Locate, quando un outlet di campagna con 9,3 milioni di potenziali clienti è un’insidia alla vivibilità per il traffico

Locate, quando un outlet di campagna
con 9,3 milioni di potenziali clienti
è un’insidia alla vivibilità per il traffico

Il bacino d’utenza complessivo stimato, ovvero i potenziali clienti di Scalo Milano City Style, l’outlet progettato da Locate District in apertura a ottobre a Locate Triulzi, è di 6,3 milioni di abitanti nei 60 minuti di automobile e di 9,3 milioni di abitanti nei 90 minuti. La stima del via-vai di auto è della proprietà, che fa capo al gruppo Promos, operante nel settore dei centri commerciali. Certo, non tutti questi milioni di persone si riverseranno all’unisono ogni giorno a Locate, ma anche se si trattasse di qualche migliaia di persone, è evidente che per la popolazione residente (meno di 10mila persone) l’impatto provocherà un serio sconvolgimento della loro vita quotidiana, relativamente tranquilla, trattandosi di un paese immerso nel Parco Agricolo Sud Milano, ben distante dalle grandi arterie stradali, come invece vorrebbe la logica deell’insediamento di grandi strutture di vendita. Così, pur se fortemente voluto dai cittadini, unitamente all’amministrazione locale, lo sconvolgimento è assicurato: il miraggio dei 500 posti di lavoro è stata la leva per convincere che il “gioco valeva la candela”.
Ma intanto, un crescente numero di cittadini locatesi sta esprimendo preoccupazione orientate proprio all’incremento di traffico automobilistico, che coinvolgerà…

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Dai rifiuti all’agricoltura i campi concimati dai fanghi della … rivelano un business criminale

 

Dai rifiuti all’agricoltura
i campi concimati dai fanghi della …
rivelano un business criminale

Un fertilizzante organico “naturale”! Così raccontava la società … alle aziende agricole delle provincie di Lodi, Cremona, Pavia e Milano (anche nel Parco Sud, si suppone), invitandole a concimare i loro campi cospargendoli dei suoi fanghi. Ma il 12 luglio, i carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente di Milano hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari (l’amministratore delegato della società, … e 5 dipendenti), oltre a numerose perquisizioni e sequestro di beni, emesse dal gip di Milano. Indagate altre 5 persone.
Secondo le accuse, si tratta di una “organizzazione criminale facente capo ad imprenditori nel campo del trattamento e recupero rifiuti che, insieme ad alcune aziende di trasporto ed agricole compiacenti, smaltivano illecitamente mediante spandimento al suolo ingenti quantità di fanghi da depurazione” praticamente non trattati, con grave nocività per l’ambiente coinvolto. Solo nel periodo d’indagine, dal 2012 al 2015, sono state sparse 110.000 tonnellate di rifiuti.
Quella dello smaltimento illegale dei fanghi in agricoltura è una vera piaga per la Lombardia: ai campi sono destinati quasi metà delle oltre 800.000 tonnellate di fanghi prodotte dai depuratori lombardi e altre 400.000 tonnellate…

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Italia: cemento su 35 ettari al giorno Lombardia, Veneto e Campania primatiste di consumo di suolo

 

Italia: cemento su 35 ettari al giorno
Lombardia, Veneto e Campania
primatiste di consumo di suolo

Va ben oltre gli 800 milioni il prezzo annuale che gli italiani potrebbero pagare dal 2016 in poi per fronteggiare le conseguenze del consumo di suolo degli ultimi 3 anni (2012-2015), un consumo che, sebbene viaggi oggi alla velocità più ridotta di 4 metri quadrati al secondo (erano 8 due anni fa), continua inesorabilmente ad avanzare ricoprendo in soli due anni altri 250 km2 di territorio, circa 35 ettari al giorno.
I costi occulti, quelli cioè non sempre immediatamente percepiti, prevedono una spesa media che può arrivare anche a 55mila euro all’anno per ogni ettaro di terreno consumato e cambiano a seconda del servizio ecosistemico che il suolo non può più fornire per via della trasformazione subita: si va dalla produzione agricola (oltre 400 milioni di euro), allo stoccaggio del carbonio (circa 150 milioni), dalla protezione dell’erosione (oltre 120 milioni), ai danni provocati …

