Rinata grazie ad Atlha Onlus Cascina Bellaria a settembre avrà anche ristorante e negozio km zero

 

Rinata grazie ad Atlha Onlus
Cascina Bellaria a settembre
avrà anche ristorante e negozio km zero

Cascina Bellaria, immersa nel Parco Trenno (all’interno del Parco Sud), è gestita da Atlha Onlus, un’associazione di volontariato che da trent’anni si occupa di attività di tempo libero finalizzate all’integrazione sociale delle persone disabili (http://www.atlhaonlus.eu/cascina-bellaria): la filosofia di Atlha è l’inclusione, in ogni ambito della vita quotidiana e ad ogni età. Inclusione attraverso il tempo libero, pensato non come tempo vuoto da riempire, ma come momento in grado di veicolare la crescita, lo sviluppo e l’espressione individuale a qualsiasi età. In questa grande area, Atlha -guardate il sito per vedere quante iniziative ha già sviluppato- intende realizzare anche un ristorante e un negozio con prodotti a km Zero. Ve lo raccontiamo, oltre al valore in se dell’iniziativa, anche perché la nostra associazione ha avuto un piccolo ruolo!

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Cosa “celebra” la Teem con queste lattine?

 

Cosa “celebra” la Teem
con queste lattine?

Certo la notizia è alqualto banale, ma a chi come noi con la Teem ha un credito non esigibile di agricoltura e verde di migliaia di ettari, tutto quello che riguarda questa Spa ci coinvolge emotivamente. Così, se il proporre lattine griffate Teem potrà sembrare un avvenimento irrisorio, se solo ci si sofferma un attimo a rileggere l’evoluzione economica di questa autostrada, potrà invece sembrare significativo.
Te spa, la società che sviluppa la Tangenziale est esterna Milano in project financing, ovvero con capitali privati, dichiara, nel bilancio 2013, una perdita di 1.894 milioni! E questo nonostante il soccorso di Stato di 330 milioni e 1,2 miliardi di euro resi disponibili da Cassa Depositi e Prestiti (soldi statali), Banca Europea per gli Investimenti e nove istituti di credito commerciali (Intesa San Paolo, Banca IMI; Unicredit, UBI Banca, Mediobanca, Banca Popolare di Milano, Credito Bergamasco, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Santander). Ma trova i soldi da investire in lattine! Scusate il milanesismo, a sembra di poter affermare ci voglia proprio una bella “faccia de tòlla” (vuol dire faccia tosta).

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Piazza d’Armi è nostra! Le Giardiniere la trasformeranno in un Parco Agro Pastorale Urbano

 

Piazza d’Armi è nostra!
Le Giardiniere la trasformeranno
in un Parco Agro Pastorale Urbano

Oggi è un grande giorno per le Giardiniere di Baggio: il governo ha deciso di riassegnare alle città di Milano, Roma e Torino le caserme dismesse. “È un dovere patriottico” dichiara la ministra della difesa Roberta Pinotti. Complessivamente, si tratta di un milione di mq. A Milano torneranno alla città Piazza d’Armi, Caserma Mameli e i Magazzini Baggio. E, proprio oggi, Pisapia e De Cesaris sono a Roma per firmare il Protocollo d’intesa che riguarda la valorizzazione di spazi e immobili militari dismessi. La fretta è d’obbligo: infatti, la clausola per poter usufruire di questi beni demaniali, prevede che entro un anno debbano essere ultimati i lavori ricambio di destinazione, pena il ritorno alla Difesa e al Demanio due beni.
Per quanto riguarda l’utilizzo della Caserma Mameli, non abbiamo notizie in merito. Mentre per Piazza d’Armi e Magazzini Baggio di via Rovere, un progetto c’è: un Parco Agro Pastorale Urbano.

