Colturano

Colturano

 

Comune del sud-est milanese, conta 2.082 abitanti (dato dell’agosto 2016) distribuiti su una superficie territoriale che si aggira intorno ai 4 kmq. Di questi, ben 3,55 kmq sono parte del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta, dal maggio 2014, da una giunta che ha nella lista civica Insieme per l’Unione la forza politica di maggioranza e in Marilena Dosi il sindaco.

 

Da vedere
Convento Cistercense
Si tratta di una costruzione di antiche origini, risalente, con ogni probabilità, al XII secolo e legata alla presenza frati cistercensi che avevano a Chiaravalle la sede primaria e che realizzavano nelle vicinanze del monastero le cosiddette grange. I frati cistercensi hanno lasciato una notevole impronta sul territorio della bassa milanese. È proprio a loro, rinomati per la dedizione alle attività agricole, che si deve, infatti, la fitta ed efficiente rete irrigua che caratterizza un po’ tutto il Parco Agricolo Sud Milano. Hanno inoltre introdotto le marcite, coltivazioni che consentivano di alimentare con erba fresca, anche in inverno, i bovini e altri erbivori, grazie al fatto che si potevano avere fino a 7/8 sfaldi). Infatti l’irrigazione dei prati avveniva (ora sono quasi sparite) anche in inverno, adoperando l’acqua delle risorgive stesse (avente temperatura di 8-12 °C): questa, scorrendo ininterrottamente sul terreno, impedisce il raffreddarsi del rivestimento erboso del prato, che continua a crescere anche se la temperatura dell’aria è molto bassa. Colturano sorge infatti nella fertile pianura tra la Muzza e il Lambro.
Il convento consiste in un fabbricato massiccio, oggi inglobato in un cascinale ottocentesco, con celle monacali, refettorio e sala capitolare, tutto in perfetto stile monastico. Le strutture conventuali formano su tre lati una corte rustica, cui si accede attraverso un androne. Il piano terra è caratterizzato da un portico ad arcate a sesto acuto, quello superiore da una loggia scandita da pilastri in mattone, ora murata. La muratura perimetrale portante è in mattoni pieni, mentre la struttura portante della copertura è in legno. Nella fascia superiore del fabbricato si possono intravedere i resti di alcune pitture e dei tondini ornamentali.
La struttura, situata in via Vittorio Emanuele, è oggi proprietà privata e parzialmente adibita a uso abitativo.

 

Ponte spagnolo sull’Addetta
Situato nella frazione Balbiano, fu costruito nel 1573 su indicazione dell’allora cardinale Carlo Borromeo. L’originario ponte in legno venne poi ricostruito nel 1765, all’epoca della dominazione austriaca, per volontà del marchese Paolo Camillo d’Adda. A partire dal 1845, il ponte ha subito vari interventi di ammodernamento, il più rilevante dei quali risale al 1934, con la realizzazione del parapetto.
Le ultime opere di ristrutturazione risalgono, invece, al 2007, a cura dell’allora amministrazione comunale. Sul ponte è stata installata una stele, costituita dal pregiato marmo di Candoglia (lo stesso impiegato per il Duomo di Milano), che riporta lo stemma del nobile casato dei d’Adda.

 

Palazzo Fregoso
Situato in via Vittorio Emanuele, si tratta di una costruzione di cui si hanno le prime tracce in un documento del 1354, quando apparteneva alla famiglia Girami. Acquisito nel corso del XV secolo dai Visconti, divenne dimora del poeta Antonio Fregoso, già dal 1473 definito Signore di Colturano. In un locale del piano superiore è, non a caso, visibile lo stemma dei Fregoso. All’interno del palazzo sono conservati anche alcuni notevoli dipinti a tema religioso, tra cui una Annunciazione, una Deposizione e varie scene dell’Antico Testamento.
Il palazzo, appartenuto in seguito ai conti Gallarati-Scotti e alla famiglia Meloni, ospita oggi la pro loco di Colturano ed è spesso sede di diverse iniziative di carattere culturale e di aggregazione sociale.

 

Chiesa di Sant’Antonino Martire
Già citata in un documento storico del 1433, la chiesa era descritta come dotata di due altari laterali, di cui fu ordinata la demolizione. Si optò, invece, per trasferirne uno lungo la parete a metà della chiesa, dov’è dipinta un’immagine della Madonna.

 

Feste
• La festa patronale, dedicata a Sant’Antonino Martire, si tiene la quarta domenica di ottobre, con diverse iniziative che coinvolgono le varie associazioni locali.  
• A maggio (solitamente in coincidenza con l’ultima domenica del mese) Palazzo Fregoso diventa teatro della rievocazione medievale. Si tratta di una giornata in cui si rende omaggio alle tradizioni e ai costumi che hanno caratterizzato Medioevo e Rinascimento, tra sfilate, esibizioni e rievocazione di episodi storici. La giornata di festa, a cura della pro loco, prevede anche un punto ristoro, con pranzo e cena a tema, e si conclude con una serata danzante.

Cisliano

Cisliano

 

 

 

Comune dell’area ovest di Milano, conta 4.659 abitanti (dato del febbraio 2014), distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Bestazzo, San Giacomo, San Pietro Bestazzo, Cascina Scanna, Varesina, Sormanina, Mischia e Cascinello. Il territorio di Cisliano si estende per circa 14 kmq, di cui 13,14 rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrodestra, con Luca Durè nel ruolo di sindaco (in carica dal maggio 2013) al suo secondo mandato.

Da vedere

Palazzo Terzago
Situato in località Bestazzo, è il palazzo cittadino più antico del piccolo borgo. Fu storicamente residenza della famiglia Terzaghi, feudataria della frazione, da cui prende il nome. Il complesso è inserito in un impianto di vie tipicamente medievali, il che lascia supporre origini antiche, con ogni probabilità riconducibili ad un fortilizio medievale e, ancora prima, a un castrum romano.

