Casarile

Casarile

 

Comune dell’area sud Milano, confinante con la provincia di Pavia, si estende per circa 7,32 kmq, 5,99 dei quali ricadono nel Parco Agricolo Sud Milano. Sono 4.069 gli abitanti censiti a febbraio 2014, distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni di Zavanasco e San Rocco.  
L’amministrazione comunale è retta da una giunta, che nella lista civica Obiettivo Comune ha la forza politica di maggioranza e in Silvana Cantoro il sindaco.
protocollo@pec.comune.casarile.mi.it
www.comune.casarile.mi.it

 

Da vedere
Chiesa di San Biagio
Situata nella frazione Zavanasco, nucleo abitato più antico del paese, la sua costruzione è collocabile intorno al XVI secolo. Si tratta di un edificio a tre navate in muratura, parte a vista e parte intonacata. All’interno la navata centrale presenta una copertura a volta su archi trasversali ed ampie vele in corrispondenza delle finestre. Le navate laterali comunicano con quella centrale attraverso profondi varchi ricavati nei muri perimetrali. L’abside è coperta da una volta a catino ed è scandita da semplici lesene, che ritroviamo come elemento caratteristico anche in facciata. Quest’ultima è conclusa da un timpano triangolare con una nicchia dipinta; altre due nicchie sono poste al secondo ordine, mentre l’ingresso è caratterizzato da un portale con timpano curvilineo. Il campanile è scandito da quattro livelli con specchiature rettangolari ed è sormontato dalla cella campanaria, aperta sui quattro lati da monofore ad arco.

Chiesa di San Rocco
Piccola chiesa di origini secentesche, è dedicata alla figura di San Rocco di Montpellier, pellegrino e taumaturgo francese venerato dai cristiani cattolici. Si trova nell’omonima frazione (un tempo nota come località Porchera) e ha l’aspetto di una piccola cascina con tetto a capanna. Dall’esterno, la struttura è piuttosto spoglia: un cortiletto precede la porta d’ingresso in legno, sormontata da un portico in pietra sostenuto da paraste laterali. Sopra il portone si può vedere l’unica finestrella tonda rimasta, coperta da un grigliato. Le due finestre rettangolari più grandi, che affiancavano quella centrale, sono state murate. Al suo interno si trova un altarino poggiante su un basamento in marmo. Dietro l’altare si trovano degli affreschi di grande valore artistico, tra i quali  spicca quello centrale, realizzato a decorazione di un arco rotondo, che contribuisce a dare una sensazione di profondità all’opera.

Villa Rizzi
Concepita come cascina intorno al XVII secolo e impreziosita da affreschi d’indubbio valore (i cui resti sono visibili anche dall’esterno), si trova nei pressi della piazza Comunale. Per anni al centro di scontri tra Comune e Soprintendenza circa le necessarie opere di ristrutturazione, Villa Rizzi è oggi proprietà dell’amministrazione comunale, che vorrebbe farne la sua nuova sede.  

Feste
• Patrono di Casarile è San Biagio, celebrato il 3 febbraio, come da calendario.
• La Festa di Maria Bambina si celebra nel secondo fine settimana di settembre, in abbinamento con il palio. Si tratta di una sagra paesana che, dal venerdì sera sino alla domenica successiva, prevede eventi d’intrattenimento, quali musica, serate danzanti, tornei calcistici, giochi e spettacoli per bambini. La domenica mattina si celebra la messa con la tradizionale benedizione dei gonfaloni del palio.
• Altro appuntamento di festa è quello col tradizionale Falò di Sant’Antonio abate (che cade il 17 gennaio), momento legato alla cultura contadina per propiziare abbondanza e prosperità in vista della primavera che s’avvicina. Le campagne circostanti e il paese diventano quindi momento di aggregazione intorno al falò dove mangiare e bere insieme, accompagnati da musica e canti popolari.

Le cascine di Milano e oltre aprono le porte per la festa che ci riporta alla natura rurale

Le cascine di Milano e oltre
aprono le porte per la festa
che ci riporta alla natura rurale

 

Una festa che acuisce il desiderio di possedere il dono dell’ubiquità: è quella di Cascine Aperte, arrivata alla sua nona edizione, in programma nel fine settimana del 17 e 18 settembre.
Dal cuore della metropoli fino alle estreme periferie, sono oltre 30 le cascine di Milano, molte nel Parco Agricolo Sud Milano, che aderiscono all’evento: tra loro ci sono cascine a vocazione prevalentemente agricola, sociale, culturale.

