Cambiamenti climatici

Cambiamenti climatici da record in Italia
il 2018 anno più caldo da oltre due secoli
E il Piano nazionale sul clima latita

Per l’Italia, l’anno che si è appena concluso è il più caldo da oltre due secoli, segnando così un nuovo record nell’avanzata dei cambiamenti climatici nel nostro Paese. L’ufficialità arriva direttamente dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima, che fa parte del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), e che cura le serie storiche omologate dal 1800 a oggi per temperature e precipitazioni; questo significa che il clima italiano si è surriscaldato come mai prima da almeno 218 anni, un limite temporale dettato solo dal fatto che non sono disponibili dati confrontabili per periodi precedenti. Quella arrivata dal Cnr è dunque solo l’ultima e più cocente conferma: i cambiamenti climatici stanno ormai influenzando stabilmente il nostro Paese, ma ancora non abbiamo messo in campo gli strumenti necessari – sia sul lato del contrasto, sia su quello dell’adattamento – per difenderci efficacemente. Alla luce degli ultimi dati è ancora più urgente l’elaborazione e discussione del Piano nazionale energia e clima, che l’Italia avrebbe dovuto inviare all’attenzione dell’Ue entro il 31 dicembre 2018, ma di cui ancora non c’è traccia. L’Italia può anche provare a dimenticare i cambiamenti climatici, ma questi non si stanno affatto dimenticando di noi…

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Locate terreni non ancora ricevuti

A 6 anni dagli accordi, l’outlet di locate
non ha ancora ceduto i terreni al Parco Sud
Dopo i nostri ripetuti solleciti, forse a breve…

26 dicembre 2018. Abbiamo ripetutamente scritto in queste pagine e sollecitato l’Ente Parco Sud sulla questione: gli accordi di programma del 2012 per la costruzione dell’outlet a Locale, esempio di sacrificio della campagna agricola e del paesaggio, prevedono la cessione di 133mila mq di terreni, che diverrebbero proprietà del Parco agricolo Sud Milano (bene pubblico).

E, finalmente, nel Consiglio direttivo dell’Ente, svoltosi lo scorso 17 dicembre, è stata presentata la cronistoria di questi terreni, da cui si evince che “operatore e comune di Locate hanno comunque assicurato che i lavori sono in itinere e che il passaggio di proprietà avverrà entro la fine dell’anno in corso”. Mancano solo 5 giorni alla fine dell’anno ed è quindi difficile che il “miracolo” si possa avverare. Ma almeno c’è un pezzo di carta in cui tutto ciò viene dichiarato. E, se non accadesse, l’Ente Parco potrebbe procedere per vie legali al fine di ottenere quanto gli (ci) spetta. Se avete voglia, leggete l’iter – l’Ente si è attivato solo quest’anno- dei 6 anni di questa “terra dimenticata”, che forse, finalmente, sarà un bene pubblico! Eccolo qui sotto…

 

 

 

 

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Discorso Anno 2019

Parco Agricolo Sud Milano, l’anno che verrà

 

Le luminarie e la corsa agli acquisti possono eccitare o deprimere. Lo stesso dicasi se ci si mette a fare il punto sullo stato del Parco Agricolo Sud Milano: i nuvoloni non mancano, ma c’è anche tanta energia positiva che scorre.
Partiamo dalla delimitazione dei confini del Parco Naturale nel Parco Agricolo Sud Milano. Per l’Ente Parco doveva essere una passeggiata, un atto previsto dalle leggi regionali e, a 28 anni dalla istituzione del Parco Sud, un atto dovuto. Si sta invece trasformando nella messa in discussione del nostro Parco. C’è, neanche troppo sotto traccia, un massiccio passaparola di fake news (bufale) che sta sobillando gli agricoltori: …nel costituendo Parco Naturale non potrete continuare a fare l’agricoltura che volete e chissà quali nuove vessazioni… E in tanti, troppi comuni, gli agricoltori stanno incontrando i sindaci, chiedendo di bloccare l’iter. Alcune associazioni agricole stanno cavalcando il malcontento della base, fomentandolo a loro volta. Forse perché in questo contesto politico, stanno cercando nuovi interlocutori politici, forse per questioni di concorrenza interna. Insomma, il Parco Sud è improvvisamente diventato il focalizzatore di tutte le pretese inefficienze e imposizioni: …le autorizzazioni non arrivano mai…non si può dare la caccia alle nutrie… Ci aspettiamo dall’Ente Parco parole chiare, che mettano fine a questa ondata emotiva e al mare di falsità circolanti.