Villa Landriani
Edificata intorno alla metà del XVII secolo, è una struttura a pianta rettangolare, situata all’interno di una corte rurale e caratterizzata da un portico architravato, retto da due colonne in granito rosa di Baveno.

Cascina Scanna
Il complesso su cui oggi sorge Cascina Scanna sembra risalire al IV secolo, come testimoniato dal ritrovamento in loco di reperti archeologici appartenuti ad un’antica necropoli romana. La prima citazione storica risale però al 1493, quando Ludovico il Moro, duca di Milano, fa riattivare la bocca derivata dalla vicina roggia Soncina, su richiesta di Francesco del Conte. Negli anni a seguire, fu costruito un mulino, intorno al quale sorsero altre strutture funzionali, a partire da una casa padronale, contraddistinta da un importante portone a bugnato, e altri edifici, quali le abitazioni dei massari, le stalle e i ripostigli. Nel corso del Cinquecento, il complesso venne poi arricchito dalla costruzione di una chiesa dedicata a San Bernardo.
Intorno a Cascina Scanna si è sviluppato un insediamento, che rappresenta oggi una delle principali frazioni del comune di Cisliano.

Cascina San Giacomo
Struttura contraddistinta da finestre a sesto acuto decorate in cotto, fu in origine proprietà di Filippo della Porta, che ne destinò una parte a ricovero per i viandanti. Questo diede al complesso il nome San Giacomo, in onore del santo patrono dei pellegrini.

Cascina Manzola
Risalente al XVI secolo e citata in documenti storici del 1574, questo complesso fu, in origine, residenza signorile di caccia. Nonostante abbia subito diverse modifiche e ristrutturazioni nel corso degli anni, presenta ancora oggi parte della decorazione tipica dell’era viscontea.

Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista
L’edificio trae le proprie origini da un’antica cappella, fondata nel 1583 da padre Basilio, domenicano del convento di Santa Maria delle Grazie di Milano. Da questo primitivo luogo di culto, già dal 1592 si passò alla costruzione di una vera e propria chiesa, che nel corso del Seicento si arricchì di due altari, uno dedicato ai Santi Giovanni e Paolo e l’altro a Sant’Antonio da Padova, realizzato nel 1689 a spese di Antonia Aliprandi e Federico Del Conte.
Nel 1709 si resero necessari degli interventi di ampliamento, che tuttavia subirono alcuni intoppi, al punto che, nel 1725, la struttura mancava ancora delle necessarie coperture del tetto. La chiesa venne ampliata nuovamente nel 1903.
L’interno, originario della fine del XVIII secolo, conserva una pregevolissima tela attribuita a Camillo Procaccini.

Chiesa di Santa Maria Assunta
Situata nella frazione Bestazzo, è contraddistinta da una struttura di discrete dimensioni. Anche se la maggior parte degli elementi che la costituiscono sembrano risalire al XVII secolo, la pianta è, con ogni probabilità, d’epoca medievale. Caratteristici sono inoltre il campanile, visibile anche dalla strada statale adiacente alla frazione, e la facciata, che si distingue dal resto del complesso per il suo stile con pietre a vista. Internamente, la struttura è suddivisa in tre navate. In quella centrale si possono ammirare una coppia di angeli oranti cinquecenteschi e dipinti attribuiti a Natale Penati.

Oratorio di San Bernardo
Situato presso la località Cascina Scanna, è stato edificato a partire dalla fine del XV secolo, subendo poi importanti lavori di restauro tra il 1569 e il 1573. È caratterizzato da una struttura leggermente sopraelevata, con l’esterno a pianta quadrata decorato da lesene ed archi chiusi e particolari in cotto originali. La facciata è semplice, mentre di particolare rilievo è il campanile in mattoni, realizzato in perfetto stile rinascimentale.

Feste

• L’evento principale ha luogo la terza domenica di giugno, in prossimità della ricorrenza di San Giovanni (24 giugno), santo patrono del paese. Per l’occasione, le principali vie e piazze di Cisliano sono animate da un mercato di bancarelle e dalle iniziative a cura delle associazioni locali.
• Il 15 agosto, a Bestazzo, si tiene la Sagra dell’Assunta. Si tratta di una manifestazione legata alle sue origini contadine, caratterizzata da canti, balli e menu tematici, che si tengono lungo le strade della frazione.  
• La prima domenica di settembre si tiene la festa delle associazioni, con varie iniziative a cura delle associazioni locali. Tra queste, l’esibizione del corpo bandistico per le vie cittadine. 

Comune dell’area ovest di Milano, conta 4.659 abitanti (dato del febbraio 2014), distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Bestazzo, San Giacomo, San Pietro Bestazzo, Cascina Scanna, Varesina, Sormanina, Mischia e Cascinello. Il territorio di Cisliano si estende per circa 14 kmq, di cui 13,14 rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano. 
L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrodestra, con Luca Durè nel ruolo di sindaco (in carica dal maggio 2013).
 
 
Da vedere
 
Palazzo Terzago

Situato in località Bestazzo, è il palazzo cittadino più antico del piccolo borgo. Fu storicamente residenza della famiglia Terzaghi, feudataria della frazione, da cui prende il nome. Il complesso è inserito in un impianto di vie tipicamente medievali, il che lascia supporre origini antiche, con ogni probabilità riconducibili ad un fortilizio medievale e, ancora prima, a un castrum romano.

 
Villa Landriani
 
Edificata intorno alla metà del XVII secolo, è una struttura a pianta rettangolare, situata all’interno di una corte rurale e caratterizzata da un portico architravato, retto da due colonne in granito rosa di Baveno. 
 
