Settimo Milanese, il sindaco firma la Carta di Matera della CIA. Un asso in più contro l’elettrodotto

 

Settimo Milanese, il sindaco firma
la Carta di Matera della CIA.
Un asso in più contro l’elettrodotto

Un ulteriore impegno pubblico dell’amministrazione di Settimo contro la localizzazione della centrale Terna in un ambito agricolo strategico del Parco Sud (vedi articolo).
Con l’adesione alla Carta di Matera della Cia, il Comune dice sì all’agricoltura e no alla centrale elettrica di Terna in un ambito agricolo strategico del Parco Agricolo Sud Milano. È formale e pubblico l’impegno del Comune di Settimo Milanese per mantenere la vocazione produttiva primaria del proprio territorio, che si trova a due chilometri dal sito di Expo 2015.

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Maroni, 100 mln per scuola e difesa suolo 10 miliardi per consumarlo


Maroni, 100 mln per scuola e difesa suolo
10 miliardi per consumarlo

C’è del paradossale, per non arrivare a uno sferzante ridicolo, nella politica del governatore lombardo, che oggi, 26 settembre, nel corso di una trasmissione televisiva ha dichiarato: ”Abbiamo messo a disposizione dei Comuni lombardi 100 milioni di euro, che si aggiungono ai 212 milioni dati a giugno di quest’anno, con due finalità principali: l’edilizia scolastica e la difesa del suolo. Con Anci Lombardia faremo un accordo per capire come distribuire questi fondi. Qualunque sindaco, a prescindere dal suo ‘colore’ politico, presenterà dei progetti importanti con queste finalità, troverà la nostra attenzione”.
Dimentica forse che Pedemontana, BreBeMi (Brescia-Bergamo-Milano) e Tangenziale Est esterna di Milano (Teem), complessivamente, sono andati e andranno ad asfaltare 1.634 ettari. Di questi, solo 258 erano suoli già urbanizzati. Meno di un quarto rispetto ai ben 1.090 ettari di terreni agricoli. A questi si devono sommare altri 202 ettari di suoli naturali o seminaturali per tre opere collegate a Expo che occupano oltre 200 volte la superficie degli 80 ettari dell’area dedicata all’evento. Scusate, tralasciavamo la Vigevano-Malpensa, altra inutile superstrada che attraverserà i Parchi del Ticino e quello Agricolo Sud Milano. E poi la Bergamo e Treviglio, Cremona e Mantova, Broni e Mortara, Vigevano e Malpensa, Varese e Bergamo, oltre al Tibre autostradale e al raccordo della Valtrompia. In tutto progetti che cubano per oltre 450 km di nastri d’asfalto!

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Cascinet lancia TOcCare per valorizzare il patrimonio di Cascina Sant’Ambrogio

 

Cascinet lancia TOcCare  
per valorizzare il patrimonio
di Cascina Sant’Ambrogio

Siamo nel Parco Sud, nell’area Forlanini, in via Cavriana, dove, forse per molti inaspettatamente, la realtà è ancora la campagna: cascine che vivono di agricoltura, florivivaistica, agriturismo. Ma in una queste, Cascina Sant’Ambrogio, prima era il degrado, occupazione abusiva, decadimento. Poi un gruppo di giovani e meno giovani pieni di buona volontà -tra cui la famiglia affittuaria dell’edificio fin dal 1911- ha raccolto la sfida di “far tornare a vivere” questo bene (di proprietà del Comune di Milano) abbandonato al declino: hanno creato CasciNet, un’associazione che coinvolge non solo persone di buona volontà, cui partecipa un’ampia rete di cittadini e di soggetti no profit, che riunisce persone con competenze diversificate (laureati in agraria, scienze alimentari, economia per la cooperazione e lo sviluppo, architettura, operatori dello spettacolo e dell’arte). Abbiamo già raccontato che, grazie all’avvincente progetto di salvaguardia e valorizzazione della cascina per finalità socio culturali e di fruizione pubblica, lo scorso luglio, il Comune ha concesso a CasciNet la Cascina Sant’Ambrogio, in uso gratuito per tre anni.

