Fine della Provincia di Milano si avvicina la Città metropolitana. Le riflessioni e le esperienze del consigliere Pietro Mezzi


Fine della Provincia di Milano
si avvicina la Città metropolitana.
Le riflessioni e le esperienze
del consigliere Pietro Mezzi

La Città metropolitana, da ieri 23 giugno, ha iniziato il suo vero iter operativo, che si concluderà il prossimo 31 dicembre, data in cui subentrerà in tutto e per tutto alle provincia e il sindaco di Milano, Pisapia, che assumerà le funzioni di sindaco metropolitano.
Oggi, con ancora fresca nella mente l’ultima seduta del Consiglio provinciale, riportiamo le riflessioni di Pietro Mezzi sulla “chiusura della Provincia di Milano” e sulla Città metropolitana.  

Non tutto inutile – Si è chiusa ieri, con l’ultima seduta, l’attività del consiglio provinciale di Milano. Non si tratta, come avvenuto negli oltre centocinquant’anni di storia, di un’interruzione temporanea, ma di uno stop definitivo. Con la legge di riforma delle province e delle città metropolitane, infatti, la Provincia di Milano cesserà di esistere il 31 dicembre prossimo e da domani fino alla fine dell’anno sarà retta solo dal presidente della Provincia e dalla giunta provinciale. Il Consiglio, come istituzione, ha cessato invece di funzionare ieri, 24 giugno.
Personalmente sono a favore della città metropolitana, di questa nuova istituzione, il cui avvento rappresenta una vera rivoluzione istituzionale, un inizio atteso da oltre vent’anni. Finalmente, ci siamo. Finalmente si parte. Anche se si parte in modo contraddittorio e con una legge che ha forti limiti. Ma, nel complesso, penso che i benefici siano maggiori dei costi.
Avremo finalmente un governo metropolitano, così come l’hanno le più grandi metropoli europee.

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Modernismo esasperato per una chiesa di campagna

 

Modernismo esasperato
per una chiesa di campagna

Può anche darsi che fra qualche secolo sarà ammirata come un monumento storico che maggiormente rappresenta la bellezza delle architetture ecclesiastiche del XXI secolo. Ma oggi, ai nostri occhi di profani, appare una nota davvero stonata soprattutto se si pensa che il nuovo complesso della parrocchia, dedicato alla Madonna delle Grazie, si colloca in un contesto paesaggistico agreste, a Dresano, un paesino del Parco Agricolo Sud Milano che conta poco più di 3mila anime.

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Dopo il voto favorevole alla Camera ai richiami vivi nella caccia la Lombardia approva una deroga “per salvaguardare le tradizioni”

 

Gli ultimi barbari d’Europa
Sì alla Camera ai richiami vivi nella caccia
e la Lombardia approva una deroga
“per salvaguardare le tradizioni”

Dopo il voto favorevole alla Camera di Lega e PD sull’uso dei richiami vivi  nella caccia, ovvero uccelli incatenati per attirarne altri nella rete, la Lombardia approva una deroga tirando in ballo la salvaguardare le tradizioni. Questo nonostante le sentenze del Tar (ultima nel luglio 2013) e l’apertura di procedure di infrazione dall’Unione europea.

Sono passati pochi giorni dal voto favorevole espresso alla Camera lo scorso 10 luglio dal duo PD-Lega sull’utilizzo dei richiami vivi nella caccia: e questo è accaduto nonostante l’appello lanciato dalle associazioni animaliste e ambientaliste per l’abolizione di questa barbara usanza, che hanno trovato un appoggio nell’emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle. Nulla da fare, è stato respinto. A favore si sono espressi anche Sel, Scelta civica, buona parte di Forza Italia e del Gruppo misto. Contro l’emendamento hanno invece votato la Lega, Fratelli d’Italia e il Pd, sostenuti dal parere del Governo. Eppure, con una lettera di messa in mora dello scorso marzo, la Commissione europea ha avviato una nuova procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la cattura e l’utilizzo degli uccelli selvatici come richiami vivi per la caccia.

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Il cibo del Parco Sud è sempre più vicino, anche con Ciboprossimo


Il cibo del Parco Sud
è sempre più vicino,
anche con Ciboprossimo

Il 20 giugno 2013 -giusto ieri si è festeggiato il primo anniversario della sua costituzione- è nato il Comitato Ciboprossimo: la sua finalità è “promuovere una comunità in cui sarà semplice e immediato avere una alternativa al modello distributivo dominante, consentendo a chiunque lo desideri di scegliere il cibo che vuole mangiare, sapere chi l’ha prodotto, proporre altri produttori, acquistare a un prezzo equo che remuneri correttamente il lavoro del produttore, in un contesto di sostenibilità ambientale, salvaguardia del territorio rurale, sviluppo culturale, promozione delle produzioni agricole e artigianali e innovazione tecnologica”. E si trovano anche i prodotti del Parco Sud.

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A Cassina non c’è più il Commissario e il Parco Sud ora è tra le priorità. Ma c’è anche il nuovo Pgt

 

A Cassina non c’è più il Commissario
e il Parco Sud ora è tra le priorità.
Ma c’è anche il nuovo Pgt

Lo scorso 25 maggio, la lista Cassina Domani -costituita da Comitato Civico + Coordinamento delle Sinistre (Sel + Rifondazione) + Progetto Cassina (PD con 5 candidati) e capitanata da Massimo Mandelli, è uscita vincente dalla tornata elettorale.
La nuova amministrazione chiude l’era del sindaco leghista Claudio D’Amico, dimessosi lo scorso settembre in seguito alla bocciatura del suo Piano di governo del territorio a grande vocazione cementificatoria: la bellezza di 20 aree coinvolte in trasformazioni urbanistiche, di cui 16 residenziali, per una superficie totale di 752.000 mq, pari a quasi il 20% della superficie non protetta dal Parco. Le “criticità” del Piano di governo del territorio, in particolare legate  all’elevato consumo di suolo, alla parcellizzazione delle aree agricole e all’eccessivo incremento della popolazione, erano state evidenziate dalle 101 osservazioni presentate da associazioni, comitati e cittadini, ma anche sottolineate da Regione, Provincia ed Ente Parco Sud (che pure, su pressione di D’Amico, aveva dato l’ok ai 75mila mq di aree del Parco da trasformare in centro sportivo). Dallo scorso settembre, quindi, il Comune è stato retto da un Commissario.

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Parco Sud e Città Metropolitana la ricetta in salsa Pantaleo

 

Parco Sud e Città Metropolitana
la ricetta in salsa Pantaleo

Sulla delicata e complessa fase che sta vivendo il Parco Agricolo Sud Milano, con la “chiusura” della Provincia di Milano, abbiamo già riportato la nostra posizione (vedi articolo). Ma cosa ne pensano i decisori politici, coloro che dovranno traghettare il difficile passaggio dalla Provincia alla Città Metropolitana? E chi prenderà il “controllo” sul Parco Sud? A meno di sei mesi dall’avvio della Città Metropolitana, sconcerta il silenzio che ammanta il problematico passaggio della governance di questa grande area protetta.
Tra i pochi che hanno invece scelto di rompere il silenzio vi è Rosario Pantaleo, vicepresidente del Parco Agricolo Sud Milano, esponente PD, nominato dal Comune di Milano.
Qui di seguito riportiamo in maniera integrale il suo pensiero. Notiamo con piacere che, pur nella diversità di ruoli e di alcune analisi, le conclusioni di questo documento non sono molto dissimili da quelle dell’Associazione per il Parco Sud Milano.
Leggere per credere.

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