Cascina Scanna
 

Il complesso su cui oggi sorge Cascina Scanna sembra risalire al IV secolo, come testimoniato dal ritrovamento in loco di reperti archeologici appartenuti ad un’antica necropoli romana. La prima citazione storica risale però al 1493, quando Ludovico il Moro, duca di Milano, fa riattivare la bocca derivata dalla vicina roggia Soncina, su richiesta di Francesco del Conte. Negli anni a seguire, fu costruito un mulino, intorno al quale sorsero altre strutture funzionali, a partire da una casa padronale, contraddistinta da un importante portone a bugnato, e altri edifici, quali le abitazioni dei massari, le stalle e i ripostigli. Nel corso del Cinquecento, il complesso venne poi arricchito dalla costruzione di una chiesa dedicata a San Bernardo.

Intorno a Cascina Scanna si è sviluppato un insediamento, che rappresenta oggi una delle principali frazioni del comune di Cisliano.

 
 
Cascina San Giacomo

Struttura contraddistinta da finestre a sesto acuto decorate in cotto, fu in origine proprietà di Filippo della Porta, che ne destinò una parte a ricovero per i viandanti. Questo diede al complesso il nome San Giacomo, in onore del santo patrono dei pellegrini.

 
Cascina Manzola
 
Risalente al XVI secolo e citata in documenti storici del 1574, questo complesso fu, in origine, residenza signorile di caccia. Nonostante abbia subito diverse modifiche e ristrutturazioni nel corso degli anni, presenta ancora oggi parte della decorazione tipica dell’era viscontea.
 

Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista

L’edificio trae le proprie origini da un’antica cappella, fondata nel 1583 da padre Basilio, domenicano del convento di Santa Maria delle Grazie di Milano. Da questo primitivo luogo di culto, già dal 1592 si passò alla costruzione di una vera e propria chiesa, che nel corso del Seicento si arricchì di due altari, uno dedicato ai Santi Giovanni e Paolo e l’altro a Sant’Antonio da Padova, realizzato nel 1689 a spese di Antonia Aliprandi e Federico Del Conte.

Nel 1709 si resero necessari degli interventi di ampliamento, che tuttavia subirono alcuni intoppi, al punto che, nel 1725, la struttura mancava ancora delle necessarie coperture del tetto. La chiesa venne ampliata nuovamente nel 1903.

L’interno, originario della fine del XVIII secolo, conserva una pregevolissima tela attribuita a Camillo Procaccini.

Chiesa di Santa Maria Assunta

Situata nella frazione Bestazzo, è contraddistinta da una struttura di discrete dimensioni. Anche se la maggior parte degli elementi che la costituiscono sembrano risalire al XVII secolo, la pianta è, con ogni probabilità, d’epoca medievale. Caratteristici sono inoltre il campanile, visibile anche dalla strada statale adiacente alla frazione, e la facciata, che si distingue dal resto del complesso per il suo stile con pietre a vista. Internamente, la struttura è suddivisa in tre navate. In quella centrale si possono ammirare una coppia di angeli oranti cinquecenteschi e dipinti attribuiti a Natale Penati.

Oratorio di San Bernardo

Situato presso la località Cascina Scanna, èstato edificato a partire dalla fine del XV secolo, subendo poi importanti lavori di restauro tra il 1569 e il 1573. È caratterizzato da una struttura leggermente sopraelevata, con l’esterno a pianta quadrata decorato da lesene ed archi chiusi e particolari in cotto originali. La facciata è semplice, mentre di particolare rilievo è il campanile in mattoni, realizzato in perfetto stile rinascimentale.
 
 
Feste 
 
  • L’evento principale ha luogo la terza domenica di giugno, in prossimità della ricorrenza di San Giovanni (24 giugno), santo patrono del paese. Per l’occasione, le principali vie e piazze di Cisliano sono animate da un mercato di bancarelle e dalle iniziative a cura delle associazioni locali.
  • Il 15 agosto, a Bestazzo, si tiene la Sagra dell’Assunta. Si tratta di una manifestazione legata alle sue origini contadine, caratterizzata da canti, balli e menu tematici, che si tengono lungo le strade della frazione. 
  • La prima domenica di settembre si tiene la festa delle associazioni, con varie iniziative a cura delle associazioni locali. Tra queste, l’esibizione del corpo bandistico per le vie cittadine. 

Cesano Boscone

Cesano Boscone

 

 

Comune dell’area ovest di Milano, conta 23.791 abitanti (dato del giugno 2016), distribuiti su una superficie di 4 kmq, di cui 0,91 afferenti al Parco Agricolo Sud Milano. Cesano Boscone è diviso idealmente in quattro quartieri, denominati rioni e battezzati con epiteti che ne richiamano l’origine o il tratto caratteristico. I rioni (la Corte, il Bosco, il Ponticello e la Cascina) hanno modo di contrapporsi e competere in occasione delle feste patronali, in special modo durante il tradizionale palio cittadino, detto Palio del Cinghiale.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta a maggioranza PD, con Alfredo Simone Negri nel ruolo di sindaco (in carica dal giugno 2014).

