Milano, ecco i progetti vincitori di Conto, Partecipo, Scelgo votati da 30.172 cittadini

 

Milano, ecco i progetti vincitori
di Conto, Partecipo, Scelgo
votati da 30.172 cittadini

Grandissima partecipazione da parte dei cittadini, non solo di Milano, ma anche di quelli che lavorano e/o studiano nella metropoli: in 30.172 hanno votato i progetti del Bilancio Partecipativo Conto, Partecipo, Scelgo, che verranno finanziati con 9 milioni (1 per ogni zona della città). E oggi, 3 dicembre, il Comune ha annunciato i progetti vincitori. Va ricordato che si è arrivati al voto dopo un impegnativo percorso iniziato a giugno scorso nell’ambito del quale si sono tenuti 60 incontri nei quartieri per ascoltare le richieste e i bisogni delle persone e dopo il grande laboratorio in cui 350 giovani dai 14 a i 22 anni hanno espresso all’Amministrazione comunale come immaginano la loro città.
Zona 5 superstar. Il progetto più votato (3.277) è il n. 26 “Recuperare e valorizzare” della zona 5 che, tra l’altro, prevede il restauro della chiesetta di Sant’Ignazio nella Cascina Campazzo, nel Parco del Ticinello (foto campomyland): luogo magico, in cui si riunisce l’Associazione per il Parco Sud Milano.
Ecco tutti i 9 progetti primi classificati per ogni Zona e interamente finanziati (in fondo la graduatoria di tutti i progetti)…

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Le Giardiniere di Piazza d’Armi chiedono alla Soprindentenza il vincolo ambientale e culturale dell’area


Le Giardiniere di Piazza d’Armi
chiedono alla Soprindentenza
il vincolo ambientale-culturale

 

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Piazza d’Armi, dove vi è la caserma Perrucchetti, è un’area di 35 ettari oggi abbandonata nella periferia ovest di Milano, che fa parte del piano di dismissioni di caserme e immobili in disuso con cui il ministero della Difesa punta a far cassa. Ma da anni, l’associazione Le Giardiniere ha elaborato un incantevole progetto che la trasformerebbe in parco agroalimentare con colture agricole, boschive e allevamenti di animali, dedicato alla produzione e trasformazione di alimenti a km 0, dal produttore a chi consuma, con attività socio-ricreative, di ospitalità e servizi (vedi progetto). Su quest’area, però, vi è anche un progetto di edificazione già approvato dal Comune (ancora case, case e ancora inutili case, ben 4mila) che dissolverebbe il sogno della realizzazione del progetto, sostenuto anche da Anita Sonego, presidente della commissione Pari opportunità: ed è proprio in questo ambito che sono nate Le Giardiniere, che hanno scelto questo nome ispirandosi alle donne della Carboneria, che sostenevano la causa risorgimentale.
Un’area ricca di storia, ma non solo. Per salvaguardare il progetto, queste donne davvero combattive stanno tentando ogni strada. E, come sempre, hanno trovato una sponda che le sostiene: ieri, 2 dicembre, hanno presentato ufficialmente una richiesta alla Soprintendenza perché apponga un vincolo ambientale e culturale su tutta l’area, supportate da tutte le maggiori associazioni ambientaliste e culturali.
“Nell’area della Piazza d’Armi -come ci racconta nel video Roberto Schena- già agli albori del ‘900 è nato il primo aeroporto di Milano: è qui, infatti, che l’ingegnere Enrico Forlanini (1948-1930)…

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Cassina de’ Pecchi “dona” al Parco un territorio di 138mila mq Altri Comuni ci avevano provato, ma…

 

Cassina de’ Pecchi “dona” al Parco
un territorio di 138mila mq
Altri Comuni ci avevano provato, ma…

Il Parco agricolo, anziché cedere terreno, ne riceve! Quelli di Cassina Domani, lista Civica capitanata da Massimo Mandelli, lo avevano messo nero su bianco nel loro programma elettorale:”la valorizzazione del Parco Agricolo è una nostra priorità. Spingeremo per una realizzazione di un Punto Parco, per un piano di riqualificazione della Cascina Bindellera, per la promozione di iniziative tipo ‘Via lattea in Martesana’, per la creazione di un museo delle tradizioni rurali”. Così, dopo la vittoria alle amministrative del maggio 2014, che ha messo la parola fine all’era del sindaco leghista Claudio D’Amico, dimessosi nel settembre 2013 in seguito alla bocciatura del suo Piano di governo del territorio (PGT) a forte vocazione al cemento, la nuova giunta ha rimesso mano al PGT e, tra gli elementi di maggiore rilievo, ha deciso di presentare al Direttivo del Parco Agricolo Sud Milano una proposta di “ampliamento della perimetrazione del Parco articolata in tre ambiti, collocati tra l’abitato di Cassina de’ Pecchi, la Frazione di Sant’Agata e l’attuale confine del Parco, per una superficie complessiva di 138.000 mq”.
Insieme a questo “dono”, la nuova giunta ha anche cancellato dal PGT “costruito” dall’ex sindaco D’Amico…