Cascine ritrovate, che aprono le loro porte per far incontrare la millenaria cultura contadina con le persone che amano i sapori genuini, le tradizioni, la socializzazione.
Il programma della due giorni è davvero ricco: dai più classici mercati agricoli alle visite guidate a frutteti di varietà antiche; dai laboratori per bambini allo yoga in cascina, dalla musica dal vivo al battesimo della sella, dalle biciclettate con incursioni teatrali alle passeggiate alla scoperta del patrimonio archeologico e naturalistico.

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La mappa dei mercati contadini e delle cascine di Milano

La mappa dei mercati contadini
e delle cascine di Milano

Un lavoro davvero encomiabile quello di Considero valore, un sito che abbiamo scoperto solo in questi giorni e da cui riprendiamo l’articolo a firma di Antonella Gallino: qui vengono elencati i mercati e le cascine rurali della metropoli lombarda. Non poteva che colpirci anche la foto scelta: Cascina Campazzo, dove l’associazione per il Parco Sud Milano si riunisce, grazie alla disponibilità del conduttore e nostro socio Andrea Falappi.

 

“Abiti a Milano e la tua dipendenza principale è l’Esselunga? Disintossicati con un po’ di ossigeno a filiera corta. Mercati contadini e spacci rurali non mancano: ecco la mappa…

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Carpiano

Carpiano

 

 

Situato a sud di Milano, il comune conta circa 4.106 abitanti (dato del 31.1.2015), distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Arcagnago, Draghetto, Francolino, Ortigherio e Zunico. Coi suoi 17,24 kmq, 15,68 kmq dei quali afferenti Parco Agricolo Sud Milano, Carpiano è tra i comuni con la maggiore estensione territoriale dell’area sud Milano.
Dal maggio 2014 ad amministrare il comune è una giunta retta da una lista civica, con Paolo Branca in carica come sindaco.

comune.carpiano@pec.regione.lombardia.it
www.comune.carpiano.mi.it

Da vedere

 

Chiesa di San Martino Vescovo
Dedicata a San Martino Vescovo, che insieme a Santa Maria Maddalena è santo patrono del paese, la chiesa risale al XIV secolo. Nel corso del secolo successivo venne quasi del tutto ricostruita, assumendo l’aspetto che conserva ancora oggi. La facciata esterna è realizzata in cotto e sormontata da cinque pinnacoli in mattoni decorati con una croce in ferro. L’esterno fu impreziosito da opere marmoree provenienti dalla Certosa di Pavia e successivamente dal protiro a pianta quadrata. Quest’ultimo è caratterizzato da colonne tortili in marmo di Candoglia (lo stesso del Duomo di Milano, oltre che della Certosa di Pavia), che sostengono una copertura a falde, con intradosso a semisfera sormontata dalla statuetta della Vergine. L’interno, suddiviso in tre navate, con quella centrale più alta delle laterali, è piuttosto povero di opere artistiche: molti dei dipinti che vi erano conservati risultano, infatti, pesantemente deteriorati o del tutto scomparsi.

 

