Rho

Rho

 

 

 

Comune dell’area nord-ovest di Milano, conta 50.558 abitanti (dato del maggio 2015), distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Lucernate, Mazzo, Passirana e Terrazzano. Il paese ha un’estensione territoriale di circa 22,32 kmq, dei quali 2,03 sono parte del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrosinistra, che ha nel PD la forza politica di maggioranza e in Pietro Romano il sindaco in carica.

 

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www.comune.rho.mi.it

 

Da vedere

 

Santuario dell’Addolorata
La prima pietra del Santuario fu collocata da San Carlo Borromeo nel 1584. Si tratta di uno dei maggiori santuari mariani della Lombardia, costruito in omaggio a un miracolo riconosciuto dalla Chiesa cattolica, avvenuto il 24 aprile 1583, quando un’effigie della Madonna avrebbe versato lacrime di sangue. Accanto al santuario sorge il collegio dei Padri Oblati, opera di Giorgio Martinelli.
Al suo interno si possono ammirare tele e affreschi di artisti quali Camillo Procaccini (Bologna 1551 circa – Milano 1625), i fratelli Fiammenghini, Raffaele Casnedi, e Pier Francesco Mazzucchelli, detto Il Morazzone.

 

Basilica di San Vittore Martire
Si tratta della chiesa parrocchiale di Rho, situata nel centro del paese, nell’omonima piazza. È intitolata a san Vittore il Moro, martire del IV secolo, e sorge sull’area un tempo occupata dall’antica chiesa (risalente al VIII secolo) dedicata al medesimo santo.
L’antica chiesa, attestata già in documenti dell’anno 1080, si affacciava, a differenza della struttura attuale, sull’odierna piazza Visconti. Nonostante le opere di restauro del 1596, rimase comunque un piccolo tempio, lungo 18 metri e largo 12 metri. Nel XIX secolo la struttura appariva talmente degradata che si decise un nuovo restauro, con relativo ampliamento sul terreno antistante, allora dedicato alle sepolture. All’avvio dei lavori però si optò per abbatterla completamente, sostituendola con un nuovo edificio, con la facciata rivolta ad est.
L’odierno tempio è in stile neoclassico. Fu eretto, a partire dal 1834 e completato nel 1847, su disegni degli architetti Besia e Aluisetti. Il primo progetto prevedeva due torri campanari alte circa 34 metri, ma nel 1889 si riscontrarono dei problemi di stabilità e si decise quindi di abbattere quella di sinistra. Il campanile fu poi ampliato ad opera del Perucchetti, che lo portò all’altezza di 58,40 metri. Il pronao, caratterizzato dal semplice e severo altare, fu realizzato nel 1852 su progetto dell’architetto milanese Giacomo Moraglia. I dipinti sono stati eseguiti da David Beghè di Milano, mentre le sedici vetrate sono opera di Eugenio Cisterna da Roma, con esecuzioni a cura dei pittori Giulio Cesare Giuliani e del milanese Tevarotto. Si possono ammirare anche tele provenienti dalla scuola del Luini e altre opera del Bosoni (Santa Teresa del Bambin Gesù, Via Crucis).

 