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Contadini cui viene impedito di coltivare il proprio mestiere È successo a Gaggiano…

 

Contadini cui viene impedito
di coltivare il proprio mestiere
È successo a Gaggiano…

Dal 2007, un contadino con tutte le carte in regola, inclusa la certificazione IAP – Imprenditore Agricolo Professionale, che attesta che è in possesso di adeguate conoscenze e competenze, sceglie di sviluppare un progetto su un terreno di sua proprietà di 47.500 mq all’interno del Parco Agricolo a Gaggiano: il progetto prevede la coltivazione di piante da frutto “di una volta” e, magari, anche l’allevamento di animali oggi spariti, che un tempo popolavano i cortili e molto altro. Il tutto con grande attenzione alla biodiversità e senza spargimento di sostanze chimiche.
Che ve ne pare del progetto? A noi sembra di tutto rispetto anche perché va incontro alle esigenze della comunità, in particolare di quella orientata ai prodotti genuini della terra e a km zero. Certo, per attuare i suoi propositi il contadino avrebbe voluto costruire una casa dove vivere e altri edifici dedicati alla conservazione e vendita dei prodotti. Ma nel 2010, l’allora sindaco, in fase di redazione del PGT (Piano di governo del territorio), inserisce una norma …

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Bosco di Vione, per non dimenticare quanto ha perso la collettività per mera avidità di 2 personaggi

 

Bosco di Vione, per non dimenticare
quanto tutti noi abbiamo perso
per mera avidità di 2 personaggi


Sono passati già 3 anni da quando il bosco di Vione, a Basiglio, è stato segato via dall’avidità del guadagno di qualche migliaia di euro. Alla vista del massacro di alberi ci aveva pervaso rabbia, disprezzo, amarezza e impotenza. Sentimenti riaccesi il luglio dello scorso anno quando ci è giunto l’avviso di archiviazione, senza colpevoli, da parte del nostro avvocato: il sostituto procuratore Roberto Pellicano non ha riscontrato infatti gli estremi per rinviare a giudizio Emilio Cardazzi, gestore del fondo agricolo di Vione, e Gian Paolo Lissi, agricoltore di Motta Visconti. Non erano, evidentemente, bastati l’esposto alla Procura, il dossier corredato di immagini che documentano il bosco prima e dopo lo scempio, le segnalazioni alla Polizia Provinciale e alla Guardia Forestale: ci vuole ben altro per smuovere l’indifferenza nelle stanze del Palazzo di Giustizia nei confronti dei danni ambientali.
Eppure la distruzione di un habitat secolare con il taglio di 200 alberi in area protetta, tra cui numerose querce farnie anche centenarie, è un danno più che evidente e richiederà alla natura decenni per essere riparato.
E non consola il sapere che probabilmente al gestore sia stata comminata una multa salata. Non basta certo a compensare il patrimonio ambientale perso.
L’ecoscienza crescerà in proporzione alla sparizione degli alberi e della devastazione della natura?

Opere pubbliche in calo e il business ecomafia-ecoreati scende da 22 a 19,1 miliardi


Opere pubbliche in calo
e il business ecomafia-ecoreati
scende da 22 a 19,1 miliardi


Reati ambientali in leggera flessione, ma crescono gli arresti. Sono primi segnali di una inversione di tendenza dopo l’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel Codice penale? Più verosimilmente il calo è dovuto alla netta contrazione degli investimenti a rischio nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, che hanno visto nell’ultimo anno prosciugare la spesa per opere pubbliche e per la gestione dei rifiuti urbani sotto la soglia dei 7 miliardi (a fronte dei 13 dell’anno precedente). Scende così a 19,1 miliardi il business dell’ecomafia. E a preoccupare maggiormente è la corruzione, un fenomeno sempre più diffuso: è il volto moderno delle ecomafie, che colpisce ormai anche il nord Italia, e facilita ed esaspera il malaffare in campo ambientale in maniera formidabile.
Secondo gli ultimi dati del rapporto Ecomafia Legambiente, messo a punto, tra gli altri, grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine e degli altri organi di polizia giudiziaria, nel 2015 sono accertati 27.745 reati ambientali e 188 arresti, mentre diminuiscono le persone denunciate, 24.623, e i sequestri 7.055. Sono 18mila…

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