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A Mediglia il Pgt si allarga e consuma 226.000 mq di suolo, più 132.000 mq tolti al Parco Sud

 

A Mediglia il Pgt si allarga
e consuma 226.000 mq di suolo,
più 132.000 mq tolti al Parco Sud

Approvato dall’attuale giunta nel marzo del 2012, l’amministrazione di Mediglia sta rimettendo mano al Pgt per portare a 226mila mq il consumo di suolo (tutte aree a verde): quello vigente prevede già un consumo di suolo di 144mila mq. In più prevede l’ampliamento della multinazionale Mapei (che qui trasferirebbe gli uffici da Milano) su una superficie a verde di 132mila dentro il Parco Sud. A questi dati si vanno aggiunti circa 26.500 mq per nuove aree a servizi (commercio, parcheggi ecc.). Il tutto equivale a un consumo complessivo di 385 mila mq.
L’incremento della popolazione, attualmente intorno ai 12mila abitanti, è dichiarato in 1.947 persone. Ma c’è il trucco: ad ogni nuovo abitante vengono assegnati 150 mq di residenza! Vale a dire che, per esempio, una coppia di novelli sposi andrebbe a occupare ben 300 mq. In media, nei Pgt “normali” si assegnano tra i 35 e i 50 mq a persona, quindi, il numero dei nuovi potenziali residenti va quantomeno triplicato, raggiungendo così la cifra di 5.841! E questo trascurando i nuovi abitanti che andranno a insediarsi  nelle tante cascine oggetto di trasformazione in residenze (vedi osservazioni presentate da Italia Nostra, cofirmate dall’associazione per il Parco Sud Milano).

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Dialoghi e qualche polemica di esponenti della società civile sulla Città Metropolitana

 

Dialoghi e qualche polemica
di esponenti della società civile
sulla Città Metropolitana

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un articolo dedicato alla Città Metropolitana, a firma di Giuseppe Natale del Forum Civico Metropolitano, che ci aveva inviato un testo pubblicato anche su Arcipelago.
Nell’articolo vi sono, però, alcune affermazioni sul pensiero di Arturo Calaminici, esponente del Gruppo Sandòr Petöfi, “Dialoghi sulla città metropolitana” (cui aderisce anche l’Associazione per il Parco Sud Milano),  che non rispondono al vero, in particolare sui temi del decentramento e del voto diretto dei cittadini per il sindaco metropolitano nel 2016.
Pubblichiamo quindi volentieri la lettera inviata da Calaminici, che puntualizza la sua posizione.

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Comitato per la Bellezza sul decreto Sblocca Italia: in realtà è uno Sblocca cemento un deja vu bocciato dalla storia

 

Comitato per la Bellezza
sul decreto Sblocca Italia:
in realtà è uno Sblocca cemento
un deja vu bocciato dalla storia

Sblocca Italia? No, Sblocca cemento, stando all’analisi effettuata per Il Comitato per la Bellezza (www.bianchibandinelli.it/tag/comitato-per-la-bellezza/) da Sauro Turroni, architetto urbanista, a lungo tecnico comunale e regionale dell’Emilia Romagna, ma anche parlamentare per varie legislature. Messa in sicurezza idrogeologica e sismica, strutture culturali, opere sociali indispensabili, ecc. restano fuori da queste proposte che rappresentano un “dejà vu” ripetutamente bocciato dalla storia.
Come riportato dal sito Patrimoniosos.it, il quadro che ne esce è dei più allarmanti e insieme desolanti. Sembra di essere tornati ai tempi di Lunardi e di Tremonti, delle “deregulation” continue che anticiparono numerosi e devastanti condoni. L’interesse pubblico tutelato dalla Costituzione (articolo 9 e non solo) e da una vasta letteratura di sentenze della Consulta e della Cassazione sembra essere di nuovo evaporato in nome della ripresa e dell’occupazione. Nel mentre si annuncia di voler puntare sul turismo e in specie su quello culturale, con questo decreto si ridà fiato alla cementificazione del territorio e dei paesaggi italiani, cioè alla dissipazione della “materia prima” del turismo stesso, la bellezza del Paese (già tanto sfregiata). Noi siamo per la ripresa economica dell’Italia e per il rilancio diffuso dell’occupazione, ma crediamo che ciò possa e debba avvenire con investimenti pianificati nella cultura e nelle sue sedi e iniziative, nella ricerca a tutto campo, nella difesa idrogeologica e nella messa in sicurezza sismica di un Paese flagellato da frane, inondazioni, colate di fango, terremoti contro i quali oggi non c’è quasi prevenzione, nella realizzazione di opere pubbliche e di infrastrutture indispensabili soprattutto su rotaia, nel trasporto regionale e metropolitano, nella fatiscente edilizia scolastica, ecc. Il “cambiamento” che lo Sblocca-Italia propone è in realtà la riedizione di una politica vecchia e miope già bocciata dalla storia, che, se attuata, produrrà altri disastri paesaggistici, ambientali, architettonici allontanando così il Paese da politiche di rinascita strutturale.

Ecco il testo dell’1 settembre 2004 de Il Comitato per la Bellezza 
a cura di Sauro Turroni…

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