 

Da vedere
Chiesa di San Giovanni Battista
Situata nel cuore del rione la Corte, è sede della diocesi di Cesano Boscone.  Si suppone che la chiesa sia stata fondata dalla regina Teodolinda nel 613, a seguito della sua conversione al cristianesimo. Scavi condotti nel 1995 al di sotto della chiesa hanno consentito di riportare alla luce i resti di un più antico luogo di culto, databile tra VI e VIII secolo, in epoca longobarda. Lungo il muro meridionale è stato rinvenuto un sarcofago  datato intorno al I secolo, che testimonia come il luogo fosse un’antica necropoli romana. Al livello del limo bruno scuro sono state trovate monete di età post-Costantiniana (IV secolo d.C.). Dagli scavi archeologici sono state rinvenute evidenze della presenza di numerose tombe povere altomedioevali a cappuccina e alcune fosse comuni cosparse di calce, probabilmente utilizzate all’epoca della peste.
L’edificio venne ampliato, a partire dal 1780, con la costruzione di un nuovo presbiterio. Nel 1899 la chiesa fu ritenuta inadeguata al numero di fedeli da accogliere e venne completamente smantellata e rifatta, conservando solo le realizzazioni del 1780 e un muro dell’abside su cui era conservato un affresco del XVI secolo. Internamente la chiesa mostra due tele eseguite all’inizio dell’Ottocento da Pietro Giustiniani. Gli arredi sono invece databili al XVIII secolo, mentre le tre croci processionali sono del XVII secolo. Vi sono poi altre tele, alcune del XVII secolo e altre più recenti, mentre i dipinti sulle volte e gli affreschi sono del XX secolo. Il battistero e la fonte battesimale, edificate sopra l’antico sarcofago del I secolo d.C., risalgono invece al Cinquecento.

Chiesa di Sant’Ireneo
Nel centro del quartiere Tessera si erge il complesso parrocchiale dedicato a Sant’Ireneo. La chiesa è la realizzazione di uno dei progetti vincitori del concorso nazionale Tre chiese per il 2000, bandito nel 1989 dalla diocesi di Milano. La piazza del sagrato, sopraelevata rispetto alla quota stradale di circa un metro e delimitata ai lati da un basso muretto in laterizio, è una sorta di atrio aperto, estensione della chiesa vera e propria. La piazza è arricchita dalla presenza fisica di due corpi: quello della cappella feriale, caratterizzato da una pianta a croce greca, che presenta però due bracci vuoti, e quello del campanile: una torre cava non molto elevata.

Villa Marazzi
Il complesso (sec. XVIII – sec. XX) è composto dalla villa e dai rustici che ne delimitano la corte. L’edificio principale
è a due piani con facciata ritmata da finestrelle rettangolari, al piano terra verso il cortile presenta un portico a cinque fornici,
coperto da cassettonato ligneo, alla cui estremità ovest è collocato lo scalone che conduce al piano superiore.
Attualmente è adibito a centro socio culturale.

Cascina Dornetti
Dai primi anni ’60 di proprietà della famiglia Dornetti, che vi avviò un’azienda agricola, è attiva ancora oggi: vi si allevano bovini e galline, che contribuiscono alla produzione e alla vendita diretta di latte, uova e altri prodotti. La cascina è anche fattoria didattica, visitata ogni anno da numerose scolaresche della zona.

Parco Pertini
Situato in via Roma, una delle strade principali del paese, rappresenta il polmone verde di Cesano Boscone. Il parco è attrezzato con numerose aree gioco per bambini, piste ciclabili, un chiosco e una fontana, attiva durante la bella stagione. Aperto 24 ore su 24, il parco si presta anche a ospitare eventi quali feste, mostre e manifestazioni sportive.

Parco Natura
Nato da un progetto elaborato dai tecnici dell’Unità operativa riqualificazione ambientale, Mitigazioni e pianificazione del territorio rurale dell’ERSAF (ente regionale per i Servizi all’agricoltura e alle foreste), in collaborazione con il Settore territorio e ambiente del comune di Cesano Boscone, il Parco si estende su 77.000 metri quadri a bosco, con oltre 12.000 piante forestali e quasi 200 alberi. Gli impianti sono stati effettuati con specie autoctone tipiche del quadro vegetazionale dell’area, in accordo con le linee guida suggerite dall’ente Parco Agricolo Sud Milano. Le opere di forestazione e di realizzazione dei filari, con specie tipiche del paesaggio padano, hanno contribuito alla costituzione di corridoi e macchie, i quali, associati all’elevata produzione di seme, potranno creare un ambiente favorevole alla nidificazione e all’alimentazione dell’avifauna, che rappresenta uno degli anelli fondamentali dell’ecosistema. Il parco è attraversato da corsi d’acqua, quali il Fontanile sant’Agnese, con alcuni suoi rami secondari e ulteriori derivazioni, ed il Fontanile Orenella.

 

Feste
Celebrata intorno alla terza settimana di settembre, la festa patronale -dedicata alla Madonna del Rosario- trae la sua origine dalla realtà parrocchiale. Ogni anno viene scelto un tema, intorno al quale si sviluppano riflessioni e incontri culturali aperti a tutti. Col passare degli anni la festa patronale ha assunto una valenza importante per Cesano Boscone, che oggi coinvolge e ingloba anche le tradizioni sociali, culturali, religiose e folcloristiche delle regioni di provenienza della popolazione residente. Animata da vari eventi, quali spettacoli musicali, momenti ludici, esibizioni folkloristiche, tornei sportivi e iniziative di solidarietà, l’apice della festa coincide con la tradizionale Processione Mariana, che si svolge per le vie della città, alla presenza delle istituzioni, degli ospiti e dei volontari.  
Nell’ambito della festa si tiene il tradizionale Palio del cinghiale, che vede i quattro rioni cittadini misurarsi in varie prove (tra cui tiro alla fune, corsa coi sacchi, staffetta ecc).

Cerro al Lambro

Cerro al Lambro

 

 

 

Comune della provincia sud-est di Milano, conta 5.069 abitanti (a marzo 2015) distribuiti tra il nucleo urbano principale e la frazione Riozzo. La superficie territoriale è di circa 10,16 kmq, 8,32 dei quali rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta, che ha in una lista civica la sua forza politica di maggioranza e in Marco Sassi il sindaco (in carica dal 2011 e rieletto nel giugno 2016).