Villa Burba Cornaggia Medici
Si trova lungo Corso Europa, tra le principali arterie cittadine: fu edificata intorno alla fine del XVII secolo come residenza di piacere dei marchesi Cornaggia Medici. Era usanza, per le nobili famiglie milanesi di quel periodo storico, esibire il proprio prestigio anche attraverso il possedimento di luoghi di villeggiatura nelle campagne circostanti la città. La struttura principale, ad architettura tipica lombarda, è accessibile attraverso un’ampia corte, al centro della quale spicca una fontana, mentre alcune sculture in ferro battuto ne impreziosiscono i lati.
Così la descriveva sinteticamente il sito dell’ex Provincia di Milano: “Ospitata una mostra permanente di oggetti, mobili e suppelletili che costituivano gli arredi originali della villa tra la fine del 1700 e l’inizio del 1900, e che hanno permesso di ricreare alcuni ambienti originali come una cucina, un salotto e una camera da letto. Una piccola collezione archeologica raccoglie reperti di epoca romana (I-III secolo d.C.) rinvenuti nel corso di scavi in area locale. Nella biblioteca ospitata in questo edificio, trova spazio un’altra mostra permanente: quella delle opere dello scultore Franco Fossa, allievo di Marini, Manzù e Messina. Nel 2006 uno splendido intervento di restauro ha recuperato i corpi rustici, la scuderia, la stalla, il fienile, il filatoio, oltre che una parte del retrostante giardino”.
La villa è dotata, inoltre, di un parco di circa 13.000 metri quadri con alberi secolari ed un’ala comprendente la corte d’accesso ai locali che ospitavano la stalla e il fienile. La villa è divenuta proprietà del comune di Rho nel 1966.

 

Villa Scheilbler Gallarati Scotti
Il monumentale complesso architettonico percepibile oggi è il risultato di diversi interventi realizzati tra il XV e il XIX secolo, i quali hanno modificato l’assetto originario. La struttura principale della villa, di proprietà privata, ha un impianto planimetrico ad U. Le due ali laterali risultano più basse rispetto al corpo centrale. Questo si caratterizza per la presenza sul prospetto nord di un portico a sei aperture con archi a tutto sesto e attualmente chiuso da ampie vetrate. La particolarità consiste nel numero pari delle apertura, scelta compositiva piuttosto insolita. Si riscontra la presenza di numerosi fabbricati di tipo rustico edificati soprattutto nel XIX secolo. Nei terreni collocati a sud rispetto al corpo di fabbrica principale si estende un ampio giardino delimitato su tre lati da un muro di cinta nel quale si inseriscono tre cancelli monumentali, in cui si ravvisano gli stemmi delle famiglie Simonetta e Gallarati Scotti (tratto da Lombardia Beni Culturali).

 

Palazzo Visconti Banfi
Edificato nel 1669 da Ercole II Visconti, il complesso è impostato su un asse prospettico lungo 1.550 metri che va dall’abside del Santuario al corso dell’Olona. Il palazzo conserva ancora l’originaria decorazione pittorica e una notevole serie di ambienti affrescati da A. Lanzani, appartenenti alla fine del 1600 e inizio 1700 a maestri milanesi. Interessante anche il giardino, solo in parte adattato ai predominanti criteri romantici e oggi solo parzialmente accessibile.
Di proprietà privata, è visibile solo dall’esterno.

 

Palazzo Podestarile
Attuale sede del Municipio, fu costruito all’inizio del XX secolo sul modello dei palazzi medioevali: ha l’aspetto di un antico castello, al cui interno un ampio scalone in marmo porta al primo piano, dove sono conservati diversi dipinti provenienti dalla demolita chiesa di San Gervaso e Protaso di Milano: ritratti di santi, Quattro Glorie di Mauro della Rovere detto Il Fiamminghino (1640) e quattro putti di Daniele Crespi (1590-1639). Nella Sala d’arte si trovano alcuni cimeli preziosi appartenuti a Eugenio Tosi, Arcivescovo di Milano e membro della Congregazione degli Oblati di Rho.

 

Feste

 

