Carlo Maffioli, promotore
dell’outlet di campagna a Locate,
dal suo sito ci offre una bella lezione!
Su un totale di quasi 900 siti lombardi da bonificare, 218 sono a Milano e 91 negli altri comuni del Parco Sud. Non è ancora tra gli elenchi la ex discarica di Vizzolo Predabissi, che con i suoi liquami inquina le acque del Lambro e della falda. Ma vi sono le aree dell’ex Saronio di Cerro al Lambro e Melegnano, con i veleni chimici e cancerogeni di quella che fu una fabbrica di armi e gas, voluta da Mussolini, le terre agricole alla diossina di Carpiano, il parco serbatoi della Mapei a Mediglia, la ex Omar di Lacchiarella, con tonnellate di rifiuti tossico-nocivi contenenti solventi chimici altamente dannosi e con elevata presenza di cloro e acido solforico accumulati nella ex raffineria da Andrea Rossi. E anche tante altre grigie realtà immerse nei comuni Parco Agricolo Sud Milano. Dall’elenco dei siti da bonificare censiti da Dataset Socrata della Regione Lombardia, abbiamo estrapolato quelli che riguardano il Parco Sud e Milano (pochi sanno che la metropoli ha una vasta parte delle aree verdi all’interno del Parco): su un totale di circa 900 siti lombardi, 218 sono a Milano e 91 negli altri comuni del Parco Sud. Premesso che il numero elevato di siti da bonificare non necessariamente corrisponde a una maggiore pericolosità, la palma d’oro spetta ex-equo a Buccinasco e Rho con 9 siti contaminati, seguiti a pari merito da Peschiera Borromeo e San Giuliano Milanese con 7 siti. Assago ne conta 5, mentre -con “soli” 3 siti da bonificare- troviamo Trezzano sul Naviglio, San Donato, Rozzano, Lacchiarella, Gaggiano e Corsico. (Vedi qui sotto gli elenchi completi, aggiornati a febbraio 2014). A questi va aggiunto il sito di Rodano-Pioltello (ex Sisal) che è di competenza del Ministero dell’Ambiente.
Va precisato che in questo censimento non sono incluse le bonifiche per l’amianto…
Facilitare la partecipazione al voto dei cittadini, dare loro il tempo di informarsi e valutare il quesito, far risparmiare allo Stato oltre 300 milioni di euro di spesa che due date separate per le votazioni comportano. Non solo: va ricordato che, sulle trivelle, dinanzi alla Corte costituzionale pendono ancora due conflitti di attribuzione, la cui ammissibilità verrà decisa a breve. Qualora il giudizio della Corte dovesse essere positivo, il referendum potrebbe svolgersi su tre quesiti e non solo su uno.
Oggi conta quasi 300 famiglie socie che vivono a Corsico, ma anche nei comuni limitrofi e che condividono la filosofia di un’economia socio-solidale, che promuove, tra l’altro, un consumo sostenibile e di qualità, coinvolgendo oltre 30 aziende agricole del Parco Sud, ma anche di altre regioni: è BuonMercato, gestito dall’omonima associazione, nata nel 2010 da un progetto finanziato da Fondazione Cariplo e dal Comune di Corsico, e anche grazie al supporto fondamentale dei GAS locali e del Distretto di Economia Solidale e Rurale del Parco Agricolo Sud.
L’associazione, dopo il trasferimento di sede -uno spazio del comune di circa 200mq in centro a Corsico in comodato d’uso gratuito- dal 2013 svolge la sua attività in un locale di circa 120 mq nel Parco Cabassina, come stabilito da un contratto triennale, scaduto il 31 gennaio 2016. Ma la nuova amministrazione corsichese, insediatasi a maggio del 2015, lo scorso 20 novembre intima all’associazione di sgomberare la sede. “La motivazione addotta dal neosindaco -spiega Gennaro Pepe, presidente dell’associazione BuonMercato- è che il locale serve non è ritenuto un luogo adattto per il tipo di attività svolte dall’Associazione”.
La reazione dell’associazione è stata pronta e proficua: sottoscrizione online con raccolta firme contro lo “sfratto”, che in soli 3 giorni ha raccolto oltre mille adesioni, unitamente a un comunicato ripreso da molta stampa locale. “Inoltre -aggiunge Pepe- al sindaco sono pervenute diverse lettere di solidarietà al nostro operato, tra cui il comitato amministrazioni sensibili del Parco Agricolo Sud, i sindaci di Cesano Boscone e di Buccinasco, il Resilience Lab del Politecnico di Milano e di Torino”.
“In seguito alla mobilitazione siamo stati contattati dall’assessore al patrimonio che, con toni più concilianti, ci ha proposto…
Lo scorso 4 gennaio, l’avvocato incaricato alla liquidazione della società pubblica Rocca Brivio ha intimato alla Grandi Eventi, “gestore” dal 2013 dell’antico maniero, di liberare l’immobile in quanto inadempiente del pagamento dei canoni di affitto (a quanto pare, mai pagati dal 2013). Chi glielo dice ad Andrea Checchi, sindaco di San Donato? Una domanda del tutto lecita, in quanto, dalle pagine de Il Cittadino dello scorso 3 febbraio, il sindaco ha voluto tranquillizzare sul rischio di fallimento della Rocca Brivio, paventato dal presidente dell’associazione omonima Luigi Ventura (vedi comunicato a fondo pagina), dichiarando: “Non c’è alcun allarme, bensì è in atto un confronto tra soci intorno ad un bene che adesso è in ordine, ristrutturato, con un gestore, che è la società Grandi Eventi, a cui chiediamo un maggiore sforzo anche in tema di creatività”.
È anche vero che l’avvocato incaricato alla liquidazione della società “non ritiene opportuno, in questa fase, intraprendere azioni giudiziarie volte ad ottenere il rilascio coattivo dell’immobile”, ma che il sindaco non ne faccia cenno nelle dichiarazioni di detto articolo e anzi, la solleciti a essere più creativa… ci sembra un tantino superficiale, sempre che il giornalista abbia riportato correttamente le affermazioni. Anche alla luce del fatto che…
Riportiamo la lettera-appello di Giulia Maria Crespi, presidente del Fai (Fondo Ambiente Italiano) inviata al governatore lombardo Maroni chiedendogli di attivarsi in tutte le sedi, pubblicata oggi, 6 febbraio, nelle pagine del Corriere della Sera.
Ricordiamo, come già segnalato da questo sito, che il Ticino è il fiume più ricco di biodiversità in Italia: con questa siccità sono a rischio l’habitat, ma anche l’agricoltura (oltre 7 mila agricoltori della bassa Lombardia) e il sistema delle acque di Milano, incluso quindi il Parco Agricolo Sud Milano. L’appello della Crespi fa seguito alla denuncia del vicepresidente del Parco del Ticino Luigi Duse “la scelta di tenere la quota di acqua più bassa del dovuto per favorire le spiagge sul lago Maggiore ha conseguenze pericolose” perché non arriverà l’acqua sufficiente per irrigare i campi e per riaprire i navigli di Milano”. Questo Parco, patrimonio dell’Unesco, è sotto attacco anche per la terribile strisciata d’asfalto della superstrada Vigevano-Malpensa.
“Egregio Presidente Maroni, sarà certamente a conoscenza della grave situazione idrica che il nostro fiume Azzurro, il Ticino, sta attraversando soprattutto per le conseguenze di un accordo che risale al 1940 tra Italia e Svizzera, riguardante il livello massimo del Lago Maggiore e la conseguente possibilità di accumulo preventivo di acqua da fare arrivare al fiume Ticino a garanzia …