Il suggerimento più “cool” dell’estate:
birdwatching sulle colline di San Colombano
per la migrazione di falchi e altri “alieni”
3 agosto 2019. L’estate in città offre molti occasioni per svagarsi. Se si ha la possibilità di allontanarsi di qualche kilometro, le occasioni aumentano, come è il caso dei campi di birdwatching Migrans 2019. Dal 17 agosto all’8 settembre siete invitati ad assistere allo spettacolo di centinaia di falchi pecchiaioli in due campi di avvistamento attrezzati, per il 15° anno, nei territori di San Colombano al Lambro. Qui sorgono delle collinette in mezzo alla Pianura Padana, famose per i vini, ma anche per il fatto di essere un punto di riferimento particolare per cogliere le migrazioni di tanti uccelli: oltre ai falchi pecchiaioli, si può facilmente assistere al volo delle cicogne nere (più elusive delle cugine bianche) e di tante altre specie. Vi sta piacendo l’idea? Potete rimediare macchina fotografica e un binocolo (ma lì troverete in ogni caso anche dei cannocchiali)? Segnatevi allora questa mail per prendere contatto associazione.gheppio@libero.it. Questa e le altre associazioni come il GROL (Gruppo Ricerche Ornitologiche Lodigiano) e il Picchio Verde vi aspettano a Inverno e Monteleone (PV), presso l’edicola della Madonna del Ronchetto a via Forni, o a San Colombano al Lambro, località Pomo Granino sulla via Madonna dei Monti. Non si promette il fresco alpino, ma tira sempre un piacevole venticello, dicono i frequentatori…
Non sarete soli. Questi campi di avvistamento fanno parte di una rete che copre una parte rilevante del Nord Italia: dalla Val Susa alle colline moreniche del Garda.
Lo spettacolo principale è dato dai falchi pecchiaioli: lo scorso anno ne sono stati avvistati 4.136 esemplari, una media di quasi 22 individui all’ora. “Dopo la stagione riproduttiva estiva, si mettono in volo ma non verso sud –racconta Luca Ravizza del GROL- bensì transitano da est verso sud-ovest, veleggiando verso la Francia, la Spagna e poi su Gibilterra. Passano in genere poco a nord del Po e le colline di San Colombano devono essere per loro un preciso punto di riferimento”. La stranezza è che in primavera non fanno lo stesso percorso, ma transitano dal Nord Africa alla Sicilia, poi lo Stretto di Messina e una volta risalita tutta l’Italia si disperdono verso l’Est e il Nord Europa.
Per tornare alla proposta, potete fare anche solo una visita giornaliera: i posti valgono di per sé il breve viaggio da Milano, e trattorie con il buon vino locale non mancano. E poi… volete mettere -col ritorno dei vacanzieri- il potervi vantare dell’esperienza del birdwatching nostrano?