Dal 1996, nel mese di ottobre si svolge il Palio di Rho, manifestazione nata in ricordo della vita medievale rhodense e della figura semileggendaria di Giovanni da Raude, detto anche Giovanni della Croce, vessillifero dell’esercito crociato durante la prima crocita. L’evento è organizzato dalla Famiglia Rhodense, associazione sorta nel 1988, con l’intento di promuovere e diffondere il patrimonio culturale e le tradizioni della cittadina.  
Al Palio partecipano 11 contrade, tra cui le quattro che rappresentano le frazioni di Rho, a ciascuna delle quali è associato un simbolo: San Vittore (ruota), Cappuccini (saio), Madonna dei Miracoli (Madonna), Pomero (grifone), Cantun Giò (castello), Porta Ronca (roncola), Pasqué (pantera), Ghisolfa (rana), Mazzo (leone rampante), Terrazzano (San Maurizio) e Passirana (albero). La manifestazione viene solitamente aperta dalla sfilata in costumi medievali, che si snoda lungo le vie del centro storico fino a piazza Visconti, dove ha luogo la maggior parte delle prove attraverso cui si assegna il palio. Tra queste, spiccano la giostra dei cavalieri e l’arrampicata sull’albero della cuccagna, ultima sfida prima della proclamazione dei vincitori.

  • • Nel mese di giugno si tiene la festa patronale di Rho, evento generalmente articolato su più fine settimana, tra funzioni religiose, concerti, cene a tema e iniziative d’intrattenimento a cura delle varie associazioni attive sul territorio.
  • • Il terzo fine settimana di settembre ha solitamente luogo la festa patronale della frazione Mazzo. Evento incentrato sulle celebrazioni religiose, che hanno come momento clou la processione con la statua di Maria Ausiliatrice a Santa Croce accompagnata dal corpo bandistico locale. Vi sono inoltre  iniziative ludiche e conviviali.

Pregnana Milanese

Pregnana Milanese

 

 

 

Comune dell’area ovest di Milano, conta 7.025 abitanti, distribuiti su una superficie territoriale di circa 4,93 kmq, dei quali solo 0,61 rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una lista civica, con Angelo Bosani nel ruolo di sindaco (in carica dal maggio 2017).

Da vedere

Chiesa Vecchia
L’edificio religioso ha origini antiche: i primi restauri risalgono al 1570 e sono legati alla visita pastorale del cardinale Borromeo (evento di cui rimangono alcune tracce decorative nell’abside).
La chiesa si presenta con una struttura piuttosto semplice e non poggia su fondamenta, motivo per cui al suo interno si sviluppa, oggi come un tempo, una certa umidità. La facciata è lineare, sovrastata da un timpano e divisa da lesene. Nel 1770 furono realizzati l’orologio del campanile e un cimitero, che sorgeva proprio accanto alla chiesa e di cui oggi rimane solo una colonna di granito sormontata da una croce in ferro. Nel medesimo periodo venne realizzato anche il prezioso pavimento in cotto lombardo, ammirabile ancora oggi.
Tra il 1889 e il 1899 l’allora chiesa parrocchiale venne ammodernata e ampliata. In seguito alla costruzione della nuova chiesa parrocchiale, l’antica chiesa venne utilizzata come salone del cinema, ma attualmente è la cappella dell’oratorio locale.

Chiesa Nuova
Dedicata ai Santi Pietro e Paolo e costruita durante l’ultima guerra mondiale (1945), è la chiesa parrocchiale del paese. Progettata dall’ingegner Gioielli e impreziosita dalle opere pittoriche di Natale Penati, fu realizzata anche grazie al contributo dei cittadini pregnanesi. La nuova pavimentazione del sagrato e della piazza, dove si trova anche l’accesso alla scuola materna Gattinoni (costruita all’inizio del secolo scorso grazie a un lascito dell’omonima famiglia), rendono oggi la chiesa perfettamente inserita nel contesto urbano.

