A Borgarello e a Basiglio vince il territorio

 

Borgarello e Basiglio
dove ha vinto
l’amore per il territorio

Tra le diverse cittadine che in Lombardia hanno rinnovato in questi giorni il loro sindaco, ne scegliamo due: Borgarello e Basiglio, la prima nella provincia di Pavia, l’altra in quella di Milano, in quanto emblematiche di un amore per il territorio da parte dei cittadini.
Prendiamo Borgarello, paesino di 2.500 anime, ai confini con la Certosa di Pavia: qui, come è noto, da anni vi è in progetto la realizzazione di un centro commerciale (nella foto il rendering), ovviamente su aree di elevato pregio agricolo (in parte sotto vincolo paesistico), che prevede la realizzazione di negozi e servizi su un’area di vendita di 14.950 metri, oltre a un “parco” di 32.700 metri quadrati, un’area di intrattenimento con multisala e attività sportive, un hotel con 90 camere, una stazione di servizio, un nido, una nursery e una pista di pattinaggio.

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Parco Sud, persi 10,4 milioni di mq in 20 anni

 

Parco Agricolo Sud,
in 20 anni persi
10,4 milioni di mq

Vieni a vivere nel Parco, dalle residenze ti muovi a piedi o in bici per raggiungere la scuola, le banche e molte attività lavorative. Sei nel pieno del Parco e puoi fare una gita diversa ogni giorno. In più hai la comodità della vicinanza alla città, ai grandi centri commerciali, alle tangenziali e autostrade. Com’è bello abitare nel parco!
Ed ecco che nell’arco di un decennio -tra il 1999 e il 2009 -al netto del terreno che sarà consumato da Tem, Pedemontana, Brebemi, nuova Cassanese, Rivoltana, Paullese- in Lombardia sono andati “persi” 40.000.000 mq “dentro” i Parchi e 3.400.000 quelli a ridosso, perché le case con vista sul parco si vendono meglio. Il peggio è toccato al Parco Sud quelli a ridosso, perché le case con vista sul parco si vendono meglio.
È quanto si legge nello studio svolto da Stefano Salata e Silvia Ronchi del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo e Andrea Arcidiacono dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, basandosi sulla banca dati Dusaf (Destinazione d’uso dei suoli agricoli e forestali) della Regione Lombardia.

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Lambro, parte il risanamento

 

Il Lambro tornerà
ad essere limpido

Il nome Lambro deriva dal latino Lambrus, che si è voluto far derivare dal gergo lampròs ovvero ‘lucente’, come la sua acqua. E che anticamente lo fosse, lo conferma il detto milanese ciar com’el Làmber, limpido come il Lambro. Ma oggi è tutta un’altra storia: solo in brevi percorsi si possono ancora ammirare le acque chiare, anche perché spesso soggetto a inquinamenti dolosi, per mani ignote e irrispettose del bene comune. Un fiume che si snoda in buona parte anche nel Parco Agricolo Sud Milano.
Ora, per questo tormentato fiume arrivano buone notizie: in questi giorni ha avuto inizio lo studio di fattibilità per realizzare la Rete Ecologica del Lambro, che prevede la riqualificazione e il ripristino della funzionalità ecologica del fiume e delle aree verdi ad esso limitrofe (dai confini settentrionali del Parco della Media Valle del Lambro, fino a San Donato Milanese).

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Agricoltura pulita


Siamo quello che mangiamo
l’agricoltura si deve “pulire”

Il filosofo Ludwig Feuerbach (1804-1872) scriveva “noi siamo ciò che mangiamo”… ciò che mangiamo rifletterebbe chi siamo, chi diventeremo, ma anche i principi etici nei quali ci identifichiamo.
È quindi importante alimentarsi in maniera sana, con cibi “puliti” e possibilmente biologici.
Per questo il mondo agricolo deve essere il protagonista di una svolta.
Ed ecco che venerdì 31 maggio alle 20.45, nella Sala consiliare del Municipio di Albairate (via Cesare Battisti, 2), si svolgerà la 12ª Conferenza Annuale dell’Agricoltura.
L’uso dei fitofarmaci è il tema di questa edizione che è stata organizzata dal Comune di Albairate, in collaborazione con il Circolo Legambiente “Terra dei Parchi” di Abbiategrasso, l’Associazione “Medici per l’Ambiente” (ISDE) e il Distretto di Economia Solidale Rurale Parco Agricolo Sud Milano (DESR).

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Tem, possibile lo stop?

 

Serravalle allenta
la presa su Tem.
Possibile stop di quest’opera?

Tem, la tangenziale esterna di Milano, che prevede 33 km a otto corsie da Melzo a Melegnano, rimane sempre una spina nel fianco del Parco Sud.
Ma forse si apre uno spiraglio per iniziare a credere che questa devastante opera possa arenarsi. È quello che si recepisce nel leggere quanto Marzio Agnoloni, presidente di Serravalle, di Tem e amministratore delegato di Pedemontana (ebbene sì, ben tre cariche in società autostradali) dichiara a Milano Finanza in data 21 maggio 3013.
Quello che emerge chiaramente dalle parole del presidente di Serravalle è che la società si concentrerà su Pedemontana, mentre allenterà la presa su Tem (holding che controlla Tangenziale Esterna). “La società non ha più senso che esista. E noi non seguiremo più gli aumenti di capitale futuri, a meno che Intesa Sanpaolo (che non ha partecipato all’ultimo aumento da 120 milioni) non faccia la sua parte. Anzi, la banca sta cercando un compratore per le nostre quote. Quelle in Tem, in Brebemi e in Autostrade Lombarde.

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