Castello di Carpiano
La storia del castello di Carpiano iniziò nel lontano 1549, quando i suoi abitanti, i Padri Certosini, riedificarono la struttura nella sua forma originaria. Dopo essere appartenuto alla famiglia milanese dei Pusterla (il nome deriva dalle Pusterle, le porte d’entrata di Milano) prima e a Gian Galeazzo Visconti poi, fu donato, proprio da quest’ultimo, all’ordine dei certosini che avevano sede nella Certosa di Pavia. Il loro avvento mutò la struttura da castello fortificato a grangia-castello, dalla forma rettangolare e con quattro torri angolari (oggi ne sono visibili soltanto tre). Con la sottomissione del Ducato di Milano da parte dell’Impero Austriaco, gli ordini religiosi vennero sciolti e, nel 1782, il castello e i suoi territori vennero donati dall’imperatore Giuseppe II d’Asburgo-Lorena al barone Giovanni Alessandro Brambilla, generale e chirurgo pavese alla corte dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria e successivamente, nel 1859, vennero venduti al conte Giacomo Mellerio. Alla morte di quest’ultimo, tutti i suoi beni, compreso il castello e i territori annessi, vennero lasciati all’Onorevole congregazione del legato Pio Mellerio, divenuta poi Onorevole congregazione di Carità (nel corso degli anni divenuta nota come E.C.A. e poi con l’attuale sigla II.PP.A.B). Sul fianco della torre di sud-ovest si trova una loggetta creata con le piccole colonne tortili (provenienti dal protiro posto all’esterno della chiesa) e pareti ancora oggi affrescate. L’entrata al castello – una volta completamente affrescata con la figura della Vergine della Certosa di Pavia, di rose del Carmelo e di gigli della convalle – è una pseudotorre molto più bassa delle altre torri, dotata di ponte levatoio sul fossato che circondava il castello. Nei pressi dell’entrata si trovava anche la porta che conduceva alla foresteria, da un lato, e dall’altro le scale che conducevano alle sale del piano superiore. Opposte alle sale si trovavano le stalle. Sul lato corto si trovavano, invece, le sale del refettorio, il chiostro e l’oratorio dedicato a San Brunone (protettore e fondatore dell’Ordine Certosino), consacrato nel 1645, dove ancora oggi sono visibili diversi affreschi e un passaggio voltato con raffigurazioni riguardanti il crisma radiante circondato da medaglioni (al centro) e l’Annunciazione (sulla lunetta). Tutte le decorazioni in marmo (provenienti dalla Certosa di Pavia, alcuni dei quali si presume siano opera di Giovanni Antonio Amadeo) e gli affreschi presentano la scritta GRA CAR (visibile anche nella chiesa) che significa GRAtiarum CARthusia. Ancora oggi sono visibili e ben conservati, al pian terreno, particolari locali, come la ghiacciaia con copertura a cupola e sale caratterizzate da coperture voltate a crociera. Le sale del piano superiore sono tutte dipinte in bianco e rosa e dotate di grossi camini, visibili anche all’esterno grazie ai comignoli gotici sul prospetto sud.

 

Cascina Arcagnago
Piccolo complesso rurale costituito da una piccola corte principale e da una corte colonica, cascina Arcagnago sorge nell’estremo sud-est del territorio di Carpiano, in una zona agricola confinante col territorio del comune di Locate di Triulzi. A sud del complesso passa la trafficata strada provinciale 40 (Binasco-Melegnano), mentre nelle immediate vicinanze si trova la SP (ex-SS) 412 della Val Tidone.
La struttura del complesso non è immediatamente leggibile, in quanto gli edifici che la compongono si trovano lungo i due lati della strada che attraversa l’aggregato rurale. La casa padronale e alcuni portici sono raccolti intorno a una piccola corte, mentre le stalle delle manze e quella dei cavalli, insieme ad alcuni portici, si trovano all’esterno, oltre la strada. Tale disposizione è l’esito di varie trasformazioni succedutesi nel tempo. A lato della corte se ne trova una seconda più recente (prima metà del XX secolo), formata dalle abitazioni coloniche e dai rustici dei coloni. La casa padronale, ottocentesca e dall’aspetto che ricorda più una villa, ingloba probabilmente in parte il vecchio granaio, a ridosso dell’andito d’ingresso alla corte. La villa, di due piani, con camini e solai lignei, si affaccia su un piccolo giardino.
Già di proprietà dei Marchesi Lasso di Castiglia e, successivamente, dei marchesi Corio, del Collegio Elvetico e dell’Ospedale Maggiore di Milano, il complesso della cascina corrisponde storicamente a parte del nucleo abitato di Arcagnago che, insieme a Gnignano, risulta collocato nella pieve di San Giuliano fin dalla metà del Trecento. L’edificio storico, descritto nella mappa del Catasto Teresiano del 1722 e parzialmente demolito prima del 1854, era ancora presente nel 1901. La demolizione totale del fabbricato risale ad anni recenti: si è costruita la stalla grande, che occupa l’area centrale dell’abitato. Oggi cascina Arcagnago è un’azienda agricola con abitazioni, stalle e rimesse per attrezzature e mezzi da lavoro.