Cappella del Lazzaretto
L’edificio si trova a nord–ovest del territorio di Pregnana Milanese, esattamente ai margini della Via Gallarate, arteria che collega Pregnana a Vanzago. Le sue origini risalgono presumibilmente all’epoca della grande peste del 1630–31, citata anche dal Manzoni nei Promessi Sposi. La collocazione periferica della cappella è presumibilmente dovuta al fatto che sorgeva accanto ad un Lazzaretto, luogo preposto al ricovero degli appestati.
La realizzazione del portale (sul lato nord-ovest) è collocabile tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, con l’intento di trasformare il luogo di ricovero in luogo di memoria, dedicato cioè al ricordo dei morti del contagio. La sacralità dell’edificio è riconfermata dalla presenza, al suo interno, dell’altare, degli affreschi e delle pitture. Questa presenza sul territorio rappresenta un elemento importante nel raccontare un passaggio delicato nella storia del paese ed è, oggi, anche luogo d’incontro e punto di riferimento per i cittadini. Specie a seguito degli interventi recentemente approntati dall’amministrazione comunale, che, oltre alle opere di restauro delle pitture murarie e della struttura stessa, ha provveduto alla costruzione della piazzetta d’accesso.

Mulino Sant’Elena
Costruito intorno alla fine del ‘700 a lato del fiume Olona, ne utilizzava l’acqua come forza motrice per la triturazione delle granaglie destinate all’alimentazione umana e animale. Ristrutturato nel 1861, risulta ancora in parte funzionante. Di proprietà dell’Ente Ferrario, da diverse generazioni è gestito dalla famiglia Rossi, contadini e allevatori ancora in attività, tanto che il mulino è più semplicemente chiamato Mulino dei Rossi.

Fontanile Serbelloni Costa Azzurra
Il fontanile si trova all’interno del Parco del Basso Olona-Rhodense, parco locale d’interesse sovracomunale situato nella porzione nord-occidentale della provincia di Milano, nel contesto dell’alta pianura irrigua e immediatamente a sud del canale Villoresi, tra i comuni di Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho e Vanzago.
L’amministrazione locale ha acquistato e recuperato il fontanile Serbelloni, salvandolo dall’incuria. Il fontanile, che risulta essere il più a nord della provincia milanese, è testimonianza dell’incontro fra la natura e il lavoro e l’ingegno dell’uomo: si tratta infatti di una sorgente naturale d’acqua dolce, tipica dei terreni di piana alluvionale, il cui affioramento, tuttavia, è di origine antropica.

Cascina Comune
La struttura risale al XV secolo ed è ricca di storia e di tragici avvenimenti, legati soprattutto alla grande peste di Milano del 1630, che investì anche Pregnana. Ai tempi delle pestilenze e delle epidemie di tifo e di colera (1529 e 1540), la Cascina Comune venne adibita a ricovero degli ammalati. L’assistenza di malati e moribondi era affidata ai monaci Cistercensi di Parabiago, che qui presero dimora. Quando, nel 1871, venne acquistata dalla famiglia Oldrati, sui muri vennero ritrovate numerose croci dipinte a carbone, probabilmente a indicare il numero di vittime della pestilenza, ricordate ogni anno con una processione. La costruzione presenta ancora una torretta campanaria con campanella, un piccolo altarino e un bassorilievo di manifattura molto antica. Venduta nel 1901 dagli Oldrati alla famiglia Gallotti, dal 1921 è proprietà della famiglia Casati.

Feste

La festa patronale si articola in una serie di iniziative, che vanno dall’inizio del mese di settembre sino alla metà di ottobre. Il calendario degli eventi prevede concerti ed esibizioni musicali, competizioni sportive, mostre e manifestazioni di carattere culturale, mercatini, celebrazioni religiose e momenti dedicati alla tradizione enogastronomica locale.

Comune dell’area ovest di Milano, conta 7.025 abitanti, distribuiti su una superficie territoriale di circa 4,93 kmq, dei quali solo 0,61 rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano. 
L’amministrazione comunale è retta da una lista civica, con Sergio Maestroni nel ruolo di sindaco (in carica dal maggio 2007 e rieletto nel 2012).
 
 
Da vedere

 

 

Chiesa Vecchia

L’edificio religioso ha origini antiche: i primi restauri risalgono al 1570 e sono legati alla visita pastorale del cardinale Borromeo (evento di cui rimangono alcune tracce decorative nell’abside). 