 

 

Da vedere

 

Chiesa di San Rocco
Situata nella frazione di Riozzo, risulta difficile indicare la data di edificazione. Il primo documento in cui se ne ha traccia risale al 1517, anno in cui si attesta la presenza di una cappella legata all’obbligo di mantenere un cappellano. Nel corso del XX secolo la chiesa è stata oggetto di interventi di ampliamento, che comportarono il rifacimento della facciata, con un allungamento della struttura di circa tre metri.
Al suo interno sono conservate alcune opere di alto valore artistico. Tra queste, La Processione di San Gregorio, databile tra il 1584 e il 1610, che commemora la solenne processione con cui s’invocò la cessazione dell’epidemia di peste e durante la quale vi fu l’apparizione di San Michele Arcangelo.
La chiesa “avrebbe” anche un’altra più importante opera: la scultura della Madonna in trono con il Bambino tra due angeli, databile intorno alla metà del XIV secolo ed attribuibile, secondo recenti studi di Laura Cavazzini, al cosiddetto Maestro delle sculture di Viboldone, di cui non si conosce l’identità anagrafica). Per iniziativa di Italia Nostra, nel 2010 la scultura fu rimossa dalla sua sede, sopra l’altare, per essere sottoposta a restauro conservativo. Attualmente, però, nonostante il forte disaccordo espresso più volte da Italia Nostra sia dalla Pro Loco, è esposta nel museo del Castello Sforzesco di Milano (Sala della Balla).

 

Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo
Si tratta della chiesa parrocchiale di Cerro. Non si hanno elementi certi circa la sua edificazione, anche se, con ogni probabilità, databile intorno all’alto medioevo. Il primo documento in cui è attestata risale al 1398, quando compare in un codice, redatto a scopi fiscali e quindi piuttosto attendibile, indicante le cappelle dipendenti dalla canonica di Bascapè. Divenuta parrocchia nel 1700, anno cui risale anche l’attuale facciata, fu consacrata nel 1893. Dall’anno 2000 costituisce un’Unità pastorale con le parrocchie di Riozzo, Mairano, Salerano, Casaletto Lodigiano e Gugnano.

 

Palazzo Annoni Cicogna Mozzoni
Edificio del XVI secolo, oggetto di rimaneggiamenti nel corso dei secoli successivi, si trova in Piazza Roma, nel centro del paese, ed è attualmente sede dell’amministrazione comunale.

 

Chiesa San Lorenzo Martire
Situata nella frazione Riozzo ed edificata negli anni settanta del secolo scorso, è una chiesa parrocchiale.
Al suo interno è custodita la tela del Martirio di Santa Eurosia (di origini spagnole, la Santa è ritenuta protettrice dei campi e dalle tempeste improvvise), attribuita alla maniera di Cesare Fiori. Risalente al 1673, l’opera, che fino al 2010 si trovava nella chiesa di San Rocco,  è stata recentemente oggetto di restauro, grazie ai fondi raccolti della pro loco. Nel 2012, a fine restauro, venne collocata nella parrocchia di San Lorenzo. In basso a destra, il dipinto reca il simbolo dei presunti committenti: i Visconti.

 

Feste

 

• Dalla seconda metà di settembre sino a metà ottobre (col momento clou rappresentato dalla seconda domenica di ottobre) si tiene la tradizionale Sagra di Cerro. L’appuntamento prevede una serie di eventi, che si articolano per l’intero mese. Tornei sportivi, concerti musicali, mostre artistiche, concorsi popolari, iniziative di solidarietà e gli stand gastronomici, dove pranzare e cenare in un’atmosfera di festa, animano strade e piazze del paese, concentrandosi soprattutto nei fine settimana.  
• L’ultima settimana di maggio è, si svolge la Sagra di Riozzo. Una serie di concerti musicali, esibizioni a cura delle associazioni locali e iniziative ludiche si articolano per l’intera settimana e, in particolare, nella domenica conclusiva, quando per le vie della frazione viene allestito il tradizionale mercatino. Il fulcro della festa sono le funzioni religiose. Vi è anche uno stand gastronomico gestito dai volontari del Comitato Sagra, che propone pranzi e cene con menu a tema.

Cernusco sul Naviglio

Cernusco sul Naviglio

 

Comune dell’area nord-est milanese, conta 33.844 abitanti (dato aggiornato a settembre 2016) distribuiti tra il nucleo urbano principale e la frazione Ronco. La superficie territoriale si aggira intorno a 13,33 kmq, di cui 0,70 kmq sono parte del Parco Agricolo Sud Milano. Originariamente noto col nome di Cernusco Asinaro (da Caio Asinio, funzionario di epoca cesariana, il cui sepolcro venne scoperto proprio sul territorio comunale, in località Cascina Lupa), il paese è caratterizzato dall’attraversamento del Naviglio Martesana.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta, che ha nel PD la forza politica di maggioranza e in Ermanno Zacchetti il sindaco (in carica dal giugno 2017).

 