Anche sui megaprogetti di viabilità, i nuvoloni non contano. E stiamo forse di fronte a una nuova emergenza, legata alla nascita come funghi di nuovi poli logistici. Terreni agricoli vengono spazzati via da alti capannoni, vasti ognuno decine di migliaia di metri quadri, con annessi megaparcheggi per tir e furgoni. Qualche nome? A Lacchiarella ci hanno messo l’occhio Carrefour (il polo che serve tutta l’Alta Italia) e Zust-Ambrosetti, ma quasi ogni operatore è ormai presente o ha mire in un’ampia fascia del sud Milano, da Carpiano a Calvignasco, e ancor più nel nord Pavese, dove diversi altri comuni stanno cambiando letteralmente faccia. E volete che la Regione, con i nostri soldi pubblici, non corra a supportare con nuove superstrade la distruzione di campi e natura? Bisogna, da parte dei cittadini avveduti, mantenere alta la pressione, come hanno fatto coloro che continuano a battersi al Tar per bloccare la Vigevano Malpensa. Certo, la logistica serve –meglio se inserita nelle aree industriali dismesse- come pure la riqualificazione delle strade esistenti per risolvere i problemi di mobilità esistenti. Ma il Parco Sud ha ben altre vocazioni di sviluppo.

Parlavamo di cittadini sensibili, e il pensiero corre ai gruppi che si sono costituiti in Sentinelle del Parco Sud. Il degrado del territorio è ampio, ma loro -con determinazione e fiducia- si danno da fare e qualche risultato lo si porta anche a casa: lo sa ad esempio qualche carrozziere che ha smesso, grazie a multe salate, di far “smaltire” i suoi rifiuti in campagne e rogge. Un grazie di cuore alle Sentinelle, unitamente a coloro che, in veste istituzionale, danno loro un grande aiuto: le GEV, le guardie venatorie, le polizie locali, sino a coloro che gestiscono i corsi d’acqua e reti fognarie, ascoltando le richieste dei cittadini e cercando di porre rimedio. Per meglio focalizzare la lotta al degrado ambientale, nei primi mesi del prossimo anno organizzeremo degli incontri per arrivare a definire proposte operative su come combattere le mini discariche o l’avvelenamento delle acque delle rogge: metteremo le esperienze dal basso al servizio dei decisori politici.

La fine di quest’anno ha visto infine l’avvio della collaborazione a un progetto scuola lavoro con due classi del liceo artistico milanese Boccioni. Ci confronteremo per i prossimi tre anni con dei giovanissimi e cercheremo di far comprendere loro l’importanza e le tante sfaccettature del territorio del sud Milano. Forse daremo più sensibilità a futuri architetti e urbanisti, ma anche se non arriveremo a tanto, sarà una bella occasione per metterci in gioco, per cercare di comprendere i giovani, che potranno mantenere lo status quo o modificare in maniera sostanziale l’atteggiamento verso ciò che ci circonda: la natura, il creato, il prossimo.

Troppe speranze? Forse, ma siamo a Natale e a fine anno. E poi qualche segnale potrebbe esserci. Come quello di questo video, dove una voce giovanissima, quasi infantile, ha parlato con autorevolezza ai leader mondiali e alle nostre coscienze. Il 2019 sarà un anno di sfide: affrontiamole insieme. Intanto, un caro augurio a voi e ai vostri cari.