La chiesa si presenta con una struttura piuttosto semplice e non poggia su fondamenta, motivo per cui al suo interno si sviluppa, oggi come un tempo, una certa umidità. La facciata è lineare, sovrastata da un timpano e divisa da lesene. Nel 1770 furono realizzati l’orologio del campanile e un cimitero, che sorgeva proprio accanto alla chiesa e di cui oggi rimane solo una colonna di granito sormontata da una croce in ferro. Nel medesimo periodo venne realizzato anche il prezioso pavimento in cotto lombardo, ammirabile ancora oggi.

Tra il 1889 e il 1899 l’allora chiesa parrocchiale venne ammodernata e ampliata. In seguito alla costruzione della nuova chiesa parrocchiale, l’antica chiesa venne utilizzata come salone del cinema, ma attualmente è la cappella dell’oratorio locale.

Chiesa Nuova

Dedicata ai Santi Pietro e Paolo e costruita durante l’ultima guerra mondiale (1945), è la chiesa parrocchiale del paese. Progettata dall’ingegner Gioielli e impreziosita dalle opere pittoriche di Natale Penati, fu realizzata anche grazie al contributo dei cittadini pregnanesi. La nuova pavimentazione del sagrato e della piazza, dove si trova anche l’accesso alla scuola materna Gattinoni (costruita all’inizio del secolo scorso grazie a un lascito dell’omonima famiglia), rendono oggi la chiesa perfettamente inserita nel contesto urbano.

Cappella del Lazzaretto

L’edificio si trova a nord–ovest del territorio di Pregnana Milanese, esattamente ai margini della Via Gallarate, arteria che collega Pregnana a Vanzago. Le sue origini risalgono presumibilmente all’epoca della grande peste del 1630–31, citata anche dal Manzoni nei Promessi Sposi. La collocazione periferica della cappella è presumibilmente dovuta al fatto che sorgeva accanto ad un Lazzaretto, luogo preposto al ricovero degli appestati.

La realizzazione del portale (sul lato nord-ovest) è collocabile tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, con l’intento di trasformare il luogo di ricovero in luogo di memoria, dedicato cioè al ricordo dei morti del contagio. La sacralità dell’edificio è riconfermata dalla presenza, al suo interno, dell’altare, degli affreschi e delle pitture. Questa presenza sul territorio rappresenta un elemento importante nel raccontare un passaggio delicato nella storia del paese ed è, oggi, anche luogo d’incontro e punto di riferimento per i cittadini. Specie a seguito degli interventi recentemente approntati dall’amministrazione comunale, che, oltre alle opere di restauro delle pitture murarie e della struttura stessa, ha provveduto alla costruzione della piazzetta d’accesso.

 

Mulino Sant’Elena

Costruito intorno alla fine del ‘700 a lato del fiume Olona, ne utilizzava l’acqua come forza motrice per la triturazione delle granaglie destinate all’alimentazione umana e animale. Ristrutturato nel 1861, risulta ancora in parte funzionante. Di proprietà dell’Ente Ferrario, da diverse generazioni è gestito dalla famiglia Rossi, contadini e allevatori ancora in attività, tanto che il mulino è più semplicemente chiamato Mulino dei Rossi.

 

Fontanile Serbelloni Costa Azzurra

Il fontanile si trova all’interno del Parco del Basso Olona-Rhodense, parco locale d’interesse sovracomunale situato nella porzione nord-occidentale della provincia di Milano, nel contesto dell’alta pianura irrigua e immediatamente a sud del canale Villoresi, tra i comuni di Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho e Vanzago.
L’amministrazione locale ha acquistato e recuperato il fontanile Serbelloni, salvandolo dall’incuria. Il fontanile, che risulta essere il più a nord della provincia milanese, è testimonianza dell’incontro fra la natura e il lavoro e l’ingegno dell’uomo: si tratta infatti di una sorgente naturale d’acqua dolce, tipica dei terreni di piana alluvionale, il cui affioramento, tuttavia, è di origine antropica.

