Milano pro Expo
diventa capitale mondiale
del greenwashing
Che l’Expo sia ben lontano dai suoi obiettivi di Nutrire il pianeta è ormai storia: migliaia di ettari di verde sacrificati al cemento, autostrade inutili che solcano d’asfalto la Lombardia, sottraendo prezioso territorio agricolo (tra Tangenziale est esterna, Brebemi e Pedemontana oltre 1.600 ettari sono andati persi), multinazionali -da Coca Cola a Mac Donanld’s- ai vertici degli sponsor dell’evento. Ma Milano non accetta critiche e, per mascherare le sue scelte distruttive, si ammanta di verde, di ruolo di ambasciatrice dell’agricoltura, di difesa dell’ambiente e del cibo buono. Fatto germinare nelle piazze.
Così, dopo il campo di mais dello scorso agosto in piazza Castello, pochi giorni addietro ha seminato grano tra i grattacieli di Porta Nuova.
Ecco come Massimo De Rosa, vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, mette allo scoperto la farsa mistificatrice del cosiddetto progetto di Land art, che vede tra i protagonisti Syngenta, il terzo rivenditore al mondo di semi e prodotti biotecnologici, la Società Produttori Sementi, sempre di proprietà di Syngenta e…