Rapporto Air Quality Unione europea, in Italia Ozono e PM 10 uccidono ogni anno 68mila persone: più al nord


Rapporto Air Quality Unione europea,
in Italia Ozono e PM 10 uccidono
ogni anno 68mila persone: più al nord

Pochi giorno fa, tra l’indifferenza generale dei media nazionali (solo Corriere online e Il Fatto ne hanno riportato alcune info), è uscito il rapporto Air Quality 2014 sull’inquinamento atmosferico e la salute umana dell’Agenzia europea dell’ambiente: un ente ufficiale, non una qualunque associazione ambientalista. La sintesi, davvero angosciante, è che nel 2011, i “decessi prematuri attribuibili all’esposizione di PM 2,5(*) e di Ozono 3(**)”, nella sola Italia, e in particolare nella “Po valley”, sono stati rispettivamente 64.544 e 3.377 (leggendo i rapporti degli anni precedenti, non si trova una tabella analoga). Quest’ultimo numero di decessi conferisce all’Italia il primato europeo (la Germania è seconda con 2.342 morti per Ozono 3), mentre per il PM 2,5 il record spetta alla Germania con 69.762 decessi e l’Italia è “solo” seconda. Complessivamente, per l’inquinamento dell’aria in Europa si riscontrano 400mila morti premature. Le persone più esposte all’inquinamento atmosferico sono anche quelle che alzano le percentuali di malattie cardiovascolari e polmonari e quelle, quindi, con la più alta percentuale di morte prematura. I dati del rapporto sono frutto dell’elaborazione di aggiornamenti provenienti dalle stazioni di monitoraggio nei 33 paesi europei dal 2003 al 2012 e nel complesso propongono una panoramica della qualità dell’aria e delle conseguenze sulla salute dell’uomo. Oltre alle preoccupazioni di natura sanitaria, poi, il rapporto solleva anche i problemi puramente ambientali legati all’inquinamento atmosferico, come l’eutrofizzazione, un processo che avviene quando una quantità eccessiva di azoto danneggia gli ecosistemi, mettendo a rischio la biodiversità. “Serve ridurre le emissioni nocive da industria, traffico, impianti energetici e agricoltura – si legge nella relazione – con l’obiettivo di ridurre il loro impatto sulla salute umana e ambiente”.

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Dalla crisi si esce insieme. Nasce Miseria Ladra e sostiene l’esperienza di RiMaflow Libera e Gruppo Abele promuovono una campagna nazionale contro la povertà e, per sabato 29 novembre, organizza un incontro pubblico a sostegno di RiMaflow, la fabbrica


“Dalla crisi si esce insieme”.
Nasce Miseria Ladra e sostiene
l’esperienza di RiMaflow

Mentre i guru dell’economia nazionale ed europea ci proprinano ricette indigeste e di dubbio esito per uscire dalla crisi, Libera e Gruppo Abele promuovono Miseria Ladra, una campagna nazionale contro la povertà e, per sabato 29 novembre, organizzano un incontro pubblico a sostegno di RiMaflow, la fabbrica di Trezzano sul Naviglio recuperata ed autogestita dagli ex dipendenti, licenziati con la chiusura dello stabilimento.

Si tratta di un incontro per sostenere il sogno di riscatto di chi non si è arreso alla crisi e per ricordare che da essa si può uscire soltanto tutti insieme, con proposte concrete e prospettive comuni e inclusive: l’incontro sarà quindi il momento per illustrare Miseria Ladra -la campagna di contrasto a tutte le forme di povertà.

Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della campagna, di Salvatore Cannavò, giornalista e Il Fatto Quotidiano, lavoratori Rimaflow e politici locali “sveleranno” le loro formule per uscire dalla crisi.

