Teem aumenta le tariffe del 2,1% ma se ha aperto solo a maggio …

Teem aumenta le tariffe del 2,1%
ma se ha aperto solo a maggio …

Puntuali come un orologio svizzero, anche quest’anno dal primo gennaio sono scattati gli aumenti dei pedaggi autostradali. Cifre non irrilevanti, come ad esempio per la Milano-Torino con un + 6,5% e, sorpresa, per la neonata Teem con un + 2,1%. In più, su tutte le autostrade scatterà il raddoppio del Telepass, usato dal 65% degli utenti, che porterà il suo canone mensile da 0,7 a 1,5 euro.
“Gli adeguamenti delle tariffe autostradali vengono determinati in attuazione alle pattuizioni stabilite dalle Convenzioni tra lo Stato e le concessionarie autostradali e dalla normativa vigente. Gli incrementi sono parametrati al tasso di inflazione e alla remunerazione della spesa per investimenti eseguita e tengono conto del recupero di efficienza operativa, a vantaggio dell’utenza” dichiara il ministro Delrio a giustificazione degli aumenti. Sembra una presa in giro, considerato che l’inflazione annua, secondo i dati Istat di dicembre 2015, è stata dello 0,1%!
Scusate se ci focalizziamo solo sulla Teem, società mista del gruppo Gavio. Stando a quanto racconta Delrio, gli aumenti delle tariffe sono relativi anche agli investimenti effettuati per il recupero dell’efficienza operativa: eppure questa autostrada è stata inaugurata a maggio, 7 mesi fa (e grazie anche ai 330 milioni “omaggiati” dal governo Letta). Ma siamo seri! È davvero difficile comprendere quali investimenti siano stati effettuati nei mesi post apertura per “meritarsi” questo consistente nuovo regalo a una infrastruttura che è tra le più care d’Italia.
Oltretutto, la società Teem, per invogliare a utilizzare la sua vuota autostrada, ha deciso che proseguirà per tutto il 2016 lo sconto del 15% agli utenti con Telepass che ne faranno richiesta. E allora perché il governo concede un aumento così consistente? Per consentire alla società di Gavio di accattivarsi la clientela con la pubblicità?

Regalo di Natale del Comune alla città Le “aree d’oro” appartenute a Ligresti assegnate al Parco Sud e ai suoi agricoltori


Regalo di Natale del Comune alla città
Le ex “aree d’oro” di Ligresti assegnate
al Parco Sud e ai suoi agricoltori

Un milione di metri quadrati di aree agricole, salvate dai tentativi di speculazione edilizia e restituite alla collettività. È il regalo di Natale che il Comune di Milano fa a tutti i suoi cittadini, all’indomani dell’acquisizione delle cosiddette “aree d’oro” appartenute a Ligresti: cento ettari di terreni nel Parco Sud che, dopo una vicenda giudiziaria durata decenni e grazie all’impegno congiunto degli agricoltori, degli ambientalisti e dell’Amministrazione, sono diventati di proprietà pubblica e si preparano ad una nuova stagione di rinascita e riqualificazione. In attesa del bando per giovani coltivatori con cui sarà assegnata circa la metà delle aree, per il resto destinate a completare i parchi agricoli del Ticinello e della Vettabbia, i terreni sono stati affidati in custodia temporanea al distretto Dam (Distretto agricolo milanese, di cui Andrea Falappi, al centro nella foto, è presidente).

Killer invisibili nell’aria La Lombardia pubblica sogni ma realizza incubi


Killer invisibili nell’aria
La Lombardia pubblica sogni
ma realizza incubi

Dal libro dei sogni della Regione Lombardia alla tragica realtà dei killer invisibili nell’aria che respiriamo. Eppure quel libro, pubblicato nel settembre 2013 e intitolato Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA), prometteva grandi cose: 91 misure antismog per oltre 2 miliardi di investimenti fino al 2020. Con l’obiettivo di abbattere le emissioni fino al 41% di polveri fini (PM10 e PM2.5), al 49% degli ossidi di azoto (NOX), al 19% dei composti organici volatili e al 16% dell’ammoniaca, in questo testo si programmavano interventi sulla mobilità e riduzione delle fonti fossili. I punti cardine avrebbero dovuto essere: potenziamento del servizio ferroviario regionale e del trasporto pubblico; sviluppo dell’offerta di servizi di mobilità a basso o nullo impatto ambientale; miglioramento della logistica; sensibilizzazione dei cittadini all’utilizzo dei trasporti più sostenibili.
Certo, sono passati poco più di 2 anni, ma la realtà ci rimanda ben altro. Basti ricordare che a maggio 2015, in occasione dell’inaugurazione della Teem, Maroni ha consegnato al ministro Delrio un dossier sulle infrastrutture di cui la regione Lombardia necessiterebbe: 38 gli interventi richiesti, di cui ben 27 per strade e autostrade, 10 per ferrovia e metropolitane, 1 per la navigabilità del Po. Ma è sotto gli occhi di tutti che la progettualità è concentrata quasi esclusivamente su trasporto su gomma…

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Auguri a tutti voi e al Parco Sud, se lo conosci lo ami e lo difendi

 

