Parco Sud: uscire dalle secche si può
ecco le nostre proposte per il suo rilancio
al nuovo Direttivo dell’Ente Parco
Promozione dei prodotti agricoli, percorsi dedicati alla scoperta dei gioielli monumentali -castelli, cascine, rocche- e naturali (vedi ad esempio la foto di Liliana Bellu), migliorare il reticolo delle acque: sono questi alcuni dei punti di un documento inviato dalla nostra Associazione al nuovo Direttivo del Parco, presieduto da Michela Palestra. Le motivazioni sono evidenti: è sotto gli occhi di tutti l’impoverimento negli ultimi anni del Parco. Risorse al lumicino, struttura tecnico-amministrativa esigua, e soprattutto -a 25 anni dalla sua istituzione- sembrano essersi offuscate le sue direttrici strategiche, tese alla valorizzazione del territorio, della sua agricoltura e del patrimonio storico-culturale e naturale. Un malinconico declino, legato certo alla diminuzione delle risorse, ma ancor più, alla mancanza di progettualità. Basti pensare al “non evento” degli Stati Generali, fortemente voluti dall’ex direttore Pasquale Cioffi e lanciati in pompa magna dall’ex presidente Guido Podestà al Mulino di Chiaravalle nell’ottobre 2013: il programma, spalmato su più mesi, e ricco di tavoli di lavoro, convegni, studi mai svoltisi è svanito letteralmente nel nulla. Per contro, l’Ente Parco è sempre stato prodigo nel dare il proprio consenso a progetti nefasti come la Teem o stralciare aree protette in nome del “progresso” (leggi cemento).
Invertire la rotta si può: il rilancio è un imprescindibile diritto…