Togliere aree al Parco sud si può. Ma per aggiungerle il direttore fa lo gnorri

 

Togliere aree al Parco sud si può.
Ma per aggiungerle
il direttore fa lo gnorri

Sintesi. Un comune rinuncia a urbanizzare un’area agricola per inserirla nel Parco Sud, ma l’Ente Parco non sa come si fa ad allargare i confini!
L’antefatto. Il comune di Corsico, avvenimento più unico che raro, decide di “donare” al Parco agricolo sud Milano 15 ettari di un’area che, con il nuovo Piano di governo del territorio (Pgt) l’amministrazione retrocede da standard (per servizi come parcheggi, scuole ecc) ad agricola. Un atto che porta il comune a privarsi di oneri di urbanizzazione, cioè soldi da incassare a fronte di opere di urbanizzazione.

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Pieve Emanuele, 7 milioni per bruciare 200mila mq agricoli con gravi ripercussioni anche sui comuni limitrofi

 

Pieve Emanuele, 7 milioni
per bruciare 200mila mq agricoli
con gravi ripercussioni
anche sui comuni limitrofi

In un Paese tanto devastato dal cemento come l’Italia, con una tutela del suolo quanto mai debole, la speculazione non dorme mai. Ecco un altro esempio, questa volta a Pieve Emanuele.
La sintesi è: su un’area agricola di circa 200.000 mq prenderà corpo un ulteriore complesso dell’Humanitas: il Campus di Pieve. Sarà cementificato, per il momento, il 50% dell’area: edifici alti fino 30 metri, composti da strutture ospedaliere (chissà perché continuano a tagliare i posti letto degli ospedali pubblici), residenze, attività di ricerca, parcheggi. Il tutto avrà un impatto devastante sul traffico, che si riverbererà anche sui comuni circostanti, non invitati a un tavolo allargato per decidere. Ma questo garantirà alle casse di Pieve Emanuele un introito di 7 milioni di euro, a rate di 1 milione l’anno. La solita svendita del bene comune, il territorio, per coprire i buchi di bilancio.

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I veleni delle discariche del Parco Sud arrivano in Parlamento

 

I veleni delle discariche
del Parco Sud
arrivano in Parlamento

A separare i campi di mais dal terreno impregnato di sostanze chimiche, veleni e rifiuti di ogni genere vi sono solo alcuni alberi: siamo nella discarica abusiva di circa 6mila mq di via Selvanesco, una strada della periferia sud di Milano, nel Parco Agricolo. “Occorre un piano di bonifica: in questo luogo persiste una situazione di degrado insostenibile e pericolosa per la salute pubblica. Intervenga subito il prefetto” dichiara preoccupato il deputato Felice De Rosa del movimento 5 stelle, vicepresidente della commissione parlamentare Ambiente, territorio e lavori pubblici, che ieri, 28 settembre  ha organizzato un sopralluogo alle discariche di questo lembo del Parco sud.

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A Macconago sono spariti i contadini Ora tocca alla chiesa

 

A Macconago sono spariti
i contadini
Ora tocca alla chiesa

C’è una chiesetta nel borgo storico di Macconago, in fondo alla via Ripamonti e adiacente all’istituto oncologico di Veronesi. Risale al XVII secolo. Qualcuno dice sia dedicata a San Carlo, altri a San Paolo. Ma, quale che sia il santo, e al di là del fatto che ormai sia sconsacrata, la chiesetta è ridotta a uno stato d’abbandono tale che a vederla viene spontaneo chiedersi come sia possibile che il nostro patrimonio architettonico vada così in malora, con l’incuria del Comune di Milano, della Provincia e dell’ente Parco Agricolo Sud Milano.
Va precisato, però, che siamo nella Ligresti town, dove tutto è possibile! Si tratta di un’area quasi totalmente agricola, a sud di Milano: almeno un milione di mq, di cui circa 600mila del momentaneamente “stoppato” Cerba, acquisite decenni or sono dall’immobiliarista siciliano.

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Il Pagiannunz è morto ma rinascerà! Non colerà il cemento


Il Pagiannunz è morto
ma rinascerà!
Non colerà il cemento

La devastazione non fermerà la cittadinanza viva e attenta. Non colerà il cemento. Con questa convinzione, il Comitato per la Difesa del Territorio Abbiatense denuncia il devastante intervento, avvenuto la scorsa settimana, delle ruspe. In 24 ore, con zelanti operai della proprietà, la Essedue di Bergamo, hanno distrutto il Pangiannunz (il Parco Giardino dell’Annunziata), triturando suolo, piante, terra, animali. Poi è arrivata l’ordinanza del Comune: troppo tardi, nonostante le numerose sollecitazioni pervenute all’amministrazione in questi ultimi mesi.

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A Desio contro le grandi opere inutili, l’associazione Parco Sud si unisce a Legambiente per la staffetta del digiuno

 

A Desio contro le grandi opere inutili,
l’associazione Parco Sud
si unisce a Legambiente
per la staffetta del digiuno

È una forma di protesta che ha valicato i confini regionali veneti quella iniziata in agosto da Don Albino Bizzotto (vedi articolo https://www.assparcosud.org/14-istituzioni/606-don-albino,-prete-della-pace-digiuna-per-salvare-l-ambiente.html), fondatore dei Beati i Costruttori di Pace: denunciare con il proprio digiuno la follia dei 1000 km di nuove autostrade che rischiano di abbattersi sulla pianura più fertile d’Europa. “Dopo i capannoni vuoti che riempiono la pianura Padano-Veneta, è partita infatti la stagione delle autostrade, a sferrare un nuovo attacco a quel che resta del suolo agricolo da cui dipende la gran parte della produzione agroalimentare made in Italy -dice Legambiente-. Eppure basta gettare uno sguardo a una carta delle autostrade d’Italia per capire che la Pianura Padana non ha bisogno di 1000 km di nuove autostrade.

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