Da vedere
Villa Alari
Nota anche come Villa Visconti di Saliceto o Villa Alari-Visconti, è una villa di delizia in stile Rococò, edificata nel XVIII secolo. Il grandioso complesso occupava una vastissima area, su cui si dispiegavano i giardini, i viali prospettici, il cortile d’onore, i cortili di servizio, le ali laterali ad uso agricolo e la cappella. La facciata principale prospetta sul cortile d’onore, a sua volta prospiciente la strada verso Milano con un’esedra. Su questa facciata, a due piani -priva di aggetti (elementi sporgenti), il cui movimento è definito da lunghe paraste (strutturale verticale, solitamente a mo di pilastro, inglobato in una parete, dalla quale sporge solo leggermente) non equidistanti- al centro si apre un portico a cinque fornici (archi), anch’essi di larghezza variabile, sorretto da colonne e archi a tutto sesto, chiuso oggi da una vetrata. All’interno sono presenti affreschi di soggetto mitologico-celebrativo opera di vari autori, quali: Giovanni Angelo Borroni, Giovanni Antonio Cucchi, Francesco Fabbrica, Pietro Maggi, Salvatore Bianchi, Francesco Bianchi, Francesco Londonio, Enrico Albrici. La costruzione della villa fu commissionata all’architetto Giovanni Ruggeri da Giacinto Alari, titolare di diversi feudi nel ducato e Commissario generale delle Munizioni dello Stato di Milano, nonché conte di Tribiano (titolo attribuitogli nel 1732). Grazie alla fortuna della famiglia Alari, la villa si distinse ben presto per essere una tra le più ricche e maestose del milanese, al punto che fu richiesta in affitto per quattro anni, dal 1771 al 1775, dall’Arciduca Ferdinando d’Asburgo, figlio dell’imperatrice Maria Teresa e governatore della Lombardia austriaca, che la utilizzò come residenza estiva con la consorte Maria Beatrice d’Este, fino alla costruzione della Villa reale di Monza, dove la corte si spostò successivamente. Nel 1831, dopo la morte di Saulo, ultimo erede degli Alari, la villa passò al conte Ercole Visconti di Saliceto, marito della sorella di Saulo (la contessa Marianna San Martino della Motta) e appartenente ad un ramo collaterale dei ben più noti Visconti di Milano. Nel 1944 la contessa Valentina Visconti di Saliceto, ultima discendente della famiglia, lasciò la villa all’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, che in un primo momento la adibì a ospedale psichiatrico e poi a casa di riposo. Nel 2007 la villa è divenuta, infine, proprietà comunale.

Santuario di Santa Maria Addolorata
I primi documenti riguardanti la Chiesa risalgono al 1119, ma recenti ritrovamenti permettono di far risalire la costruzione almeno al IX secolo. A partire dal 1642 fu radicalmente trasformata, passando, da una pianta a due navate asimmetriche, a una navata unica. L’affresco della Madonna Addolorata, nella cappellina esterna, fu solo restaurato e non portato all’interno, così come aveva indicato il cardinale Federico Borromeo nel 1602. Nel 1837 la parete ad est fu abbattuta per permettere l’apertura del nuovo presbiterio. Qui fu posto il nuovo altare, separato dalla navata attraverso una balaustra in marmo rosso variegato, con specchiature rettangolari in marmo nero di Ravenna. Sull’altare furono anche collocate una statua in terracotta rappresentante Gesù morto (XVII secolo) ed una della Vergine (XVIII secolo), in legno intagliato e dipinto, fedele alla tradizionale iconografia dell’Addolorata, in veste rossa e manto azzurro, entrambi a fiorami dorati, e il petto trafitto da sette spade. Una nube con teste di cherubini, in legno argentato, fa invece da basamento al simulacro. Nella chiesa si trova anche un Crocifisso ligneo del XVII secolo. Nel 1934 la facciata venne impreziosita da una vetrata, databile intorno al 1562, raffigurante la Pietà e con ogni probabilità attribuibile alle scuole vetrarie bavaresi. Nel 1998 è stato realizzato il nuovo portale in bronzo, nelle cui formelle è raffigurato il tema di Maria Madre della Chiesa. Recentemente è stato inaugurato un nuovo altare.

Parco Blu degli Aironi
Inaugurato nella primavera del 2003 è l’ultimo dei grandi parchi cernuschesi. L’area è stata fino a qualche anno fa zona di escavazione di giacimenti di sabbia. Nel 1996 a seguito di una accordo con la società concessionaria, l’Amministrazione comunale ha chiesto è ottenuto la cessione gratuita dell’area e la riqualificazione della stessa con ingenti opere di piantumazione e bonifica. Il Parco Blu degli Aironi è sicuramente diverso da tutti gli altri: sorge su un terreno pianeggiante ricoperto da una fitta e variegata vegetazione. Percorrendo in discesa i sentieri che lo attraversano, si arriva alle sponde di un laghetto attrezzato per la pesca sportiva. All’interno del parco, nei periodi propizi, è segnalata la presenza di diverse coppie di aironi, di gruppi di anatre selvatiche, fagiani e di alcune volpi che hanno deciso di eleggere questa oasi di verde a propria dimora.

Parco Verde delle Allodole
Situato a nord-ovest della città, quasi al confine col comune di Brugherio, è caratterizzato dalla presenza di una grande area di verde piantumato e del fontanile Lodi. Il fontanile, fenomeno tipico della pianura padana, è costituito da una risorgiva da cui sgorgava acqua sospinta dalla pressione della falda che si trova pochi metri sotto il terreno. Tali risorgive venivano sfruttate per allagare le risaie nella Bassa o per irrigare i fondi agricoli, previa la loro canalizzazione. Il fontanile Lodi, l’unico presente sul territorio di Cernusco, è già indicato sulla mappa catastale del 1721. L’umidità del microclima ha favorito lo sviluppo di un bosco e la creazione di un’area di verde pubblico attrezzato, con un percorso ciclopedonale che collega tutte le aree verdi a nord della città arrivando fino al Parco Increa di Brugherio.

