Corte Costituzionale su legge ammazzasuolo lombarda
“Il Comune di Brescia ha agito legittimamente.
Era la legge regionale a essere illegittima”
20 agosto 2019. La Regione Lombardia ha abusato della propria facoltà legislativa, emanando una norma – l.r. 31/2014 – che pregiudica l’autonomia dei Comuni, e che nel farlo contraddice perfino il proprio fine, che dovrebbe essere appunto quello di orientare la pianificazione dei Comuni, affinché venga progressivamente ridotto il consumo di suolo. È la sentenza della Corte Costituzionale a mettere un positivo tassello alla conclusione del lungo procedimento di giustizia amministrativa: da un lato il Comune di Brescia, che con il suo PGT del 2016 aveva stabilito di ripristinare l’inedificabilità di un vasto territorio urbano nel quartiere di San Polo, e dall’altro la Regione Lombardia, promulgatrice della citata legge, che nonostante l’obiettivo formale di ridurre il consumo di suolo, ha impedito ai Comuni di variare le proprie previsioni urbanistiche, anche laddove la variazione fosse funzionale a sottrarre superfici dal rischio edificatorio. Non è un caso che gli ambientalisti l’hanno chiamata -e continueranno a chiamarla- la ‘legge ammazzasuolo’. Le associazioni ambientaliste si erano mobilitate per bloccare la famigerata legge. Ovviamente senza successo. Il risultato è stato che molti Comuni hanno dovuto subire atti vessatori a favore dei costruttori. Basiglio è stato l’unico comune lombardo che ha visto l’arrivo di Commissari ad acta per forzare la mano all’Amministrazione contraria al consumo del proprio: il risultato…