Vigevano-Malpensa, l’autostrada del dissenso. Anche Città metropolitana ricorre al Tar insieme ai Parchi Sud, del Ticino, Comuni e associazion

Vigevano-Malpensa, la superstrada del dissenso.
Anche Città metropolitana ricorre al Tar insieme
ai Parchi Sud, del Ticino, Comuni e associazioni

31 ottobre 2018. Anche Città Metropolitana si unisce agli altri enti per bloccare il progetto della superstrada Vigevano Malpensa, approvato dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) a soli quattro giorni dalle elezioni nazionali del marzo scorso. Un fatto eclatante che non aveva comunque smontato gli animi dei cittadini e degli Amministratori pubblici. È ufficiale, infatti, che anche la Città Metropolitana si è affiancata al Parco Agricolo Sud Milano e al Parco del Ticino e hanno presentato ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale). Inoltre, un ricorso contro la decisione del governo Gentiloni, fortemente sostenuta da Regione Lombardia, è stato depositato al Tar anche dai Comuni di Albairate e Cassinetta di Lugagnano. Solitario il Comune di Boffalora, che ricorre al Tar, ma in autonomia. Si rafforza così il pool degli Enti locali che puntano alla difesa del territorio.
A queste decisioni non è certamente estranea la mobilitazione ultradecennale di tanti cittadini e associazioni agricole e ambientaliste. Anche in questa fase di battaglie legali, il Comitato No Tang e una quarantina di cittadini sosterranno ad adiuvandum i ricorsi degli Enti: a loro si affiancano l’Associazione per il Parco Sud Milano Onlus e Legambiente. Nel complesso, le spese legali dei cittadini e delle associazioni ammontano a circa 10mila euro (*).
L’intenzione del Comitato è produrre tre controdeduzioni a sostegno dei ricorsi: all’agronomo Giovanni Morina è stato affidato il compito di valutare i danni provocati dalla superstrada all’agricoltura, mentre l’ingegner Vescia si occuperà di quantificare correttamente i flussi del traffico. Infine l’ingegner Franco metterà al setaccio le procedure di approvazione, che mostrerebbero serie carenze.
(*) Chi volesse contribuire alla coperture delle spese del Comitato e dei cittadini, può contattare info@notangenziale.org

Tasse ambiente solo 1,1%

Dei 57,4 miliardi di tasse ambientali
solo 640 milioni vanno veramente a finanziare
la protezione dell’ambiente. Parola di Istat

28 ottobre 2018. Che fine fanno le tasse ambientali riscosse ogni anno in Italia? Secondo gli ultimi dati Istat, aggiornati il 25 ottobre, sui 57,38 miliardi di euro incassati dallo Stato nel 2017 – in calo rispetto ai 58,7 del 2016 – appena 640 milioni di euro sono destinati a spese per la protezione ambientale: circa l’1,1%. Solo per questa minima frazione si può dunque parlare di “imposte di scopo”, ossia imposte il cui gettito è destinato a finanziare spese per la protezione ambientale, mentre i rimanenti 56,7 miliardi di euro di gettito finiscono a finanziare tutt’altre partite.
Illustri economisti ambientali come Massimiliano Mazzanti da tempo sottolineano che le tasse ambientali di fatto sono ancora a livelli praticamente nulli in Italia, un vero e proprio paradosso…

 

 

 

 

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Plis Parco martesana ufficializzato

Finalmente ufficializzata la nascita
del Parco della Martesana:
74 ettari di verde collegati al Parco Sud

24 ottobre 2018. Finalmente i tasselli cominciano a incastrarsi con armonia: il Parco della Martesana è stato riconosciuto nel territorio di Bussero e Cassina con il Decreto n. 189.218 del Sindaco Metropolitano, Giuseppe Sala (una notizia passata un po’ sotto silenzio, forse perché accaduta in estate). Spetterà a Bussero il ruolo di Comune capofila del nuovo Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS): oltre 74 ettari distribuiti nel territorio dei Comuni di Bussero e Cassina de’ Pecchi, che prenderanno il nome, proprio dal Naviglio sul quale si affacciano le aree conferite al nuovo parco.
Un iter iniziato già nel 2013 grazie a Pietro Mezzi, allora consigliere della provincia di Milano (attualmente consigliere della Città Metropolitana, con deleghe a Territorio, Ambiente e Parchi), che presentò un emendamento al Consiglio provinciale riuscendo a dare così il via al PLIS della Martesana. Il primo Protocollo di Intesa tra…

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Scali ferroviari, parte il concorso internazionale per i masterplan di Farini e San Cristoforo In totale, tutti gli scali occupano 1,25 milioni di mq

Scali ferroviari, parte il concorso internazionale
per i masterplan di Farini e San Cristoforo
In totale, tutti gli scali occupano 1,25 mil di mq

22 ottobre 2018 – Si scaldano i motori per l’avvio dei progetti riguardanti gli scali ferroviari, una grande abbuffata di business edilizio. Ma, forse, non solo. Oggi, infatti, il Comune di Milano ha dato il via al “Concorso Farini”, selezione internazionale per la redazione del masterplan di trasformazione e rigenerazione urbana degli scali ferroviari di Milano Farini e Milano San Cristoforo. Complessivamente, quello degli scali, è il più grande piano di rigenerazione urbana che interesserà Milano nei prossimi 20 anni, uno dei maggiori progetti di ricucitura e valorizzazione del territorio in Italia e in Europa: insieme coprono una superficie di 1 milione e 250mila mq, di cui circa 200mila rimarranno a funzione ferroviaria.
Promosso da FS Sistemi urbani (Gruppo FS italiane) e da COIMA SGR, il progetto è stato presentato dall’assessore Pierfrancesco Maran, dal Presidente di FS Sistemi urbani Carlo De Vito, dal fondatore e Amministratore delegato di COIMA Manfredi Catella, dalla Presidente dell’Accademia di Belle arti di Brera Livia Pomodoro e dal responsabile unico del concorso Leopoldo Freyrie.
Il masterplan dovrà offrire soluzioni orientative per la trasformazione e riconversione degli spazi non più utilizzati per le attività ferroviarie a Milano Farini e Milano San Cristoforo. Una giuria di alto profilo e competenze selezionerà il masterplan migliore che sarà poi sottoposto a dibattito pubblico…

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Emergenza smog

Smog, a Milano è già emergenza,
centraline oltre la soglia da sei giorni:
meno cemento e caldaie spente!

19 ottobre 2018. Nel diario dello smog oggi è un venerdì nero: Milano segna il sesto giorno consecutivo di superamento della soglia per le polveri sottili (50 microg/mc), il 42mo dall’inizio  dell’anno. La conseguenza è l’entrata nella fase di emergenza con limitazioni alla circolazione per i veicoli fino a euro4 diesel, divieto di spandimento liquami in agricoltura e di accensione di stufe e camini, oltre all’abbassamento della temperatura in abitazioni e uffici. Di queste ultime misure in realtà non ci sarà bisogno, perché le temperature in città sono talmente alte che, anche tenendo spenti i riscaldamenti gli interni delle case arrivano facilmente a far misurare oltre 22°C. Dunque vale prima di tutto la raccomandazione, lanciata dal sindaco Sala, di lasciare le caldaie con l’interruttore in posizione ‘spento’. La buona notizia, anche per i portafogli oltre che per lo smog, è che il tepore quasi estivo durerà, secondo le previsioni, almeno fino a domenica, e forse anche oltre. Temperature talmente miti che consentono di evitare l’accensione degli impianti termici non solo a Milano, ma in tutta la pianura lombarda. La cattiva notizia invece è…

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