Parco Azzurro dei Germani
Il Parco Azzurro dei Germani si estende da est a ovest del paese, sviluppandosi per tre chilometri lungo le sponde del Naviglio Martesana: rappresenta un confine naturale con Cassina dé Pecchi, da una parte, e con Vimodrone dall’altra. Tra il 1994 e il 1998 è stata realizzata la parte a ovest del ponte di viale Assunta, trasformando alcune aree lasciate all’incuria in parco attrezzato per gli amanti dello sport all’aria aperta. Nel tratto tra i due ponti che caratterizzano il parco, sorge inoltre la Baita degli Alpini e una grande area giochi attrezzata. Spostandoci verso Vimodrone, invece, incontriamo l’Area Donatello-Picasso (collegata mediante un ponte ciclopedonale), dove sorgono un campo da basket e la sede dell’Associazione Canoa Fluviale, e il nuovo Osservatorio Astronomico. A est di viale Assunta, fino al confine con Cassina dé Pecchi, si sviluppa, invece, il nuovo tratto del Parco Azzurro dei Germani (parco didattico Fatebenefratelli), collegato al centro storico della città tramite gli accessi ciclopedonali di via Cavour (zona biblioteca e zona cimitero). Attraverso un ponte levatoio poi, si può raggiungere la stazione della metropolitana di Villa Fiorita, la Strada Padana Superiore, il quartiere Alari e la zona industriale.
All’interno del parco troviamo anche una tribuna con il diorama (raffigurazione con cui, utilizzando una particolare illuminazione, si riesce a dare al pubblico l’illusione di un panorama reale), una rappresentazione, di 43 metri di diametro, delle vie fluviali di Milano e provincia. Qui sorgerà presto anche un centro di documentazione sui Navigli, temporaneamente ospitato dalla Biblioteca Civica.

 

Feste
• L’evento più importante è la Fiera di San Giuseppe, che si svolge da più di novant’anni ormai, con un programma di eventi culturali e spazi d’intrattenimento ad animare il paese per l’intero fine settimana più vicino al 19 marzo, giorno in cui si celebra il santo.
• Intorno alla terza domenica di settembre si tiene la Festa del Santuario. Si tratta dell’appuntamento più importante dal punto di vista religioso, con una serie di celebrazioni che vertono intorno alla figura di Santa Maria Addolorata, cui è intitolato l’antico santuario. Per l’occasione sono previste varie iniziative, quali mostre fotografiche, conferenze e visite guidate, che si articolano per l’intera settimana precedente la domenica della festa.

Cassina de’ Pecchi

Cassina de’ Pecchi

 

Comune dell’area nord-est milanese, conta 13.719 abitanti (dato aggiornato ad aprile 2016), distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Camporicco e Sant’Agata Martesana. La superficie territoriale si aggira intorno ai 4,60 kmq, di cui 3,10 kmq sono parte del Parco Agricolo Sud Milano. Attraversato dal Naviglio Martesana e costeggiato dal torrente Molgora, il territorio si caratterizza per una fitta rete irrigua, che, soprattutto nei secoli scorsi, ha contribuito a dare al paese un’impronta agricola.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta che ha in Elisa Balconi (Lega) il sindaco.

 

Da vedere
Mulino Dugnani
Situato in via XXV Aprile, nella frazione Sant’Agata, il primo documento storico che ne attesta l’esistenza risale al 1721. Si tratta di un manufatto storico, oggi completamente ristrutturato, che attualmente ospita, oltre alla sala civica, mostre artistiche e iniziative culturali. Il luogo è anche consono alla celebrazione di matrimoni. Le opere di ammodernamento della struttura del Mulino Dugnani hanno mantenuto un legame saldo con le tradizioni rurali del territorio: in particolare, la sala delle macine e delle macchine, insieme alle strutture che si affacciano sulla Roggia Sant’Agata, hanno conservato le loro caratteristiche originali e al suo interno è stato allestito anche un piccolo museo della civiltà contadina.

Il Museo dell’arte in Ostaggio (MAIO)
Il Torrione della Cascina Casale è un edificio seicentesco recentemente restaurato. Il Torrione ospita mostre temporanee, conferenze e il MAIO, il Museo dell’Arte in Ostaggio. Quest’ultimo, inaugurato nel maggio 2015, “è un piccolo ma suggestivo museo ideato dal giornalista e scrittore Salvatore Giannella che vuole sollecitare memorie e azioni per recuperare le 1.651 opere “ancora prigioniere di Guerra” trafugate in gran parte dai nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale. Tra i tanti capolavori c’è anche la “Testa di fauno”, prima scultura di Michelangelo, rubato dal Castello di Poppi, in provincia di Arezzo, nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1944 dai nazisti della 305° divisione di fanteria. Nel MAIO una postazione multimediale con video 3D, opera della giovane start up milanese Streamcolors, presenta ed esplora alcune delle opere ancora “prigioniere di Guerra” trasformandole in immagini rielaborate attraverso algoritmi e pennelli elettronici.
Il MAIO ospita mostre temporanee: si è partiti con riproduzioni 1:1 di famosi capolavori salvati durante la guerra da Pasquale Rotondi, Soprintendente di Urbino, e altri funzionari delle soprintendenze e nascosti a Sassocorvaro e Carpegna, nel Montefeltro marchigiano. La ricerca di queste 1.651 opere (le storie sono raccontate da filmati e documenti esposti nel museo) è iniziata subito nel dopoguerra da Rodolfo Siviero, il famoso 007 dell’arte incaricato dal Governo per il recupero delle opere d’arte trafugate dall’Italia durante la guerra. Tra i tesori d’arte recuperati nell’ultimo anno dai Carabinieri dello speciale Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale: “Dormitio Virginis” di Andrea Di Bartolo, rubato alla famiglia Perkins di Lastra a Signa (Firenze) e per volontà testamentaria del mecenate inglese destinata ai frati della Basilica di Assisi; e “La carica dei Bersaglieri” di Michele Cammarano trafugato all’8° Reggimento Bersaglieri di Pordenone, opere che si aggiungono ad altre come “Il Seminatore” di Jacopo Bassano, sottratto alla Galleria degli Uffizi di Firenze e recuperato a Springfield, negli Stati Uniti.
Per informazioni e visite guidate contattare la Biblioteca Comunale di Cassina: telefono 02.95.29.295, email biblioteca@cassinadepecchi.gov.it. (dal sito del Comune)

Chiesa di Santa Maria Nascente
La chiesa si trova nella frazione Camporicco. L’edificio attuale, di stile neoclassico, è del 1815 e sorge in luogo di quella che era la struttura originaria, un oratorio risalente al 1388. All’epoca cappella privata della nobile famiglia Corio, nel 1605 fu proclamata parrocchia.
L’odierna chiesa, con la sua struttura a tre navate, è caratterizzata dal battistero ligneo del XVII secolo, l’altare maggiore barocco (1766) e il grande organo a canne, ideato da Paolo Chiesa (1758-1837). Al suo interno ospita la tomba di Giovanni Battista Serbelloni (1781), ivi trasferita dal Castello Sforzesco di Milano. Contiguo alla chiesa è l’oratorio: inaugurato nel 1991 e sede (dal 1999) del Centro Culturale Camporicco, è dotato di impianti sportivi, che ne fanno struttura di riferimento per alcune associazioni locali.

