisogno la Lombardia. È il nuovo che avanza!

L’associazione Amici del Parco Nord sollecita gli enti competenti per conoscere le conclusioni dell’indagine della magistratura

L’associazione Amici del Parco Nord sollecita
gli enti competenti per conoscere le conclusioni
dell’indagine della magistratura, iniziata nel 2015,
sugli scarichi abusivi nel Seveso: 1.420 su 1.500

8 aprile 2018. Il Seveso è un fiume a carattere torrentizio lungo 52 chilometri il cui corso si sviluppa interamente nelle province di Como, Monza Brianza e Milano: nel corso degli anni, a causa degli scarichi abusivi  (1420 su 1500 accertati e localizzati) nelle sue acque, è ormai spesso ricordato come il fiume nero. Ma anche quello delle esondazioni dei quartieri a nord di Milano. “Che la pulizia delle acque del Seveso sia necessaria e urgente e che faciliterebbe comunque la risoluzione del problema delle esondazioni del Seveso, ormai lo dicono in tanti, anche se poi nessuno fa niente. La Magistratura milanese ha avviato, ora sono tre anni, un’indagine la cui conclusione era stata annunciata per fine 2016 e che però non vede ancora la luce.
L’associazione Amici del Parco Nord da anni si batte per far sì che le acque di questo fiume siano rese pulite e perché siano infine individuate le responsabilità e, soprattutto, sia rimossa l’inerzia assoluta delle autorità che dovrebbero intervenire a protezione del fiume, ma che di fatto, invece, coprono uno stato di perdurante e completa illegalità.
Solidali con l’associazione Amici del Parco Nord, pubblichiamo l’ultima delle tante lettere inviate alle autorità competenti affinché si adoperino per risolvere definitivamente il grave problema che il Seveso rappresenta per tutta la comunità….

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Nel Parco Agricolo Sud sta sbocciando il primo frutteto “aperto” di Milano: si potrà scegliere, raccogliere e scoprire la natura

Nel Parco Agricolo Sud sta sbocciando
il primo frutteto “aperto” di Milano:
ognuno potrà scegliere e raccogliere

7 Aprile 2018. Un’oasi di bellezza e natura in città, dove entrare e passeggiare tra i filari per scegliere e quindi raccogliere direttamente la frutta dagli alberi, pesarla e pagarla: l’idea è venuta a una dozzina di persone, tra cui giovani agronomi, ma anche pensionati, perlopiù frequentatori di Bosco in Città, tant’è che il frutteto si trova nei pressi della via Novara, dove ha sede lo storico Bosco gestito da Italia Nostra, tra le esperienze più felici del Parco Agricolo Sud Milano. Si tratta di una novità assoluta per Milano e per il Parco Sud. In primis, i nostri “imprenditori” nel 2016 hanno acquistato un terreno (non edificabile, essendo nel Parco) di 2,3 ettari, dove da vent’anni cresceva solo erba, e vi hanno piantato ben 2.000 piante con 60 varietà di sapori, tra cui anche frutti di una volta: dalle mele alle ciliegie, alle albicocche fino all’uva e ai piccoli frutti, quali mirtilli e more. “Lo abbiamo chiamato ‘Frutta in campo’ -racconta Fabio Ziller (nella foto)…

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