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L’Ente Parco Agricolo Sud dà parere negativo alla trivellazione di Zibido

 

L’Ente Parco Agricolo Sud
dà parere negativo
alla trivellazione di Zibido

Ieri, 20 novembre, si è riunito il Direttivo dell’ente Parco Agricolo Sud Milano, tra gli altri argomenti in discussione, anche il parere “nell’ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) regionale per il progetto di perforazione del pozzo esplorativo denominato ‘Moirago 1 dir’ nel comune di Zibido San Giacomo. Proponente Appennine Energy Spa”. Ebbene, all’unanimità, il parere espresso è stato negativo! E, nel direttivo sono presenti tutti i partiti, con anche due “indipendenti”, ovvero  i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e degli agricoltori. 

Ma questo parere …

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Vince il cemento! Passata la legge Maroni-Altitonante

 

Vince il cemento!
Passata la legge Maroni-Altitonante

Se la Lombardia continuerà a franare sempre più e il maltempo a portarsi via altre vite umane, oggi abbiamo la conferma che il dito andrà puntato su quella ostinata perveranza della politica di favorire i soliti pochi, a discapito dell’interesse della collettività.
Infatti, la legge sul consumo di suolo in Lombardia è stata votata alle 0,19 di oggi dalla maggioranza maroniana. Tre le modifiche apportate alla legge rispetto al testo uscito dalla commissione. In primis, la riduzione da 3 anni a 2 e mezzo (30 mesi) di tempo ai Comuni e ai costruttori per far partire i lavori delle opere previste nei Piano di governo del territorio (Pgt); costruire al di fuori dell’area già urbanizzata costerà più caro (ma si potrà fare) e strade, autostrade e infrastrutture sovracomunali saranno inserite nel computo del consumo di suolo: secondo la logica della maggioranza maroniana, infatti, l’asfaltatura di cemento dei campi agricoli per costruire autostrade non avrebbe dovuto essere conteggiata nel consumo di suolo!

FAI smentisce Maroni “Mai condivisa legge consumo suolo Lombardia”


FAI smentisce Maroni
“Mai condivisa
legge consumo suolo Lombardia”

Il Fai – Fondo Ambiente Italiano “smentisce con vigore di aver dato esplicita approvazione al Progetto di Legge sul Consumo di Suolo, attualmente in discussione in Consiglio Regionale, come invece riportato oggi da alcuni organi di stampa in una dichiarazione del Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni”.

È quanto si legge nella nota del Fai del 18 novembre 2014. “Al contrario -sottolinea la nota dell’associazione- in tutte le sedi, dall’audizione alle osservazioni depositate in V Commissione della Regione Lombardia, fino alle recenti uscite stampa (Corriere della Sera, 10 e 12 novembre), il Fai ha sempre evidenziato le molteplici criticità del testo chiedendo al Consiglio regionale di modificarne sostanzialmente i contenuti”.

Grazie a tutti, continuiamo uniti a combattere le lobby del cemento a presa rapida

 

Grazie a tutti, continuiamo
uniti a combattere le lobby
del cemento a presa rapida

Desideriamo ringraziare tutti coloro che, anche sacrificando una mezza giornata lavorativa, hanno partecipato al presidio di oggi contro la legge ‘ammazzasuoli’ della Regione Lombardia: è stata una presenza folta, colorata e preziosa rispetto ad un testo di legge che rischiava di passare inosservato. Non siamo ottimisti sull’esito della discussione in aula ma… speriamo.
Di sicuro abbiamo messo in difficoltà la maggioranza, come leggerete nel seguito. È stata anche preziosa l’adesione all’appello -oltre che degli ambientalisti e agricoltori della CIA, dei comitati locali, dei singoli cittadini- di una così vasta platea di accademici e rappresentanti del mondo delle professioni: c’erano tutti gli ordini coinvolti, da quello degli architetti e pianificatori, a quello di agronomi e forestali, a quello dei geologi.
Un’alleanza per sancire che il governo del territorio e lo stop al consumo di suolo sono faccende maledettamente serie, che non possono essere affrontate con ‘blitz’ legislativi pilotati dalle lobby del cemento a presa rapida, ma con riforme organiche e coerenti, che forniscano strumenti efficaci alla pianificazione del territorio e alla rigenerazione urbana.

C’è un ‘però’: come leggerete qui sotto, le repliche della maggioranza hanno ostentato un…

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