L’Anno che verrà
Cari amici,
nell’augurare a tutti voi le migliori feste e un sereno anno nuovo, e dopo questo annus horribilis ci vogliono proprio, il mio pensiero va inevitabilmente al nostro Parco.
Quest’anno non è stata un’annata propriamente tranquilla per il Parco Agricolo Sud Milano che, con il progetto di legge della Regione (a firma Lucente di Fratelli d’Italia), potrebbe mutare pelle e sostanza, diventando un consorzio di Comuni, sfilato alla Città Metropolitana e posto sotto l’egida della Regione.
Incessante rimane l’aggressione al territorio di nuova viabilità e logistica. Se ad ovest il comitato di cittadini supportato dalle associazioni ambientaliste, tra cui la nostra, e di agricoltori ha vinto un ricorso al Tar contro il progetto della superstrada Vigevano-Malpensa, nella zona sud del Parco la viabilità sta scoppiando per il traffico indotto dai poli logistici spuntati nelle campagne del nord Pavese-sud Milano: un’emergenza che la nostra associazione sta monitorando e contrastando, attraverso osservazioni in Regione contro il mega-polo logistico di Zust-Ambrosetti a Lacchiarella-Binasco e stando bene attenti che ipotesi di riqualificazione viabilistica della provinciale Binasco-Melegnano non sottenda il ritorno in auge del progetto della TOEM (Tangenziale ovest esterna Milano), già bocciata senza appello da tutti i soggetti dei territori interessati.
La fine dell’anno ha portato anche qualche cosa di buono, come l’approvazione in Ente Parco delle aree a Parco Naturale del Parco Sud, che costituiscono l’ossatura di territori dotati di elevata naturalità dove, con l’ausilio delle nuove politiche europee, sarà possibile sviluppare agricoltura ad alta qualità ambientale. Il secondo dono nel sacco per il Parco sono i 130mila mq di terreni di Locate Triulzi ricevuti, dopo anni di incomprensibili ritardi, a compensazione dell’outlet. Ora, speriamo molto più velocemente, si tratta di passare alla progettualità, per valorizzare il territorio che vede la presenza del pregiato santuario di Santa Maria ad Fontem e delle anse del Lambro Meridionale.
Il futuro di queste terre dipende da tutti noi. Anche se, in politica, c’è ancora spesso una maggiore considerazione nei confronti di chi semina cemento (è il caso del sindaco Checchi di San Donato, che vuole edificare su un Pratone di 90mila mq, o a Milano dove si parla senza ritegno di raddoppiare lo stadio di San Siro) e meno per chi semina il grano e bellezza nel paesaggio, il Parco oggi è vivo, grazie anche a quei cittadini e quelle realtà culturali, agricole e associative che credono e puntano sulla qualificazione dell’agricoltura e dell’ambiente, sul mantenimento del paesaggio rurale e sulla valorizzazione del patrimonio storico e culturale di questi territori.
Sappiamo che la maggiore preoccupazione dei cittadini è giustamente rivolta alla pandemia in atto e speriamo che il prossimo anno metta fine a questa ansia continua che ci impedisce di goderci una vita normale.
Il mio augurio per voi e per il futuro dei nostri figli in queste terre è che davvero, anche nel 2021, si possano affrontare in maniera forte e coesa le sfide che ci aspettano. Il futuro è anche nelle nostre mani, nelle azioni quotidiane, per divulgare sempre di più la coscienza e l’amore per quanto ci circonda.