 

Zunico
Un tempo appartenente alla Pieve di San Giuliano Milanese, Zunico è oggi la principale frazione di Carpiano, del cui territorio rappresenta l’estremità più a nord. Qui sorge anche l’omonima cascina, risalente al XVI secolo, e l’oratorio di Sant’Ambrogio, con l’annessa chiesetta.
Piccolo centro abitato di antica origine, nel 1751 contava 120 residenti, mentre nel 1805, in piena età napoleonica, la popolazione salì a 339 unità. Un ulteriore incremento demografico si registrò nel 1809: dopo aver incorporato Videserto, gli abitanti salirono infatti a 527. Nel 1811 la località visse quindi la sua prima esperienza di annessione al Comune di Carpiano, sulla base di un decreto reale, anche se, in seguito all’istituzione del Regno Lombardo-Veneto, tale unificazione venne annullata. Un censimento del 1853 conteggiò, invece, 418 residenti.
In seguito, il Comune di Zunico passò come tale sotto il nuovo governo italiano, ma subito fu presentata la proposta di riproporre l’antico modello napoleonico, considerato più razionale. Il relativo progetto di legge fu approvato dal parlamento italiano e sancito dal re il 20 febbraio 1862. La sua attuazione sulla Gazzetta Ufficiale fu tuttavia posticipata all’11 dicembre, per non frazionare il bilancio, e divenne effettiva a partire dal 1 gennaio 1863.

 

Feste

• Sono due le feste patronali in calendario: quella di Santa Maria Maddalena, che ricorre intorno alla terza settimana di luglio, con una serie di iniziative ed eventi (di carattere sociale, culturale e religioso) che si protrae all’incirca per dieci giorni, e quella di San Martino (11 novembre).
• Da qualche anno la Pro Loco carpianese promuove la Festa in Strada. Fissata generalmente all’inizio di maggio, coinvolge il tessuto associazionistico del paese ed è dedicata al volontariato. Non a caso, viene chiamata anche Festa del Volontariato e delle attività positive del territorio, con un ricco programma di iniziative a tema e locali e ristoranti del paese che allestiscono tavoli e panche all’aperto, proponendo menu dedicati.  
• Il primo fine settimana di ottobre si svolge, invece, la Festa del Riso, sempre a cura della Pro Loco, col patrocinio dell’amministrazione comunale e il coinvolgimento di varie associazioni locali. Stand gastronomici, giochi e intrattenimento per bambini, esibizioni di danza e spettacoli musicali animano le principali strade e piazze del paese per le intere giornate di sabato e di domenica. La festa prevede anche l’esposizione di macchine agricole, auto d’epoca e rievocazioni in costume relative alla filiera del riso, cui le tradizioni del territorio sono fortemente legate.

Calvignasco

Calvignasco

 

 

 

Comune a sud-ovest di Milano, conta circa 1206 abitanti  distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Ponte e Bettola (dove ha sede il municipio). L’estensione territoriale è di 1,87 kmq, 1,22 dei quali sono nel Parco Agricolo Sud Milano. Calvignasco detiene il curioso primato, condiviso col confinante comune di Zelo Surrigone e con quello di Alzano Scrivia (provincia di Alessandria), di paese più pianeggiante d’Italia. Il dislivello massimo sul territorio comunale è, infatti, pari a 1 metro.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta, che ha nella lista civica Idee in Comune la forza politica di maggioranza, con Giuseppe Gandini nel ruolo di sindaco. La foto è di Marco Albertini.

 

Da vedere

 

Chiesa parrocchiale di San Michele
Antico edificio dedicato a San Michele Arcangelo già dal XIV secolo, è anche la chiesa parrocchiale del paese. Il suo assetto attuale è frutto di un’opera di ricostruzione avviata nel 1605, a seguito della visita del cardinale Federico Borromeo, che la ritenne troppo piccola per soddisfare il titolo di chiesa parrocchiale, assegnatole qualche anno prima.