Regione Lombardia: “entro il 2050 stop al consumo di suolo”

Regione Lombardia: “entro il 2050
stop al consumo di suolo”
Ovvio, altrimenti mangeremo solo cemento


20 dicembre 2018. Riduzione del consumo di suolo agricolo e riqualificazione delle aree dismesse e degradate. Sono questi i capisaldi dell’Integrazione al Ptr, Piano territoriale regionale della Lombardia, approvato lo scorso agosto. L’adozione definitiva del documento, che porterà la Lombardia “a essere la prima Regione italiana ad aver adottato uno strumento urbanistico che recepisce le linee guida della Ue sull’azzeramento del consumo di suolo entro i prossimi trent’anni, spetterà al Consiglio regionale ed è prevista entro la fine del 2018”. Beh, noi abbiamo cercato a lungo nel sito della Regione, ma dell’adozione dello stop al consumo di suolo in Lombardia entro il 2050 non abbiamo trovato traccia (ma siamo solo al 20 di dicembre).
E, comunque, se 30 anni per continuare a depredare il suolo vi sembrano pochi… basti vedere la sequenza di immagini realizzate da Legambiente e Coldiretti per capire la voracità con cui la nostra regione inghiotte ettari di agricoltura. Lombardia e Veneto regioni record per consumo di suolo…

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Parcheggi in Parco Sud Ospedale di San Donato

Marcia indietro sui parcheggi nel Parco Sud
dell’Ospedale di San Donato Milanese
Niente più forzature e irregolarità dal Comune?

9 dicembre 2018. C’è voluto più di un anno e mezzo, ma alla fine dal comune di San Donato Milanese è arrivato un segno di ravvedimento: il nuovo parcheggio dell’Ospedale Policlinico non si farà più nel Parco Sud. In un articolo del quotidiano Il Cittadino del 2 dicembre scorso, la presa di posizione del vice-sindaco Gianfranco Ginelli è netta: “La quadra è stata trovata sul progetto da circa 800 posti auto, tutti di superficie. In pratica, l’attuale parcheggio sarà mantenuto e verrà esteso su lotto attiguo, di proprietà dell’ospedale, non soggetto a vincolo del Parco Sud”.
È una dichiarazione netta e apprezzabile, perché mette fine a una forzatura continua e maldestra delle norme urbanistiche, tesa ad ampliare su aree protette i parcheggi dell’ospedale di San Donato. E non è certo la prima volta che per questa struttura privata, che tratta i terreni del Parco Sud come il proprio giardinetto condominiale, l’amministrazione comunale ha forzato la mano sulle regole urbanistiche: ecco il campionario…

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Cerro al Lambro insiste: “residenziale sui 43mila mq dell’ex Saronio

Il sindaco di Cerro al Lambro insiste:
“residenziale sui 43mila mq dell’ex Saronio”
Ok per la bonifica, ma un bosco è più sicuro

8 dicembre 2018. Apprendiamo da Il Giorno di ieri che il sindaco Sassi insiste a voler costruire residenziale sulle aree della ex fabbrica militare Saronio, ricca di antichi veleni, in particolare arsenico, risalenti a prima della seconda guerra mondiale. I costi della bonifica si aggirerebbero intorno ai 10 milioni che dovrebbero essere stanziati dalla Regione Lombardia. Quindi, il comune prenderebbe gratuitamente in carico l’area per realizzarvi abitazioni.
Noi, insieme a Italia Nostra, rimaniamo della nostra idea, per quanto valga: piantumare l’area con un sano bosco comporta certamente minori rischi per la salute rispetto ai box e cantine condominiali. E sarebbe anche una giusta compensazione alla sopraffazione del cemento arrivato colato su questo comune con l’arrivo della Tangenziale est esterna e il quadruplicamento delle corsie dell’autostrada A1.
Riportiamo l’articolo di circa un anno fa, quando siamo andati a incontrare il sindaco di Cerro, che chiarisce le opposte e inalterate posizioni sull’area. “Arrivando da Melegnano, passando per la frazione di Riozzo di Cerro al Lambro, si ha un sussulto per lo scempio del paesaggio dovuto alle mega campate della costosissima e inutile Teem. Un’autostrada che…

 

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