 

Cascina Comune

La struttura risale al XV secolo ed è ricca di storia e di tragici avvenimenti, legati soprattutto alla grande peste di Milano del 1630, che investì anche Pregnana. Ai tempi delle pestilenze e delle epidemie di tifo e di colera (1529 e 1540), la Cascina Comune venne adibita a ricovero degli ammalati. L’assistenza di malati e moribondi era affidata ai monaci Cistercensi di Parabiago, che qui presero dimora. Quando, nel 1871, venne acquistata dalla famiglia Oldrati, sui muri vennero ritrovate numerose croci dipinte a carbone, probabilmente a indicare il numero di vittime della pestilenza, ricordate ogni anno con una processione. La costruzione presenta ancora una torretta campanaria con campanella, un piccolo altarino e un bassorilievo di manifattura molto antica. Venduta nel 1901 dagli Oldrati alla famiglia Gallotti, dal 1921 è proprietà della famiglia Casati.

 
 
Feste 
 
  • La festa patronale si articola in una serie di iniziative, che vanno dall’inizio del mese di settembre sino alla metà di ottobre. Il calendario degli eventi prevede concerti ed esibizioni musicali, competizioni sportive, mostre e manifestazioni di carattere culturale, mercatini, celebrazioni religiose e momenti dedicati alla tradizione enogastronomica locale.

Pioltello

Pioltello

 

Comune dell’area nord-est milanese, conta 37.049 abitanti, distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Limito, Seggiano, Rugacesio, San Felice e Malaspina. La superficie territoriale si aggira intorno a 13,11 kmq, di cui 3,13 kmq rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta che ha nel PD la forza politica di maggioranza e in Ivonne Cosciotti il sindaco (in carica dal giugno del 2016).

 

Da vedere
Chiesa di Sant’Andrea e oratorio di San Sigismondo
La proloco di Pioltello così descrive i due monumenti: “Si tratta di un tempio settecentesco, che non ha subito modifiche sostanziali da circa due secoli. È il più illustre del genere in tutta l’area del nord-est Milanese. Una cappella dedicata a Sant’Andrea esisteva già dal Duecento; nel Cinquecento fu poi ricostruita e, tra il 1742 e il 1745, venne completamente trasformata e allargata, con la facciata e il campanile realizzati dall’architetto Carlo Giuseppe Merlo. Particolari le Cappelle del Rosario e di San Francesco di Paola, ornate da finte prospettive del ‘700, il settecentesco Altare Maggiore e il superbo organo ottocentesco. Più recenti gli affreschi di Giovanni Valtorta, Romeo e Paolo Rivetta e dei fratelli Rino e Federico Bertini”.”Non lontano dalla chiesa parrocchiale di Sant’Andrea è tuttora visibile la chiesetta di San Sigismondo, dedicata al re di Borgogna, che nel 516 fondò il celebre monastero di San Maurizio nel Vallese. Edificato all’inizio del ‘700 e benedetto nell’anno 1706, l’oratorio fu radicalmente restaurato all’inizio del ‘900″.

Chiesa dell’Immacolata
“Risalente al 1748, è un vero gioiello dell’epoca. Si trova nei pressi della Corte della Pesa, di cui è ancora visibile il bel portale ormai occluso. La chiesa fu eretta come cappella di famiglia per volontà di Elisabetta Giulia Ferrario Stoppani. Accanto all’attuale portone d’entrata della corte si trova la bottega che, fino al 1981, fu dei fratelli Fumagalli, maestri del ferro battuto”. (dal sito della proloco)

Santuario della Beata Vergine Assunta
Il Santuario era già definito vecchio in un documento del 1573. Una leggenda narra anche di un’apparizione della Madonna. Durante le pestilenze, il Santuario venne utilizzato come ricovero per i malati. Distrutto nel 1944 da un bombardamento venne ricostruito l’anno successivo. Nel 1950, in occasione della cerimonia di consacrazione, il cardinal Schuster regalò alla parrocchia il quadro della Madonna della Farfa (comune della provincia di Rieti, dove si può ammirare l’Abbazia di Farfa, uno dei monumenti più insigni del Medio Evo europeo), collocata sulla pala d’altare. Attualmente il Santuario è il centro religioso della comunità di Seggiano.