Auguri a tutti voi e al Parco Sud,
se lo conosci lo ami e lo difendi

Nell’augurare a tutti voi le migliori feste, pensando a un sereno anno nuovo, non posso evitare di raccontare cosa succede al nostro Parco, tralasciando -per brevità- tutto quello che ha portato, nel bene e nel male, l’Expo Nutrire il Pianeta.
Anche il 2015 si è dimostrato un anno duro per il Parco Agricolo Sud Milano. Ma non se ne ricordano di morbidi per questo territorio, così assediato e ambito dai tanti speculatori dell’asfalto e del cemento, con sfondamenti che hanno lasciato sfregi permanenti alla bellezza e all’integrità del Parco, tra cui l’inutile e devastante TEEM, nonché l’avvio del cantiere del mega outlet di campagna a Locate, vicino al santuario di Santa Maria ad Fontem.
Altro progetto shock, emerso nel 2014 e ancora fortunatamente solo sulla carta, è quello di Terna, che intende costruire una mega-stazione elettrica a Settimo Milanese su 115mila mq di fertile agricoltura. Non mancano certo i dubbi sul senso di questo elettrodotto dalla Svizzera, denominato Interconnector, ma volendo porre la questione ai minimi termini, anche a costo di banalizzare, la domanda è semplice: perché distruggere fertili campi agricoli -parte integrante di un corridoio ecologico del Parco Sud- quando a meno di un chilometro vi sono vaste aree dismesse e degradate?
Un ulteriore caso emblematico è nel territorio di Zibido San Giacomo, dove a ridosso del Parco, la Regione Lombardia ha concesso di trivellare per la ricerca di gas naturale. Anche in questo caso la domanda è pleonastica: questa attività non è conflittuale con le funzioni del Parco Sud? E non è un caso che anche l’Ente Parco, non solo le associazioni, abbia detto di no.
Non possiamo tralasciare la cattiva gestione delle acque e il proliferare di discariche abusive, segno evidente del territorio abbandonato a se stesso e all’incuria. E poi ancora c’è il rischio di “privatizzazione” di Rocca Brivio a San Giuliano, e poi e poi e poi…Nonostante tutto, il Parco Sud ha continuato a vivere, grazie spesso ai tanti comitati, associazioni e a amministratori comunali sensibili, che hanno portato avanti progetti concreti per rendere vivo il Parco…

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Il dono di terreni al Parco di Cassina de’ Pecchi non è un bluff

 

Il dono di terreni al Parco
di Cassina de’ Pecchi
non è un bluff

“Con rispetto, solo per integrare e parzialmente modificare il contenuto dell’articolo. Sembrerà strano o forse no, ma la proposta di inserire 3 terreni è ‘obsoleta’. Vero è che il Pgt (Piano di governo del territorio) adottato prevedeva la proposta di inserire 3 terreni nel Parco Sud, ma ‘abracadabra’ … il Pgt arriva in Consiglio Comunale (per approvazione) con la proposta di inserimento non più di 3 terreni ma solo 1. L’assessore all’Urbanistica scrive che ‘qualcuno ascolta e accoglie le istanze dei Cittadini’. Ho detto tutto”. A firma di Andrea Maggio, consigliere di opposizione del comune di Cassina de’ Pecchi, abbiamo ricevuto questo commento al testo pubblicato lo scorso 2 dicembre.
Ovvio che abbiamo voluto approfondire per capire la “verità”. E abbiamo chiesto lumi all’assessore del Comune Sandro Medei (con deleghe, tra l’altro, a Urbanistica e Attuazione al Pgt), che ha chiarito la magia di cui scrive il signor Maggi.
Ma, spiega l’assessore….

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Un altro mito sfatato La “cara” Teem non toglie traffico alle tangenziali interne di Milano

 

Un altro mito sfatato
La “cara” Teem non toglie traffico
alle tangenziali interne di Milano


Mentre nella Pianura Padana, una delle zone più inquinate al mondo, si soffoca per lo smog e nessuno dei politici si attiva per effettivamente limitare il grave danno alla salute dei cittadini, sul fronte ovest del Parco Sud continua la battaglia per bloccare la Vigevano-Malpensa e la TOEM (tangenziale ovest esterna Milano). E sul fronte est del Parco c’è chi a suon di numeri, tutti da dimostrare, si scalmana per confermare il grande successo della TEEM, la Tangenziale est esterna tanto valuta dai politici di destra quanto da quelli di sinistra.
Le motivazioni addotte allora per la realizzazione di questa arteria? Eccole: “Lo sviluppo di molteplici poli industriali e di logistica nel territorio a est di Milano ha fatto sì che l’intera rete di viabilità primaria e secondaria presente nel territorio raggiungesse gli attuali livelli di saturazione con tratte congestionate dalle 7 alle 20 dei giorni feriali. In questo contesto, era diventato indispensabile progettare e realizzare un nuovo sistema tangenziale più esterno alla cerchia cittadina, in grado di alleggerire il traffico presente sull’attuale rete e di contribuire alla riduzione dei tempi di percorrenza diminuendo le emissioni inquinanti. TEEM-A58 risponde esattamente a queste esigenze: la nuova infrastruttura costituisce una risposta efficace alle necessità di spostamenti rapidi, sicuri e a basso impatto ambientale” (per l’intero testo clicca qui).
Ma, guardando i dati della Aiscat (Ass. Italiana società concessionarie autostrade e trafori) di settembre (ultimo disponibile) si evince che nel confronto dei dati gennaio-settembre 2014 e quelli del medesimo periodo del 2015, le “vecchie” tangenziali di Milano hanno, in realtà, incrementato il loro traffico del 3,4%, passando da 931,6 a 963,6 milioni di veicoli/km: alla faccia dell’alleggerimento.

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