Quando l’estate di San Martino era spesso il grigio giorno del trasloco del contadino


Quando l’estate di San Martino
era spesso il grigio giorno
del trasloco del contadino

È forse la globalizzazione strisciante che porta con sé la voglia di riscoprire antiche tradizioni legate al mondo rurale. Tra le “riscoperte” vi è l’11 novembre, giorno dedicato a San Martino. Questa data segnava la fine dell’anno agrario e quindi il contratto di lavoro, che era annuale e che poteva essere rinnovato oppure no. Per il contadino al quale non veniva rinnovato, significava perdere non solo il lavoro, ma anche la casa. In questo giorno avvenivano quindi i traslochi e spesso s’incrociavano le famiglie che andavano e quelle che tornavano: le stesse scene si ripetevano di cascina in cascina. Sul carro venivano poste le poche proprietà: i mobili, le scorte di viveri, il legname, le gabbie di polli, il maiale e i bambini e i vecchi. È così che anche in città si è trasferita l’abitudine di fare i traslochi durante il periodo di San Martino a novembre, tanto che si usa dire “fare San Martino” per indicare il trasloco.
Ma, per chi aveva scampato il pericolo della fame e la paura per ciò che poteva accadere nel nuovo anno agrario, si trasformava in un giorno di festa, favorita dal vino “vecchio” che proprio in questi giorni occorreva finire per pulire le botti e lasciarle pronte per la nuova annata.

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Una chiesetta medievale venduta, smontata e… quasi inviata al MoMa di New York

 

Una chiesetta medievale
venduta, smontata e…
quasi inviata al MoMa di New York

La chiesetta è stata costruita tra l’XI-XIII secolo, poi “riedificata” negli anni ’50. Sconsacrata, in forte stato di abbandono, il suo proprietario l’ha venduta on line. Ad acquistarla è stato un certo Francesco Vezzoli, artista di un certo ingegno: l’ha sradicata dalla sua collina boscosa dove la chiesetta vi troneggiava armoniosa da secoli, l’ha impacchettata e… stava per spedirla al MoMa di NewYok, museo d’arte moderna per antonomasia, dove avrebbe essere rimontata ed esposta, completamente avulsa dal suo contesto storico e ambientale, in modo permanente.

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A Sedriano, dove la giunta è stata sciolta per mafia, il Tar blocca il cemento su 27mila mq

 

A Sedriano, dove la giunta
è stata sciolta per mafia,
il Tar blocca il cemento su 27mila mq

Il governo scioglie la giunta e il Tar blocca il cemento. Accade a Sedriano, dove è noto che la giunta, guidata dal leghista Alfredo Celeste, è stata sciolta per infiltrazioni mafiose. Il provvedimento è stato firmato dal ministro Alfano lo scorso 16 ottobre. Secondo quanto scritto dal ministro nella relazione che ha portato allo scioglimento dell’amministrazione, esisteva “un’intesa tra alcuni amministratori pubblici”, a partire dal sindaco, “ed esponenti delle consorterie malavitose, finalizzata ad assicurare ai primi l’appoggio elettorale delle organizzazioni localmente dominanti, in cambio di benefici non solo economici“. Tra questi, appalti di favore, crediti non riscossi, documentazione antimafia non richiesta.
Rimane così bloccato il Pgt: l’atto è infatti ancora da formalizzare visto che è stato solo “adottato”, lo scorso aprile, e non ancora approvato in via definitiva.

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Il Lambro unisce tanti parchi e ne forma uno da 6,6 milioni di mq

 

Il Lambro unisce tanti parchi
e ne forma uno da 6,6 milioni di mq

L’unione fa la forza, anche per le aree protette. Il Parco Regionale della Valle del Lambro, il Parco di Monza e il Parco Media Valle del Lambro e il Parco Agricolo Sud Milano sono tutti interessati dal passaggio del Lambrus, dal greco “lucente”, anche se oggi, data la qualità delle acque, dovrebbe ridenominarsi “opaco”. Comunque, in attesa che ritorni a luccicare come un tempo grazie a un tempestivo risanamento delle sue acque, il fiume simbolo di Milano sarà il collante per unire tutti questi parchi, creando così un’area protetta di 6,6 milioni di mq (vedi mappa http://www.pmvl.it/allegati/news/pmvl2_allegato_10_mappapmvl2.pdf).

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Partono gli Stati Generali del Parco Agricolo Sud Milano. Per andare dove?


Partono gli Stati Generali
del Parco Agricolo Sud Milano.
Per andare dove?

Allarme, allarme! Si riuniscono gli Stati Generali del Parco Sud. I francesi, inventori di queste assemblee, le indicevano quando incombevano gravi pericoli. Ma l’incontro dello scorso 27 ottobre, indetto dall’Ente Parco, non ha messo in evidenza nulla di tutto ciò, pur se i pericoli non mancano davvero, ed è stato invece caratterizzato da una sostanziale inconcludenza sulle finalità e sulle strategie dell’iniziativa, pur alla presenza del presidente Guido Podestà e di ben tre assessori provinciali.
Oltre due ore di qualificati interventi hanno lasciato buio fitto sullo scopo dell’operazione.

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Arriva dalla Sicilia la rinascita “temporanea” del Castello di Cusago

 

Arriva dalla Sicilia
la rinascita “temporanea”
del Castello di Cusago

Parte dal profondo Sud, Agrigento, l’idea di ridare vita al castello di Cusago, gioiello del patrimonio architettonico nazionale e tra i simboli del Parco Sud, con un progetto che attraversa molteplici forme d’arte e consente di rianimare gli spazi agibili dell’antico maniero.
Costruito a metà del 1300, dopo vari passaggi di proprietà, il castello è caduto nell’abbandono fino alla definitiva chiusura al pubblico, avvenuta ormai da oltre vent’anni, poiché necessita di importanti interventi di restauro. Ed ecco che il Castello è sembrato la sede ideale per esportare dalla Sicilia alla Lombardia le sperimentazioni artistiche di alcuni giovani intraprendenti, che hanno la vocazione di rivitalizzare edifici in disuso: si chiamano Rudere Project e sono riuniti in un collettivo formato da artisti e architetti, che ha già realizzato diversi interventi simili ad Agrigento e dintorni.

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