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Respiriamo l’irrespirabile
il record all’Italia con 84.400 morti
 su un totale di 491mila in Europa

 

Respiriamo l’irrespirabile
il record all’Italia con 84.400 morti
su un totale di 491mila in Europa

In Europa, il nostro paese vanta il triste primato delle morti premature dovute ad inquinamento (Rapporto sulla Qualità dell’aria 2014 redatto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, dati relativo al 2012): 84.400 decessi su un totale di 491mila a livello Ue. Sono tre gli elementi sotto accusa per questo triste primato: le micro polveri sottili (Pm2.5, originate da gas di scarico di veicoli a diesel o a benzina, processi industriali, produzione energia elettrica, riscaldamento domestico), il biossido d’azoto (NO2, derivate da centrali termoelettriche, impianti di riscaldamento, traffico) e l’ozono quello nei bassi strati dell’atmosfera (O3, inquinante secondario prodotto per effetto delle radiazioni solari in presenza di inquinanti primari (prodotti del traffico automobilistico, dai processi di combustione, dai solventi delle vernici, dall’evaporazione di carburanti, etc), a cui lo studio attribuisce rispettivamente 59.500, 21.600 e 3.300 morti premature in Italia.
Anche le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea evidenziano che l’inquinamento atmosferico in Europa…

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Nel dibattito mondiale sul clima l’agricoltura non è centrale Eppure, dice Petrini, il cibo …

 

Nel dibattito mondiale sul clima
l’agricoltura non è centrale
Eppure, dice Petrini, il cibo …

Che cosa c’entra il clima con la coltivazione della terra e con il nostro cibo quotidiano? Alcuni numeri possono dare una prima risposta. Su scala mondiale, l’agricoltura e l’allevamento sono i più grandi utilizzatori di acqua dolce, consumando il 70% delle risorse idriche disponibili. I fertilizzanti a base di azoto rappresentano il 38% delle emissioni dell’agroalimentare. Allevamenti industriali sempre più grandi producono grandi quantità di deiezioni, creando problemi di inquinamento e smaltimento; il mangime arriva da monocolture intensive, spesso lontane centinaia o migliaia di chilometri, e causa di deforestazione. Il settore zootecnico -di conseguenza- è responsabile del 14% dei gas serra.
Eppure, nel dibattito mondiale sul clima (in vista dell’appuntamento di Parigi, dove si incontreranno i governi di tutto il mondo per tentare di trovare un accordo, dopo oltre 20 anni di dibattiti, mediazioni e forum fallimentari) il settore dell’agricoltura è relegato ai margini. Nelle 54 pagine del testo dei negoziati, non compaiono nemmeno una volta i termini “agricoltura”, “biodiversità” e “coltivazione”. L’attenzione si concentra sui settori dell’energia, dell’industria pesante, dei trasporti; si parla anche di suolo e di sicurezza alimentare, ma non si riconosce in modo esplicito il ruolo centrale del rapporto diretto fra clima, coltivazione della terra e cibo.
La produzione del cibo, in realtà, rappresenta una delle principali cause e una delle prime vittime del cambiamento climatico…

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Alessandro Sorte, uno che conosci! Sempre che si presenti agli appuntamenti e non sia sordo alle voci del territorio

 

Alessandro Sorte, uno che conosci!
Sempre che si presenti agli appuntamenti
e non sia sordo alle voci del territorio

“Alessandro Sorte, uno che conosci” è lo slogan della sua pagina di facebook. Ma i sindaci che questa mattina si sono presentati in Regione, su appuntamento richiesto da tre mesi, non hanno avuto il piacere di conoscerlo semplicemente perché l’assessore non si è premurato di palesarsi. È un qualcosa che va oltre allo sgarbo istituzionale o alla “semplice” mancanza di educazione: si è voluto marcare che le istanze del territorio, rappresentato in questo contesto da 34 sindaci, oltre alle molteplici associazioni di agricoltori e ambientalisti presenti in presidio sotto il palazzo della Regione, valgono (per lui) meno di zero. All’appuntamento erano comunque presenti tecnici e funzionari dell’assessorato alle infrastrutture, che hanno ribadito…

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