Lombardia, nasce il comitato Vota si per fermare le trivelle

 

Per mobilitare i cittadini
in Lombardia nasce il comitato
Vota sì per fermare le trivelle

Il 17 aprile il popolo italiano sarà chiamato a votare per il Referendum contro le trivelle. Anche in Lombardia si costituisce il comitato “Vota Sì Per Fermare le Trivelle”, per abrogare la norma introdotta dall’ultima Legge di Stabilità. Il Comitato ha lo scopo di coordinare le diverse azioni informative e di comunicazione sul territorio, per unire le forze di tutte le organizzazioni sociali e produttive, affinché la campagna referendaria diventi l’occasione per mettere al cento del dibattito pubblico le scelte energetiche strategiche che dovrà intraprendere il nostro Paese.

Trivelle anche in Lombardia
La normativa cancella la scadenza delle attuali concessioni di estrazione e ricerca di petrolio e gas nella zona di mare entro le 12 miglia dalla costa. Non solo il mare, però, è al centro dell’attenzione. Anche in Lombardia esistono attualmente 15 permessi di ricerca di gas e 17 concessioni di estrazione. Se le norme di cui si richiede l’abrogazione non riguardano direttamente l’estrazione a terra, occorre però un segnale chiaro di volontà popolare: le sfide del cambiamento climatico si basano sulla rinuncia a sfruttare giacimenti di combustibile fossile, puntando su nuove fonti energetiche. Se crediamo davvero negli impegni assunti dal nostro Paese, allora non ha nessun senso la corsa alla esplorazione e allo sfruttamento di nuovi giacimenti, dovunque essi si trovino. Leggi gli aderenti al comitato…

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Teem e BreBeMi costrette a ricorrere agli sconti Regione Lombardia: ferma la Toem!


Teem e BreBeMi costrette
a ricorrere agli sconti per tutti
Regione Lombardia: ferma la Toem!

Sconti al supermercato ce ne sono praticamente sempre, ma casi di autostrade scontate per tutti e per tutto l’anno non se ne rammentano certo.
Bene, c’è sempre una prima volta: dal 9 di marzo basta avere il telepass e sulla BreBeMi e Tangenziale est esterna (Teem) hai uno sconto del 15%, su tutte le tratte. Una cifra di tutto rispetto, ma ben distante dal colmare il divario e avvicinarsi al costo della “tradizionale” A4, le cui tariffe sono almeno la metà. E non è certo solo il prezzo che rende desolatamente vuote queste autostrade, ma la loro cronica incapacità di drenare il traffico dalla viabilità esistente o, per dirla più chiaro, il fatto che nuove autostrade in mezzo alle campagne non servono, se non per distruggere paesaggio e fertili produzioni agricole. E intanto continua lo strano rallentamento nella pubblicazione dei dati ufficiali sul traffico autostradale da parte di Aiscat (Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori): strano, ma certo funzionale ai proprietari di queste due arterie, che continuano a sciorinare numeri ben lontani da quello che un qualunque viaggiatore può ben vedere.

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Con la fase 2 della legge ‘ammazzasuoli’ la Regione Lombardia cementificherà aree verdi al ritmo di 80 mq al minuto

 

Con la fase 2 della legge ‘ammazzasuoli’
la Regione Lombardia cementificherà
aree verdi al ritmo di 80 mq al minuto

L’ostinata perseveranza della politica di favorire i soliti pochi, a discapito dell’interesse della collettività è dura a morire, anzi. Infatti, dopo la fase 1, conclusasi nel dicembre 2014 con la legge 31/2014 che avrebbe dovuto perseguire la diminuzione di consumo di suolo, lo scorso 10 marzo, in Regione Lombardia, è iniziata la fase 2 di questa legge, ribattezzata dagli ambientalisti ammazzasuoli. L’obiettivo di questa fase è di definire l’adeguamento del Piano Territoriale Regionale (PTR) che propone le ‘soglie’ di riduzione del consumo: in realtà al Pirellone si è svolto il forum di VAS (Valutazione ambientale Strategica*) più farsesco cui si sia mai assistito. “Ormai -dichiara Legambiente- per la Regione Lombardia la ‘partecipazione’ ai procedimenti di VAS è diventata solo un’occasione di retorica, in cui il pubblico si deve sorbire una vagonata di inutili interventi istituzionali, che non affrontano i profili di sostenibilità delle scelte pianificatorie, senza di fatto avere facoltà di intervento”.
“In realtà -aggiunge l’associazione ambientalista- la legge puntava a garantire le previsioni di nuovi interventi dei PGT (Piano di governo del territorio) per due anni e mezzo. Sempre la stessa legge prevedeva che entro un anno (quindi entro il 1° dicembre 2015), la Regione avrebbe dovuto approvare le modalità di calcolo e gli indici massimi di consumo di suolo. Sono passati più di 15 mesi e siamo solo alla proposta iniziale: se tutto va bene ci sarà il ritardo di almeno un anno nella decisione regionale e con contenuti non certo condivisibili”.
Entro il 2025 la regione concede di cementificare 37.210 ettari di suoli agricoli, pari a 80 mq cancellati al minuto: è questa la proiezione che…