 

Cascina Torretta
Esempio di tipica cascina lombarda, situata nella frazione Bettola. Si tratta di una costruzione del XVIII secolo, ancora fedele alla struttura originale e rimasta adibita ad uso agricolo.

 

Feste

 

La festa patronale si tiene la terza domenica di settembre, con varie iniziative d’intrattenimento ad animare le vie del paese e bar e locali che offrono menu a tema.

Buccinasco

Buccinasco

 

 

 Comune dell’area ovest di Milano, conta circa 27.190 abitanti distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni di Buccinasco Castello, Romano Banco e Gudo Gambaredo. Il territorio – che si estende per 12 kmq, 6,37 dei quali afferenti al Parco Agricolo Sud Milano – è caratterizzato dalla presenza di numerosi laghetti artificiali e fontanili.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrosinistra, che ha nel PD il partito di maggioranza e in Rino Pruiti sindaco dal maggio 2017.

 

Da vedere

 

Castello Visconteo
Di origine trecentesca e nei secoli successivi oggetto d’importanti interventi di ristrutturazione, si presenta come un monoblocco a pianta quadrata in mattoni a vista, intonacato sul fronte d’accesso (lato sud-est) e sulla facciata opposta, ornata da un elegante colonnato a cinque campate al piano terra e dal soprastante loggiato a dieci campate. Situato nella frazione Buccinasco Castello, nel 1463 risulta aver ospitato Ludovico il Moro.

 

Villa Durini Borromeo
Risalente al XV secolo, in origine ospitava un convento. Intorno al 1670 è stata poi trasformata in residenza di villeggiatura della famiglia aristocratica milanese dei Durini. Ristrutturata nel 1970, si affaccia sul Naviglio Grande, in zona Robarello.

 

Chiesetta della Beata Vergine Assunta
Originariamente intitolata a San Michele, risale alla fine del XIV secolo, come testimoniato dal cronista Goffredo da Bussero. Fondata come chiesa campestre, si presenta con una pianta rettangolare e con un’unica navata, che si chiude con un’abside ad arco acuto. All’interno vi sono due affreschi: il più antico, databile a fine XV-inizio XVI secolo e attribuito a Zanetto Bugatto; il secondo, datato 1559 e realizzato da un artista anonimo, raffigura, invece, le sante Apollonia, Agata e Barbara, quest’ultima protettrice dalla grandine e dai temporali. Degne di menzione sono anche un’acquasantiera a muro, realizzata in marmo, e una statua della Vergine con Bambino in terracotta, posta di fianco all’altare, entrambe risalenti al XVII secolo.
Appartenuta ai conti Brivio-Sforza, la chiesetta della Beata Vergine Assunta si trova nella frazione Buccinasco Castello.

 

Chiesa di San Biagio
Piccola chiesa risalente al XIII secolo, si trova nell’omonima piazza, in località Grancino. È costituita da un’unica navata, con tetto spiovente in tegolato e un piccolo campanile a tre campane. Sulla facciata, sopra al portone, campeggia l’insegna D O M S.Biagii Dicatvm. Presenta all’interno un’interessante pala d’altare. La conformazione attuale sembra risalire al XVIII secolo, quando faceva parte della pieve di Cesano Boscone. Curiosa la sua collocazione: la chiesetta e il suo giardinetto posteriore si trovano, infatti, all’interno di una rotatoria stradale.

 

Cascinazza
Situata nella frazione Gudo Gambaredo, dal 1971 è sede del monastero benedettino SS. Pietro e Paolo. Ad abitarla è una comunità di monaci dediti soprattutto alle attività agricole. Tra queste si annovera anche la produzione di birra in stile trappista.   

 

Parco Spina Azzurra
Situato nella zona nord-est del paese,nel parco vivono  16 bellissimi esemplari di oche cignoidi cinesi, romagnole e padovane, un’anatra muta e diversi germani reali. A caratterizzarlo è anche la presenza di tre cave, note come: Laghetto dei Salici, Laghetto dei Pioppi e Laghetto dei Pescatori.

 

Feste

 

La festa patronale di Maria SS.ma ricorre nella terza domenica di settembre e si articola nell’arco di una settimana. Nel periodo si svolgono numerosi eventi con attrazioni di carattere folkloristico, mostre d’arte, spettacoli musicali.