Anno boom dei falchi pecchiaioli
e anche gli altri migratori non scherzano
I risultati dagli osservatori di San Colombano
7 ottobre 2018. Incuranti dell’afa pomeridiana, dal 18 agosto al 2 settembre scorso, volontari ma anche semplici curiosi occasionali hanno presidiato due campi di avvistamento, installati -per il 14° anno- nelle colline di San Colombano al Lambro, famose per i vini, ma anche punto di riferimento ideale per cogliere le migrazioni di tanti uccelli che, una volta cresciuti i piccoli, a fine estate si rimettono in viaggio per svernare.
Ciò che è passato davanti agli occhi dei volontari dell’Associazione Parco Collinare Il Gheppio di Miradolo Terme, de Il Picchio Verde di San Colombano al Lambro e del GROL (Gruppo di Ricerche Ornitologiche Lodigiano) è molto positivo.
Le star sono stati i falchi pecchiaioli (4.136 esemplari, una media di quasi 22 individui all’ora), che sono stati osservati in numero maggiore rispetto agli anni passati. “La direzione del transito è sempre verso ovest -specifica Luca Ravizza del GROL- veleggiano verso la Francia, la Spagna e poi su Gibilterra, sino a raggiungere il nord Africa. Passano in genere poco a nord del Po e le colline di San Colombano devono essere per loro un preciso punto di riferimento”. Non sono mancati gli avvistamenti di altri rapaci, come i falchi di palude e i nibbi bruni.
Come detto, in genere queste specie sono di passaggio, ma non mancano quelle che, complice forse il mutamento del clima, hanno mostrato qualche propensione a svernare nei nostri territori…