Chiesa di Sant’Agata
Situata in via Cavour, nella frazione Sant’Agata, fu edificata nel XVI secolo, in luogo di un preesistente edificio medievale. Il primo documento storico che ne attesta la presenza risale al 1566. Nel 1574 fu ricostruita grazie anche ai finanziamenti della nobile famiglia dei Cusani, che affidarono il progetto all’architetto Pellegrino Tibaldi. Realizzata in stile manierista, la struttura è caratterizzata da una navata unica con due cappelle laterali, dedicate a San Fermo e alla Madonna. Al suo interno è conservato un crocefisso di antica fattura e cinque effigie di santi, affrescate da Camillo da Landriano. Da segnalare anche quattro tele della metà del Seicento, di autore ignoto, ma di chiara ispirazione caravaggesca, che raffigurano: San Fermo, una deposizione e i funerali e il martirio di Sant’Agata. Coevi sono i dipinti a olio rappresentanti i 12 misteri del Rosario. Tra il 1810 e il 1847 la navata e il coro furono ampliati dando a quest’ultimo una forma più curvilinea. Nel 1931 si procedette a murare le due porte laterali che affiancavano il portale maggiore. In quel contesto fu anche riqualificato lo spazio a sinistra dell’altare maggiore, dove fu collocato un organo a canne. Furono anche abbassate le due tribune, riadattate a pulpiti, e demoliti i due pilastri che, all’inizio della navata, indicavano la posizione dell’antica facciata.

Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice
Risalente al XVI secolo, fu edificata su un terreno acquisito nel 1452, per via testamentaria, dal monastero di San Pietro Celestino in Milano. Nel corso dei secoli divenne punto di riferimento e motivo d’orgoglio per i fedeli di Cassina, che ne reclamavano l’elezione a parrocchia, in luogo della chiesa di Camporicco. A seguito del passaggio di proprietà dai celestini ai nobili Villata di Villatburg, divenne cappella privata. È presente una lapide di pregevole fattura, che testimonia la sepoltura in loco dei discendenti dei Villata. Al termine della dominazione austriaca assunse il ruolo di cappella devozionale dedicata all’Immacolata Concezione (notevole, al suo interno, un grande affresco raffigurante l’Immacolata, datato 1601). Nel 1982 finì con l’essere definitivamente sconsacrata, divenendo uno studio privato.
Una nuova chiesa dedicata a Santa Maria Ausiliatrice fu edificata, nel 1975, nella centrale via Cavour. La struttura, a due navate, con spazi interrati e due ponticelli di raccordo con la casa parrocchiale, è fedele allo stile tipico dei progettisti Vito e Gustavo Latis. La facciata è caratterizzata da un rosone dal disegno astratto, in cemento armato, che illumina la navata maggiore, e da un’alta croce in ferro, della quale è stata intensificata l’illuminazione notturna. All’ingresso spicca una statua dedicata alla Madonna dell’accoglienza, opera dello scultore Alessandro Nastasio.
Priva di campanile, la chiesa presenta un interno dove spicca la statua della Madonna Ausiliatrice, realizzata in legno dallo scultore Flavio Pancheri e sostenuta da un altare sorretto a sua volta da due angeli dorati di stile neobarocco. Dietro l’altare, una doppia rampa di scale conduce al Tabernacolo, contornato da due angioletti porta-candela provenienti dalla chiesa di S. Maria Assunta. I due angeli sarebbero ispirati ad analoghi manufatti ritrovati nel castello dei Cavalieri di Rodi e sono uno dei più preziosi manufatti presenti in S. Maria Ausiliatrice.

 

Feste

• La seconda domenica di maggio va in scena Fragolosa, manifestazione nata nel 2015 per celebrare una giovane azienda locale specializzata nella produzione di fragole. Dopo il successo della prima edizione, l’anno successivo ha visto le presenze più che triplicate (oltre 10.000 visitatori), con più di 1.000 cassette di fragole vendute. La sagra vede coinvolte anche le attività commerciali del paese, che rimangono aperte per l’occasione, ed è arrivata ad ospitare oltre 70 espositori. Per l’intera giornata sono previste varie attività didattiche e d’intrattenimento.  
• Il 9 agosto si celebra la festa patronale di Sant’Agata, dedicata a San Fermo (patrono, insieme a Sant’Agata, della frazione). Si tratta di una ricorrenza molto sentita dagli abitanti storici di Sant’Agata, che verte intorno alle tradizionali celebrazioni religiose e si conclude con uno spettacolo pirotecnico.
• La seconda settimana di settembre è, invece, la festa patronale di Camporicco, caratterizzata da una serie di iniziative, tra cui mostre artistiche, concerti e tornei sportivi, e culminante nella tradizionale processione domenicale.  
• Altro appuntamento è il DùDì Country, evento che si tiene tra la fine di maggio e l’inizio di giugno nell’area festa di Sant’Agata. Organizzata dall’Associazione Amici del Cavallo, prevede gare equestri di livello nazionale, oltre ad uno spazio adibito a fattoria didattica e a un servizio di ristorazione. In serata, spazio dedicato al ballo liscio e ad esibizioni di danze country e western.