Villa Trasi
Già citato e documentato nel catasto di Maria Teresa d’Austria (1764), in origine il palazzo aveva una forma a U. Di proprietà dei marchesi Rescalli, verso la metà dell’800 venne acquisito dai signori Trasi, e successivamente ai signori Trevisini.

Parco delle Cascine
Area di circa 200 ettari, compresa tra le strade provinciali Cassanese e Padana Superiore, cui Regione Lombardia ha riconosciuto lo stato di parco sovracomunale. “L’Amministrazione comunale si legge nel sito del comune- è impegnata a trovare le risorse per il recupero delle cascine e la valorizzazione dei percorsi, delle rogge e di tutto ciò che caratterizza la campagna lombarda. Il parco delle Cascine è ormai l’unica realtà di queste dimensioni, praticamente incontaminata, vicina a Milano: un piccolo gioiello da salvaguardare e consegnare ai nostri figli come indispensabile polmone di verde che ci separa da Milano, un valore prezioso non solo per Pioltello, ma anche per i comuni adiacenti”.

Bosco della Besozza
Si tratta di un’area, in prossimità della frazione Limito, a sud della Rivoltana, che si estende per circa 50 ettari. Qui è stato realizzato un intervento di forestazione, il ripristino dei fontanili esistenti e la rivalorizzazione di aree aperte e attrezzate per attività ricreative, orti sociali, percorsi ciclabili e pedonali. Il Bosco si collega a Limito attraverso un ponte ciclopedonale lungo via Deledda, che è chiusa al traffico.

Area del Castelletto
In pieno Parco Agricolo Sud, l’area comprende le Cascine Castelletto e Croce, unitamente al Fontanile Castelletto, recuperato nel 1999 con la pulizia, il ripristino e la ripiantumazione della riva. Oltre a offrire percorsi per piacevoli passeggiate nel verde, l’area è anche meta didattica per diverse classi elementari, che trovano nel fontanile un ideale elemento di congiunzione tra la storia e le radici rurali del territorio e il suo presente.

Feste
• Nella prima metà di giugno si tiene la Festa dello Sport, organizzata dall’amministrazione comunale e dalla proloco. Per un intero fine settimana, il paese si trasforma in una struttura sportiva a cielo aperto, ospitando competizioni amatoriali di varie discipline sportive. A completare il programma della manifestazione, sono proposte animazioni e laboratori di varie discipline rivolti soprattutto ai bambini.
• Intorno al 23 aprile, giorno in cui si celebra San Giorgio, si tiene la festa patronale della frazione Limito, con un ricco programma di eventi culturali, sportivi, artistici e religiosi che si articola lungo un intero fine settimana.  
• La terza domenica di settembre si svolge la festa patronale di Seggiano. Oltre alle celebrazioni religiose dedicate alla Madonna Assunta, le strade e piazze della frazione sono animate da bancarelle e dai gazebo a cura di artisti e associazioni locali. Nell’oratorio, dove per l’occasione si tiene generalmente un torneo calcistico, è allestito uno stand con cucina e uno spazio per la serata danzante, che conclude la festa.
• La domenica più prossima alla data del 13 dicembre si tiene la Festa di Santa Lucia. Per l’intera giornata, bancarelle artigianali, commerciali e di hobbistica animano le vie e le piazze di Pioltello Vecchia. Non mancano, inoltre, momenti ludici e spettacoli rivolti soprattutto ai più piccoli, con la presenza degli zampognari e di Babbo Natale ad accendere l’atmosfera natalizia.

