Cosa ne sarà dei 256mila mq del sito EXPO 2015, dopo l’evento?


Cosa ne sarà dei 256mila mq
del sito Expo 2015, dopo l’evento?

Era il giugno del 2011 quando Arexpo, società creata dalla Regione e dal Comune allo scopo di rilevare i terreni di Rho-Pero scelti per ospitare l’Esposizione del 2015, ha acquistato anche la parte dell’area Expo che restava da acquistare, quella di proprietà dei fratelli Cabassi (Belgioiosa, la Srl dei Cabassi). Con questo atto, la Belgioiosa “concede irrevocabilmente” i 256 mila metri quadrati di terreno ai confini tra Milano e Rho. Prezzo concordato dalla parti: 49.6 milioni di euro, compresa la cessione di Cascina Triulza, valutata 7 milioni. Dopo l’evento, che fine faranno questi terreni? Se lo chiedono alcuni esponenti della società civile,  che dalle pagine de Il Corriere della Sera hanno lanciato questo appello (qui sotto il testo) alle forze politiche perché, affrontando compiutamente e nei tempi richiesti tali aspetti, diano prova della volontà reale di farsi difensori civici dell’interesse collettivo della città e non degli interessi privati della speculazione fondiaria.
Tutti possiamo aderire inviando una mail a info@aufo.it

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In fumo altri 440mila mq di verde nell’alto milanese fermiamo i nuovi centri commerciali


In fumo altri 440mila mq di verde
nell’alto milanese
fermiamo i nuovi centri commerciali

Con l’arrivo della città metropolitana ci sentiamo autorizzati a segnalare anche i progetti di distruzione di territori agricoli extra Parco Sud. Come per esempio i tre insediamenti previsti nell’alto milanese, nei pressi di Legnano, che andranno a consumare suolo e devastare il paesaggio di un area totale di circa 440.000 metri quadri. Per opporsi si può firmare la petizione lanciata da Salviamo il Paesaggio, che chiede alla Regione di bloccare questi insediamenti.

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Teem, Brebemi e Pedemontana Maroni implora Renzi: per loro niente tasse per 1.280 milioni di euro mentre i piccoli imprenditori soffocano

 

Teem, Brebemi e Pedemontana
Maroni implora Renzi: per loro
niente tasse per 1.280 milioni di euro
mentre i piccoli imprenditori soffocano

Lasciamo perdere la drammatica situazione degli esodati e dei pensionati, sempre più tartassati. Giusto per parallelismo, evidenziamo invece quanto accade ai piccoli imprenditori e ai big che costruiscono le autostrade lombarde.
La crisi ha colpito duramente le PMI: la pressione fiscale 2014 è al 43,9% del PIL, 1,7 punti in più rispetto al 42,2% della media UE. Sintesi: sono asfissiati da tasse e burocrazia, non ottengono prestiti dalle banche, chiudono, si suicidano.
Cosa succede invece alle società che realizzano autostrade in project financing (imprenditori privati che “rischiamo propri capitali” per realizzare opere pubbliche, in questo caso rientrando dai debiti con il pedaggio autostradale)? Non solo le banche concedono loro lauti prestiti, ma lo Stato addirittura le sostiene con fondi a perdere e con …

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Donne Giardiniere si battono per il Parco Agro Pastorale Urbano 36 ettari di vitalità in zona Baggio


Donne Giardiniere si battono
per il Parco Agro Pastorale Urbano
36 ettari di vitalità in zona Baggio

P.a.p.u. è l’acronimo di Parco Agro Pastorale Urbano. Ovvero un luogo con insediamenti di colture agricole, boschive e allevamenti di animali, dedicato alla produzione e trasformazione di alimenti a km 0, dal produttore a chi consuma, con attività socio-ricreative, di ospitalità e servizi. Chi mai crederebbe che a Milano esiste un posto in cui sviluppare un parco così originale, unico? Eppure c’è! Esiste. È l’area di Piazza d’Armi, in zona Baggio, tra via Forze armate e il Parco delle Cave, dove, in un comparto di 62 ettari, il Piano di governo del territorio (Pgt) prevede edificazione per 26 ettari, ma ben 36 ettari sono destinati a parco urbano.

Sono due i fattori che hanno consentito di dare il via a un progetto così singolare: il piano di dismissione delle caserme da parte del ministero della Difesa e la caparbietà di un gruppo di donne -aggregate in un tavolo di lavoro avviato dalla consigliera alle Pari Opportunità del comune di Milano Anita Sonego- che hanno scelto di chiamarsi Le Giardiniere, rifacendosi alle donne appartenenti alla Carboneria.

Avete voglia di scoprire l’area del Parco Agro Pastorale Urbano? Domenica 29 giugno, Le Giardiniere organizzano una visita guidata: il ritrovo è  alle ore 16 alla rotonda al termine della Via Cardinale Tosi (incrocio con Via San Giusto- Ospedale San Carlo). Entra e leggi il progetto. Ne vale la pena.

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Là dove c’era cemento ora c’è il verde! Legambiente assegna a Milano il premio Sterminata bellezza

 

Là dove c’era cemento ora c’è il verde!
Legambiente assegna a Milano
il premio Sterminata bellezza

Vi ricordate lo scheletro dell’albergo dei Mondiali di Italia ’90, nell’area a est di Milano, divenuto un simbolo degli scempi urbanistici nel nostro Paese? Da un paio d’anni è stato demolito e lì, ma anche tutto intorno, ora c’é il verde. La demolizione dell’ecomostro nel parco Agricolo Sud e la riqualificazione paesaggistica e ambientale dell’intera area è la motivazione per cui Legambiente, ieri  25 giugno, ha assegnato al comune di Milano il riconoscimento nazionale Sterminata Bellezza.
In totale, 265mila mq di verde sono stati restituiti alla città, con un parco pubblico attrezzato (15mila mq) per i bambini, le scuole, le famiglie, nuovi terreni per l’agricoltura (130mila mq) e un’ampia fascia di riqualificazione naturalistica lungo il fiume Lambro (120mila mq) caratterizzata da percorsi ciclopedonali.

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Il Parco agricolo è nato per iniziativa della Regione! La Provincia fa umorismo sul quotidiano Il Cittadino

 

Il Parco agricolo è nato
per iniziativa della Regione!
La Provincia fa umorismo
sul quotidiano Il Cittadino

Il destino del Parco Agricolo sud Milano? Inutile lanciarsi in troppe ipotesi, tanto, fino al 31 dicembre, l’ente Parco della Provincia di Milano, continuerà a gestirlo. Lo scrive il quotidiano Il Cittadino che, leggendo i nostri articoli, si è gentilmente premurato di chiedere alla segreteria dell’Ente Parco che fine farà il Parco Agricolo Sud Milano con l’arrivo della Città metropolitana. Grazie anonimo giornalista de Il Cittadino. Peccato che questa info fosse più che nota a tutti. La nostra preoccupazione riguarda il futuro (certo al 31 dicembre mancano ancora sei mesi), cioè cosa accadrà del Parco dopo la “chiusura” della Provincia che, è risaputo, rimane amministrata da Podestà e dalla sua giunta esattamente fino al 31 dicembre.
Un’area strappata con le unghie e con i denti. Ma quello che più offende, leggendo le poche righe del quotidiano, è l’affermazione che “Il Parco Agricolo Sud Milano è nato per iniziativa della Regione”.

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