Quel falò di Sant’Antonio che difende il Parco Sud dai famelici predatori

 

Quel falò di Sant’Antonio
che difende il Parco Sud
dai famelici predatori

Ritorno alla natura, ai campi, alla tradizione. E gli antichi riti riprendono nuova vita con sempre maggiore partecipazione.
Così, anche quest’anno -tra il 15 e il 20 gennaio – si rinnova il rito del Falò di sant’Antonio Abate. Un festa così in crescendo da meritare una cornice come quella della galleria Vittorio Emanuele (Urban center) per presentare, proprio oggi 15 gennaio, alle 17,30, tutte le iniziative milanesi dedicate a questo santo.
La tradizione dei falò è davvero entrata anche in alcuni parchi pubblici di Milano: nel Parco delle Cave e in Boscoincittà, per esempio, si accompagna abitualmente a canti popolari, danze e alla degustazione di vin brulé.

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La Tem va, le metro al palo L’appello degli ambientalisti ignorato dai 35 sindaci. Provate voi a vincere la spocchia

 

La Tem va, le metro al palo
L’appello degli ambientalisti
ignorato dai 35 sindaci.
Provate voi a vincere la spocchia

La Tem si sta facendo, ma non anche le metropolitane e tramvie previste dall’accordo di programma del 2007. Per sensibilizzare i 35 sindaci interessati a pretendere quanto dovuto, le associazioni Legambiente, Parco Sud Milano, WWF, Italia Nostra avevano inviato un appello alla loro attenzione, con posta certificata, in data 11 dicembre 2013.
Non abbiamo ricevuto alcun riscontro.
La prosopopea di questi 35 amministratori, quel loro senso di superiorità, quell’arroganza, quella spocchia di cui sono impregnati. Quella maleducazione. Devono essere queste le motivazioni che gli hanno impedito di rispondere all’appello sulla questione del rispetto degli accordi Tem-Metro. Questione che noi associazioni, con senso civico e rispetto del loro ruolo, avevamo posto.

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Il cemento di Esselunga sfida arte e natura i casi di Mantova e Rozzano

 

Il cemento di Esselunga
sfida arte e natura
i casi di Mantova e Rozzano

Ottimo rapporto qualità/prezzo, esteso assortimento di prodotti, buon servizio alla clientela, forte presenza in tutta la Lombardia: nulla da eccepire sui supermercati Esselunga, certamente tra i migliori sulla piazza, come denota anche l’ascesa continua del fatturato della catena, lungamente e caparbiamente gestita da Bernardo Caprotti, ormai ultra ottuagenario e andato in “pensione” lo scorso dicembre. Ma sotto il profilo dell’ambiente e del patrimonio artistico culturale della nostra decadente Italia, il patron di Esselunga non pare altrettanto impegnato e attento, dimostrando che l’etica imprenditoriale si può tranquillamente sacrificare sull’altare del profitto economico.
Prendiamo solo due esempi, che implicano, per l’apertura di altrettanti supermercati, l’uno l’abbattimento di uno degli ultimi boschi di Rozzano, l’altro lo spregio del patrimonio storico-artistico di Mantova, città riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO.
Il tutto con il consenso delle rispettive amministrazioni, di schieramento opposto, ma che evidentemente operano con implicite “larghe intese”: non si tirano indietro quando si tratta di ottenere presunti “benefici per la collettività”.

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Segrate, il Golfo Agricolo è già in preda alle ruspe. Il Tar non si è ancora espresso

 

Segrate, il Golfo Agricolo
è già in preda alle ruspe
Il Tar non si è ancora espresso

A Segrate, il sindaco Alessandrini ha viaggiato con la macchina del tempo e si è fermato agli anni ’60. E, con il suo faraonico Piano di Governo del territorio ha deciso che la popolazione del suo comune, con 20mila nuovi abitanti, salirà del 55%: questo ovviamente a discapito di 1,5 milioni di mq di aree agricole (il suolo edificato di questo Comune arriverà all’80%, contro una media del 42% della provincia di Milano): poco importa che la realtà di Segrate presenti un esubero di offerta, con appartamenti ed edifici commerciali e produttivi sfitti.
Ma siamo nel 2014 e il mercato immobiliare è in continua recessione. Chi glielo spiega al sindaco, che per far posto a  questa urbanizzazione da boom economico post guerra sta accelerando nell’attuazione dei suoi mega progetti edilizi?

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Mirasole, quando i monaci fanno rivivere le abbazie del Parco Sud

 

Mirasole, quando i monaci
fanno rivivere
le abbazie del Parco Sud

Sono arrivati a ottobre. Due mesi di duro lavoro -assistiti da volontari (anche quelli della Protezione civile di Opera), da idraulici, elettricisti e pittori- hanno consentito ai nuovi arrivati di “abitare” l’abbazia di Mirasole di Opera: sono i 14 monaci premostratensi, che a distanza di cinque secoli dalla partenza dei precedenti inquilini, i frati Umiliati, si sono insediati nella “nuova casa” per far rifiorire questo luogo di culto, ricco di arte e di storia.
Un evento reso possibile grazie al concordato firmato a febbraio dello scorso anno con la Fondazione Policlinico, proprietaria del complesso monastico, che ha affidato a questo ordine lo storico complesso di Mirasole in comodato gratuito per 99 anni.

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Ko per don Ligresti! A Campazzo aprono i cantieri, ma per far rinascere la cascina

 

Ko per don Ligresti!
A Campazzo aprono i cantieri
ma per far rinascere la cascina

Ci siamo: dopo oltre 30 anni di battaglie con Salvatore Ligresti, cui apparteneva dalla fine degli anni ’70 e fino al recente fallimento, entro fine gennaio partiranno i lavori per la messa in sicurezza della Cascina Campazzo: lo ha annunciato il Comune di Milano, che la possiede a titolo di comodato gratuito fino al 2015. “Un intervento più complessivo di ristrutturazione della cascina -dichiara la vicesindaco De Cesaris- sarà possibile solo dopo la conclusione dell’iter di esproprio, già avviato dal Comune, per il quale proprio recentemente il Tar ha confermato la dichiarazione di pubblica utilità, consentendo, così, il prosieguo del procedimento”.
Il recupero della cascina si affianca all’avvio dei lavori per la realizzazione del parco Ticinello.

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