Milano mette mano al Porto di Mare
per arginare il degrado della periferia
e aprire un’altra porta sul Parco Sud
Il Parco della Vettabbia, quello del Ticinello, il grande Forlanini. E ora (finalmente) anche il Porto di Mare: sono tutte aree della metropoli incluse nel Parco Agricolo Sud Milano, che oggi rivivono spazzando via il degrado dalle periferie e restituendo ai cittadini pezzi di verde, con la possibilità di accedere al vasto Parco di cintura urbana, praticamente sconosciuto ai più.
In sintesi, senza piaggeria nei confronti di chi ha amministrato in questi ultimi anni Milano, si deve ammettere che nella città molto è stato fatto per questo grande Parco di 61 comuni, mentre, al contrario, si deve puntare il dito contro i 25 anni di amministrazione della ex Provincia di Milano, che non è stata capace di valorizzare, far conoscere e progettare le cosiddette aree di cintura metropolitana. Anzi, nel corso di tanti anni (con giunte di diversi colori) ha garantito spazio a progetti di erosione, quali la Tangenziale Est Esterna, lo stralcio di 100mila mq a Vignate, il mega outlet di campagna a Locate, e il decaduto (?) e straboccante Cerba. Insomma: cemento, cemento e ancora cemento.
Porto di Mare, dal canale navigabile al degrado. Occorre raccontare un po’ di storia per capire come questa vasta area -1,2 milioni di mq di cui 831mila nel Parco Agricolo Sud- sia giunta agli attuali livelli di massimo degrado. Una legge del 1941 istituiva…