Expo, solo il 19% ci arriverà in auto. 
Ma si son fatte solo autostrade

 

Expo, solo il 19% ci arriverà in auto. 


Ma si son fatte solo autostrade

Per raggiungere il sito di Rho, quale mezzo sceglieranno i 20 milioni visitatori? Per rispondere a questa domanda e predire il flusso degli accessi tra i padiglioni  dal primo maggio al 31 ottobre del 2015, Regione ed Expo spa hanno commissionato uno studio a Politecnico ed Eurisko. 
Come detto, nei 6 mesi della durata dell’evento sono attesi 20 milioni di visitatori, di cui il 70% italiani. Il picco dell’afflusso si avrà di sabato (media di 250mila persone) e di domenica (240mila), mentre si stima che nei giorni feriali il numero di visitatori oscillerà tra i 90mila  e i 150mila. 
Stando allo studio, il 29,3% dei visitatori raggiungerà il sito tramite i treni delle linee suburbane: 73.250 i passeggeri previsti a bordo al sabato, 70.320 alla domenica, dai 26mila ai 44mila nei giorni feriali. Secondo quanto riferito nell’ambito della presentazione dello studio, avvenuta lo scorso marzo, sarebbero tre le nuove linee del passante che la Regione intende attivare: la Rogoredo-Rho, la Melegnano-Cormano e la Rogoredo-Certosa-Rho. Per i convogli del passante e quelli regionali sono previste corse ogni 30 minuti. Il 24,4% opterà invece per la metropolitana (l’unica è linea rossa, mentre la 4, com’è noto, non sarà pronta che nel 2020): al sabato i treni imbarcheranno ben 61mila viaggiatori, che scenderanno a 58.560 nella domenica, mentre nei giorni feriali il flusso sarà tra i 17.100 e i 28.500. Opterà ancora per i mezzi di mobilità pubblica il 3,1% dei visitatori, che utilizzerà treni regionali e nazionali. Per la linea 1 della metropolitana sono previste corse ogni 2,45 minuti sia nei giorni feriali sia al sabato, pari a circa 24 treni ogni ora.

(altro…)

Villa Caimi-Finoli a Quarto Oggiaro, il Comune lancia un bando per renderla un luogo vivo e aperto

 

Villa Caimi-Finoli a Quarto Oggiaro,  
il Comune lancia un bando
per renderla un luogo vivo e aperto

Cultura, piccole attività artigianali e commerciali, ma anche spazi per giovani e studenti: sono queste le linee guida per il recupero di Villa Caimi Finoli, in disuso dal 1986, definite nella delibera approvata il 21 dicembre 2013 dalla Giunta. Ora l’amministrazione milanese, che ha la proprietà della Villa da quasi 20 anni, dà seguito al percorso intrapreso e lancia un bando per il recupero e il riutilizzo di questo luogo storico, da troppo tempo abbandonato: si tratta di un territorio di circa 4.500 mq, su cui sorgeva, prima dei crolli, il fabbricato esteso su circa 1.500 mq. La struttura è vincolata dal Ministero dei Beni ambientali e culturali. Possono partecipare al bando soggetti singoli (cittadini, imprese individuali, società commerciali o cooperative, associazioni, fondazioni), consorzi e raggruppamenti di imprese anche temporanei.

(altro…)

Come guadagnare smodatamente convincendo i sindaci a rendere edificabile il verde

 

Come guadagnare smodatamente
convincendo i sindaci
a rendere edificabile il verde

Ricavare 120milioni, investendone 4? Forse neppure un trafficante di droga arriva a tanto! Vediamo come. Tralasciamo la grande valanga di cemento che i sindaci lombardi hanno deciso di versare sui loro territori grazie ai faraonici Piano di governo del territorio (PGT), pari a 41.000 ettari di suoli liberi, ovvero una quantità di aree edificabili ancora più alto di quello realmente registrato nell’ultimo decennio nella nostra Regione. Concentriamoci invece sul PGT di un micro paese della provincia di Milano, di cui, per evitare le solite denunce, diffide e querele, omettiamo il vero nome e chiameremo Regaloverde.
Riportiamo solo la vicenda, che chiarisce alla grande, benché non ci sia niente di nuovo, come un sindaco possa favorire i propri amici e gettare al cemento un territorio a verde.
Partiamo dai fatti. Nel 2005 la Regione emana l’aberrante legge 12, quella sui PGT, che dà carta bianca ai sindaci per decidere come progettare urbanisticamente il proprio comune.
Le immobiliari sono molto, molto felici.

