A Expo il 56,8% ci arriverà in metro o treno, ma si son fatte solo autostrade

 

A Expo il 56,8% ci arriverà
in metro o treno
ma si son fatte solo autostrade

Per raggiungere il sito di Rho, quale mezzo sceglieranno i 21 milioni visitatori? Per rispondere a questa domanda e predire il flusso degli accessi tra i padiglioni  dal primo maggio al 31 ottobre del 2015, Regione ed Expo spa hanno commissionato uno studio a Politecnico ed Eurisko.
Come detto, nei 6 mesi della durata dell’evento sono attesi 21 milioni di visitatori. Il picco dell’afflusso si avrà di sabato (media di 250mila persone) e di domenica (240mila), mentre si stima che nei giorni feriali il numero di visitatori oscillerà tra i 90mila  e i 150mila.
Stando allo studio, il 29,3% dei visitatori raggiungerà il sito tramite i treni delle linee suburbane: 73.250 i passeggeri previsti a bordo al sabato, 70.320 alla domenica, dai 26mila ai 44mila nei giorni feriali. Stando a quanto riferito nell’ambito della presentazione dello studio da Del Tenno, assessore regionale ai Trasporti, sarebbero tre le nuove linee del passante che la Regione intende attivare: la Rogoredo-Rho, la Melegnano-Cormano e la Rogoredo-Certosa-Rho. Per i convogli del passante e quelli regionali sono previste corse ogni 30 minuti.

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Crisi? Non per il consumo di suolo! In 3 anni divorata un’area grande come 5 città


Crisi? Non per il consumo di suolo!
In 3 anni divorata un’area
grande come 5 città

Non accenna a diminuire la superficie di territorio consumato: tra il 2010 e il 2012 sono stati ricoperti altri 720 kmq, un’area pari alla somma dei comuni di Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo. In termini assoluti, si è passati da poco più di 21.000 kmq del 2009 ai quasi 22.000 kmq del 2012. Tutto questo, nonostante la crisi. A dimostrarlo è anche la velocità con cui si perde terreno che, contrariamente alle aspettative, non rallenta e continua procedere al ritmo di 8 mq al secondo. E, sorprendentemente le infrastrutture viarie consumano più dei palazzi. Lo rileva l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ente pubblico di ricerca collegato al ministero dell’Ambiente, che nel convegno svoltosi oggi 26 marzo a Roma, ha presentato un Report sul consumo di suolo in Italia, evidenziando come gli impatti negativi del consumo di suolo siano ormai ben conosciuti a livello scientifico ed è quindi urgente porre un freno ai fenomeni dell’espansione urbana e della progressiva cementificazione del territorio, che causano la perdita, spesso irreversibile, di una preziosa e limitata risorsa ambientale.

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Il Pagiannunz rinasce! Ma il centro commerciale ancora incombe su Abbiategrasso

 

Il Pagiannunz rinasce!
Ma il centro commerciale
ancora incombe su Abbiategrasso

Lo scorso settembre lo avevamo ottimisticamente pronosticato: “Il Pagiannunz è morto, ma rinascerà” . E infatti ora l’area è salva. Merito dei nostri amici del circolo Legambiente Terre di Parchi che, rivolgendosi a esperti in materia hanno potuto “certificare” come questo sito sia di pregiato valore ambientale e quindi vada preservato: la Provincia di Milano, come richiesto formalmente dal circolo di Abbiategrasso, ha accettato le osservazioni presentate al Piano territoriale (PTCP) e ha inserito il Pagiannunz (contrazione locale che intende Parco giardino Annunziata) nella Rete ecologica provinciale delle zone da tutelare.

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L’Associazione Parco sud vi invita all’assemblea 2014

 

L’Associazione Parco sud
vi invita all’assemblea 2014

Cari soci e amici,
giovedì 27 marzo, alle 21, a Cascina Campazzo (nella foto l’oratorio) a Milano, si svolgerà l’Assemblea dell’Associazione per il Parco Sud Milano.
È un periodo importante, che richiede coesione, riflessioni e capacità di individuare innovativi percorsi e strategie per valorizzare e tutelare il grande territorio del Parco Sud.
Il nodo cruciale è la dismissione della Provincia di Milano che, sia pure con grandi pecche, ha gestito l’Ente Parco, per essere sostituita dalla Città metropolitana, in tempi e modi tutt’altro che chiari. Quali ricadute avrà questo passaggio? Porterà vantaggi o invece cela rischi? Su questo tema abbiamo avviato una discussione interna e al tempo stesso partecipiamo a un tavolo di discussione che coinvolge competenze diverse, per meglio focalizzare “il futuro del Parco Sud”.

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Peschiera svende l’identità rurale, spariscono anche le ultime 10 cascine. Una petizione per salvarle

 

Peschiera B. svende l’identità rurale,
spariscono anche le ultime 10 cascine
Una petizione per salvarle

Li chiamano piani di recupero, in realtà sono piani di dissolvenza dell’identità rurale di un intero paese. Siamo a Peschiera Borromeo dove fino a qualche anno fa, passeggiando per la campagna, si “incontravano” una trentina di cascine: con la variante decisa dal sindaco di centro destra Antonio Salvatore Falletta, spariranno anche le ultime 10, tutte interessate da piani di recupero che porteranno tanto denaro nelle casse comunali, tanto cemento sul paese, assoluto snaturamento della realtà agricola locale. Cosa ancor più grave se pensiamo che Falletta è anche nel consiglio direttivo dell’Ente Parco Sud e presidente del Comitato tecnico agricolo, sempre dell’ente Parco.

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Milano sempre più agricola nasce il Parco delle risaie per valorizzare e difendere 650 ettari di campagna

 

Milano sempre più agricola
nasce il Parco delle risaie
per valorizzare e difendere
650 ettari di campagna

È un parco che mette insieme i pezzi di un complesso puzzle: poesia, pragmatismo, ma anche attaccamento alla terra, il piacere della buona tavola, l’antica civiltà contadina e la frenesia della metropoli. I contadini, gli agricoltori, gli abitanti lo hanno chiamato Parco delle Risaie e, dopo anni di parole, discussioni, incontri e, poi, di progetti sulla carta, ora si avvicina a essere realtà.
Si tratta di una vasta enclave agricola di 650 ettari, quasi integralmente all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, che si estende a sudovest della metropoli ed è compresa tra il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, fino a entrare in Buccinasco e Assago per giungere a lambire i territori di Rozzano e Corsico. Ora un progetto ricompone e valorizza tutti i pezzi, valorizzando l’agricoltura, la fruizione e le tante testimonianze storico-rurali.

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