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Brebemi porta in tribunale l’A4 Serenissima per il cartello sul confronto dei prezzi

 

Brebemi porta in tribunale
l’A4 Serenissima per il cartello
sul confronto dei prezzi

Brebemi vuol portare in tribunale l’A4 e presenta un ricorso al Tribunale di Brescia per ordinare la copertura immediata del cartello (nella foto) collocato all’altezza di Brescia Ovest. “È errato -si legge nel ricorso- assegnare il primato per il raggiungimento di Milano Est soltanto all’A4 perché non si tratta di Comune o località, bensì di un’ampia area geografica, a cui approdano entrambe le autostrade”. Secondo i calcoli dei legali di Brebemi, sono sbagliati anche i tempi di percorrenza e i chilometri indicati. Il cartello collocato -come riporta il ricorso- destabilizza le regole comuni del mercato, conferendo alla controparte un ingiusto profitto a scapito di un progetto dichiarato dal Cipe di preminente interesse nazionale”. Infatti, ricordiamo che, pur se non ci arriva neanche vicino, Brebemi, insieme a TEEM e Pedemontana, è stata inclusa fra “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale ai sensi della legge n. 443 del 2001, sono opere connesse alla manifestazione universale Expo Milano 2015, ai sensi del DPCM 22 ottobre 2008 e del DPCM 6 maggio 2013”. Grazie Expo!
Sempre stando ai legali di Brebemi, il cartello riporta “Informazioni gravemente lesive” e, su questa leva si appellano all’ipotesi di concorrenza sleale. Consigliamo di fotografare e conservare le cifre a confronto: la forza politica del patron Francesco Bettoni è davvero considerevole. Probabile che il cartello riesca a farlo portare al macero!

Il ministero dei Beni Culturali blocca il parcheggio nel fossato
del Castello mediceo di Melegnano

Il ministero dei Beni Culturali
blocca il parcheggio nel fossato
del Castello mediceo di Melegnano

Forse, visto il clamore suscitato, qualcuno ricorda la notizia: l’amministrazione di Melegnano, con l’evidente e insana propensione di favorire le automobili a tutti i costi, aveva deciso che nel fossato che circonda il castello mediceo, ma le cui prime fondamenta risalirebbero all’anno mille, si poteva costruire un parcheggio! Ovviamente l’assurda decisione non è stata ben accolta dai cittadini, anche non residenti. Sinistra Ecologia e Libertà aveva avviato una raccolta di firme, unitamente a un appello alla Soprintendenza ai beni architettonici e a un’interrogazione parlamentare.
Il progetto, come spiegava lo scorso mese di marzo Pietro Mezzi, consigliere di Sel  è contenuto “Nel piano urbano del traffico, attualmente in fase di esame per la procedura di valutazione ambientale, oltre ai 35 parcheggi nel fossato del castello, si prevede anche la realizzazione di 100 posti auto in quella che è un’area verde fondamentale per il quartiere Giardino. Riteniamo tali progetti errori macrospici”.

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E luce sia! Ma la centrale elettrica Terna deve andare in aree industriali dismesse

 

E luce sia!
Ma la centrale elettrica Terna
deve andare in aree industriali dismesse

A leggerla superficialmente, la notizia è che gli ambientalisti sono contro il progetto dell’elettrodotto di Terna, che dalla Svizzera arriva a Settimo Milanese. Nulla di nuovo dunque, almeno volendo seguire i logori luoghi comuni e stereotipi da operetta.
Ma non è così. Le osservazioni sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), che dovevano essere presentate entro il 3 agosto, non mettono in discussione l’opera (di cui, ammettiamolo, la gran parte di noi non ci capisce nulla o quasi), ma la localizzazione della stazione di arrivo.
In sostanza, dietro le pagine e pagine delle osservazioni, scritti a grande velocità per rispettare i tempi strettissimi, c’è una domanda di fondo: perché andare a distruggere 115mila metri quadri di fiorente agricoltura del Parco Sud, con tanto di fontanili, rogge e filari di alberi, quando a poche centinaia di metri vi sono vaste aree industriali dismesse, dove da decenni la fa da padrone l’incuria e il degrado?

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