Il parco Vettabbia finalmente si fa bello


Il parco Vettabbia
finalmente si fa bello

Inaugurato nell’aprile 2003, per il depuratore di Nosedo si attendevano da anni le cosiddette compensazioni ambientali. E oggi, 21 agosto, il Comune di Milano annuncia ufficialmente l’inizio dei lavori di valorizzazione del Parco della Vettabbia: il progetto prevede la creazione intorno al depuratore, tra Nosedo e Chiaravalle, di un parco pubblico di oltre 100 ettari a preminente carattere agricolo.
Situato all’interno di una delle aree più pregiate del Parco Agricolo Sud Milano, l’area è antistante l’Abbazia di Chiaravalle. Il “nuovo” parco sarà aperto nell’estate 2015.

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Siamo in debito con la Terra: scatta l’Earth Overshoot Day con quattro mesi di anticipo


Siamo in debito con la Terra:
scatta l’Earth Overshoot Day
con quattro mesi di anticipo

È il 20 agosto, ovvero il giorno dell’Overshoot della Terra, la data in cui l’umanità ha già esaurito le risorse rinnovabili che la natura ha messo a disposizione per tutto il 2013. Significa che in appena otto mesi abbiamo consumato le riserve di acqua, cibo (animale e vegetale) e materie prime che avrebbero dovuto durare fino a dicembre, oltretutto introducendo nell’ambiente (nelle acque, nel suolo e nell’atmosfera) inquinanti e rifiuti in quantità tali da superare ogni possibilità del nostro pianeta di smaltirli.

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Bettoni, uomo di vanga e d’asfalto, ora è anche uomo del turismo Expo

 

Bettoni, uomo di vanga e d’asfalto,
ora è anche uomo del turismo Expo

Incredibile: Francesco Bettoni, che già detiene, contemporaneamente, ben 30 cariche in società ed enti diversi (tra cui presidente Brebemi, consigliere Tem, presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori; l’elenco completo è a fondo pagina), assume un ulteriore incarico: membro del consiglio di amministrazione di Explora, società costituita lo scorso 2 agosto, che annovera tra i soci Regione Lombardia (attraverso Finlombarda), Camera di Commercio di Milano ed Expo 2015 Spa.  
Con un capitale sociale di 1 milione, di cui il 60% detenuto da Camera di Commercio di Milano, mentre Finlombarda ed Expo 2015 hanno entrambe il 20%, l’obiettivo della newcom è quello di valorizzare il rilancio dell’offerta turistica del territorio lombardo, in coordinamento con le realtà istituzionali associative locali per Expo Milano 2015.

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No Tem, smettetela di lamentarvi e documentatevi!

 

No Tem, smettetela di lamentarvi
e documentatevi!

I NO Tem sono disinformati, per questo si sono messi in testa di fermare quest’opera! Lo dice un lettore del Il Cittadino, che commenta un articolo del quotidiano dedicato all’autostrada più costosa d’Europa (62,5 milioni di euro al km), con un pedaggio -da Melegnano ad Agrate e viceversa- di ben 8 euro per i mezzi pesanti e 5 euro per le automobili.
Ecco cosa scrive batista66 in data 8 agosto 2013:
Prima di parlare male della TEM, andate a leggere il progetto e tutte le opere connesse, poi vi renderete conto che non ci sarà solo asfalto ma anche progetti di natura e varie cose per l’ambiente!
Quindi invece di continuare a lamentarsi bisogna documentarsi, capito!
Noi vogliamo suggerire al signor batista66 di prendere in considerazione che il cemento che inghiottirà la nostra fertile campagna -senza contare i vari svincoli- sarà pari a 96 ettari (32 km di 4 corsie per ogni senso di marcia), ovvero 960.000 mq. Quali opere ambientali potranno mai restituirci l’agricoltura persa? Compensarci della perdita delle cascine storiche devastavate, scavalcate o cancellate dal tremendo percorso? È bene anche puntualizzare che la Tem, già non ha i soldi per realizzare l’autostrada, figuriamoci poi come si sbatterà per trovare quelli da destinare alle opere di compensazione ambientale. E, solo per fare un esempio, pubblichiamo uno dei tanti panorami con i gioielli del Parco Sud che andranno a essere devastati: nell’immagine, cascina Villambrera, sita nei pressi di Paullo, accanto al canale della Muzza. Quindi, caro signor batista66, noi continueremo a lamentarci. Ma anche a continuare la nostra battaglia di civiltà, purtroppo non compresa dalle tante persone come lei, che si documentano sulla carta e non vivono i luoghi che a breve svaniranno per rimanere solo nella nostra memoria. E questo per accontentare le solite lobby affariste, poiché di questa opera faraonica (del costo di 2 miliardi di euro), come dimostra anche lo studio di Polinomia, se ne sarebbe potuto farne benissimo a meno!

Che noia l’ufficio, fuggo in campagna. Ma la politica deve dare la terra agli agricoltori

 

Che noia l’ufficio, fuggo in campagna.
Ma la politica
deve dare la terra agli agricoltori

Che noia l’informatica, la borsa, l’insegnamento! Meglio allevare capre, produrre buon vino, coltivar la manna, offrire turismo rurale. Non è solo questione di disoccupazione, ma anche di insoddisfazione. Pare infatti che, più di tre giovani su quattro sotto i 40 anni (il 77%), siano scontenti del lavoro che svolgono. E fuggono nella campagna. A sostenerlo è un’analisi di Coldiretti/Swg che specifica come il 38% dei giovani italiani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28%) o fare l’impiegato in banca (26%). E ai numeri aggiunge storie concrete.

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Contadini di città moltiplicano gli orti salvando l’ambiente e il portafogli

 

Contadini di città
moltiplicano gli orti
salvando l’ambiente
e il portafogli

Non si può certo dire che coltivare un orto sia solo questione di moda. Sì, è vero che Michelle Obama, sin dal primo mandato del marito alla Casa Bianca, con guanti e pala ha sfrattato il roseto impiantato da Jacqueline Kennedy per coltivarvi pomodori e zucchine, sviluppando emulazione a gogò. Ma la passione per l’orto sotto casa (o sul balcone) è una storia ben più antica. Che oggi si sta riaffermando, in Italia come in moltissimi altri Paesi occidentali, e non solo per la crisi economica. Lo confermano anche i dati di Cia-Confederazione italiana agricoltori: sono sempre di più gli italiani che coltivano stabilmente l’orto in giardino o in terrazza, risparmiando oltre il 10% sulla spesa ortofrutticola e garantendosi la competa tracciabilità alimentare. Oggi sono 1,8 milioni gli ettari coltivati nelle aree cittadine e cresce l’impegno delle amministrazioni comunali.

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