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L’arte è preda degli speculatori e degli amministratori indifferenti la denuncia di Italia Nostra

 

L’arte è preda degli speculatori
e degli amministratori indifferenti
la denuncia di Italia Nostra

“La vera terra dei barbari -usava dire Marcel Proust- non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli”. Come ben descrive quanto succede in Italia nei piccoli comuni! Anche in quelli del Parco sud. Per rendercene conto, riprendiamo il testo di denuncia di Mauro Manfrinato, del Consiglio direttivo Italia Nostra.

“Fanno scalpore le scene terribili degli estremisti del Califfato Islamico: statue e bassorilievi plurimillenari presi a mazzate, distrutte vestigia di popoli che hanno contribuito allo sviluppo della civiltà moderna.
Mosul, conquistata a giugno dello scorso anno dall’Isis, è la seconda città più grande dell’Iraq, il centro urbano più importante nelle mani dell’autoproclamato Stato-islamico, e si trova la centro di una zona di enorme valore archeologico.
Per quanto concerne la distruzione del patrimonio culturale di casa nostra, invece, sono sempre troppo poche le …

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L’Olona entra in città per salvare il suo ecosistema e congiungersi al Parco Sud

 

L’Olona entra in città
per salvare il suo ecosistema
e congiungersi al Parco Sud

Il progetto L’Olona entra in città -avviato già nel 2013 dal Comune di Rho, in partnership con Legambiente Lombardia e Fondazione Cariplo- ha l’obiettivo di una riconnessione ecologica del territorio dell’Olona alto milanese e il consolidamento del Plis (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) del Basso Olona, andando ad individuare i varchi trasversali di accesso alle foreste pedemontane, al Parco Agricolo Sud, all’habitat del Ticino e, infine, alla città di Milano. Ora il progetto è giunto alla sua terza fase, ovvero quella della realizzazione degli interventi progettati. Interventi che sono stati individuati nella prima fase, con il complesso Studio di Fattibilità, a partire dalle analisi territoriali e ambientali per individuare le priorità e le possibili azioni di ripristino delle connessioni ecologiche con le adiacenti aree protette (Parco del Roccolo e Parco Agricolo Sud Milano), e che sono stati sviluppati nella successiva fase di progettazione, in collegamento con ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste). Il lavoro entra nel vivo: in particolare sono appena iniziati gli interventi di ripristino ambientale…

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Il medico Ivo Colombo scrive al Ministero delle Infrastrutture per la Superstrada Vigevano-Malpensa


Il medico Ivo Colombo
scrive al Ministero delle Infrastrutture
per la Superstrada Vigevano-Malpensa

Mi chiamo Ivo Colombo, svolgo attività di medico di medicina generale a Boffalora da circa trent’anni e faccio parte della minoranza di ‘Insieme per Boffalora’… pensare di fare un’opera di 220 milioni di euro per tre circonvallazioni è il massimo della stupidità politico-amministrativa.
La legge obiettivo in cui è iscritta l’opera in questione è una camicia di forza che nessun cittadino comprende.
Con duecentoventi milioni si sistemerebbero molte criticità del territorio come: il prolungamento della ferrovia ferma ad Albairate sino ad Abbiategrasso, l’adeguamento delle strade esistenti senza consumare ulteriore territorio e preziosa terra agricola.
Per tornare alla Variante di Boffalora questa andrebbe ad intaccare un prezioso territorio ricco di sorgive importanti per irrigare non solo terreni di Boffalora ma anche quelli a valle di Pontevecchio e Magenta.
Non risolverà i problemi di Pontenuovo (tra l’altro in un incontro pubblico organizzato dall’amministrazione di Magenta sul nuovo PGT si prevede in zona Saffa un outlet. Incredibile!).
Noi siamo convinti che se la Politica si fosse mossa per risolvere i ‘problemi’ di Pontenuovo cercando accordi per deviare il traffico della statale 11 caricata del traffico piemontese sull’autostrada e migliorie sul sedime attuale, avrebbe ottenuto ottimi risultati, senza sprecare territorio.
Invece di un percorso difficile, ma efficace, si è preferito tracciare ‘banalmente’ una linea retta in un luogo rimasto intatto da 2000 anni.
Che grande sforzo di intelligenza e di attività politica! leggi tutto…

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