(altro…)

Milano, la campagna chiama! Bando del Comune per iniziative di piccole imprese in area Parco Sud Milano

 

Milano, la campagna chiama!
Bando del Comune
per iniziative di piccole imprese
in area Parco Sud Milano

Una bottega per prodotti a km zero? Un laboratorio dove riparare biciclette? O uno spazio dove creare cosmetica naturale con erbe di campagna? Il Comune di Milano, con l’intento di ridare vita a spazi demaniali attualmente vuoti e inutilizzati assegna, attraverso un bando 6 luoghi (uno si trova in via Rimini 23, in Zona 6, destinato ad aggregazione, cultura e coworking) di cui 5 a vocazione rurale nel Parco Agricolo Sud. Per questi ultimi il bando (qui il testo) si chiama ‘La campagna chiama!’ e si rivolge alle micro/piccole imprese e alle cooperative con l’obiettivo di valorizzare i 5 spazi inutilizzati ai piedi delle case demaniali di via Pescara 44, a Ronchetto delle Rane, per offrire nuovi servizi agli abitanti del quartiere, potenziare la vocazione rurale di questo insediamento abitativo collocato a ridosso del Parco Agricolo Sud. Posto nel quadrante urbano a sud della città, Ronchetto delle rane è collocato nella Zona di Decentramento 5, a ridosso di via dei Missaglia, importante asse stradale che collega la città (da piazzale Abbiategrasso) all’hinterland, in particolare Rozzano, Pieve Emanuele ecc.

(altro…)

Megaelettrodotto invade il Parco Sud amministrazioni e agricoltori chiedono un aiuto competente

 

Megaelettrodotto invade il Parco Sud
amministrazioni e agricoltori
chiedono un aiuto competente

Preoccupazione per il nuovo elettrodotto che attraverserà diversi comuni a ovest del Parco, in particolare Settimo: “Un insieme di opere che comportano un incremento dell’impatto da campi elettrici e magnetici e acustico, un gravissimo impatto paesaggistico e consumo di suolo agricolo all’interno del Parco Sud”, scrive l’Amministrazione di Settimo. E anche dalla Fattoria Maccazzola arriva un appello “Chiedo massima condivisione per dire no alla nuova centrale Terna nel parco agricolo sud Milano, no perché su terreno agricolo no perché inutile e no perché a Settimo abbiamo già una centrale che è vuota per 2/3. La nostra azienda senza queste terre rischia di chiudere ma noi siamo pronti alla lotta per salvare anche solo un centimetro del terreno che utilizziamo per produrre i foraggi per le nostre bovine”.
Purtroppo, nella nostra associazione non abbiamo figure competenti in materia. Se tra i nostri lettori ci fosse qualcuno in grado di sostenere noi e l’agricoltore in questa fase di presentazione delle Osservazioni del Pubblico sul progetto (procedura di VIA), da presentare entro 03/08/2014, lo preghiamo di farsi avanti e di contattarci all’indirizzo info@assparcosud.org. Ne siamo all’oscuro anche perché il progetto non è giunto al Direttivo dell’Ente Parco Sud.

(altro…)

Agricoltori in rivolta, Salvate le nostre terre dal cemento. I geologi: basta consumo di suolo Ma la Regione pro lobby tira dritto

 

Agricoltori in rivolta,
Basta cemento sulle nostre terre.
I geologi: fermare il consumo di suolo
Ma la Regione pro lobby tira dritto

Perché ogni volta un po’ più del solito le nostre città vanno sott’acqua? “Il problema -spiega il presidente dei geologi- è la perdita dei terreni della capacità di ritenzione idrica: in Italia, ogni giorno, 70 ettari di terreno sono impermeabilizzati e questo comporta una minore capacità di ritenzione idrica per circa 100 milioni di tonnellate l’anno.

E la Lombardia continua a progettare autostrade, anche nei Parchi, e facilita l’abbattimento dei boschi! Gli agricoltori protestano, non ci stanno a dover subire l’ennesimo spezzatino del loro territorio, a essere espropriati con indennizzi irrisori, a rinunciare alla loro ragione di vita. Quasi in silenzio è ricominciato l’iter di un’altra infrastruttura la Superstrada Vigevano-Magenta “Ci risiamo, cambiano le giunte, la crisi sta ridefinendo le priorità economiche, ma -ha dichiarato il vicepresidente vicario di Cia Mi-Lo-Mb Dario Olivero- il dogma delle grandi opere inutili mangia campagna e consumo suolo non si ferma. Anzi. Il rapporto malato con il substrato, che è terra nutrice, protettrice delle messi, ed elargitrice di frutti, dove l’uomo vive è una costante. L’alluvione del Seveso di martedì a Milano è solo l’ultimo esempio, ma non ci dimentichiamo i danni provocati nel 2002 nell’Abbiatense dall’esondazione del Canale Scolmatore Nord Ovest, proprio del Seveso.

(altro…)