Pieve Emanuele

Pieve Emanuele

 

 

Situato nell’area sud-ovest di Milano, il comune conta 16.179 abitanti (censiti a dicembre 2014). Si estende su una superficie di circa 13 kmq, dei quali 8,44 (pari al 65%) ricadono all’interno del Parco Agricolo Sud Milano. Il paese si articola in una parte vecchia, che si sviluppa attorno alla chiesa di Sant’Alessandro, e una più recente, fatta di case popolari e grossi edifici, tra cui spicca l’imponente struttura ricettiva Ripamonti Residence.
Pieve comprende, inoltre, tre frazioni: Tolcinasco, Pizzabrasa (piccolo borgo rurale intorno all’omonima cascina) e Fizzonasco. Quest’ultima frazione, confinante con il comune di Rozzano, è la più popolosa.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centro-sinistra, che ha in Paolo Festa il primo cittadino, al suo secondo mandato dal maggio 2017.

protocollo.pieveemanuele@legalmail.it

www.comune.pieveemanuele.mi.it

 

Da vedere
Chiesa di Sant’Alessandro
Le sue origini risalgono all’anno 852, quando divenne la pieve della comunità. Il termine pievana identifica, infatti, quella che, all’epoca, nei villaggi rurali, era la chiesa principale, sede di tutti i riti più importanti e di una limitata, ma ben precisa, giurisdizione ecclesiastica.
Tra il 1296 e il 1308, al posto della preesistente chiesa della Pieve dedicata a Sant’Alessandro, venne eretta una struttura romanica dallo stile più rustico. In particolare, furono abbattute le mura laterali per creare tre navate, che la caratterizzano tutt’oggi, mentre le rimanenti mura furono lasciate quasi intatte. Al suo interno, oltre alle vestigia di San Carlo Borromeo, che visitò la chiesa nel 1573, da segnalare il quadro di Sant’Alessandro: opera di rilevante interesse artistico che, secondo la tradizione, raffigura il Santo stesso in veste di soldato romano con un vessillo recante un giglio bianco.

 

Castello di Tolcinasco
Eretto nell’omonima frazione a opera della famiglia D’Adda, intorno al XVI secolo, rappresenta l’unico esempio di castello agricolo dell’epoca in Lombardia. La sua architettura lascia ipotizzare che sia stato originariamente concepito e utilizzato come granaio. A caratterizzarlo è, infatti, una struttura portante, che si apre in un grande arco per consentire il transito dei carri e la loro sistemazione in locali situati al piano superiore, dove il pavimento in pendenza permetteva poi di far scorrere il grano verso il basso.
Oggi il castello è una struttura ricettiva privata con campo golfistico annesso, ricavato dalla conversione di un’area agricola e attualmente sede di competizioni a livello nazionale ed internazionale.

 

Oasi naturalistica Laghetti di Tolcinasco
Si tratta di un’oasi protetta, creata grazie a un progetto, che, a partire dall’anno 2000, vede coinvolta l’amministrazione comunale in collaborazione col Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’università di Milano Bicocca. L’oasi sorge accanto al Castello di Tolcinasco e si estende su un’area di circa 100.000 mq. Accessibile attraverso un percorso ciclopedonale, che la collega al centro abitato di Pieve Emanuele, è caratterizzata da quattro laghetti artificiali alimentati dalla falda sottostante: il Lago dei Pescatori, il Laghetto della Rana di Lataste, il Laghetto delle libellule e il Lago degli Aironi.
All’interno si sviluppa un percorso che attraversa un bosco con 200 alberi autoctoni e 5.000 essenze vegetali e un frutteto, dove sono presenti esemplari di peri, meli, ciliegi, pruni, susini e fichi di specie rare.
L’oasi dispone, inoltre, di un’area ristoro e di un centro didattico, che, oltre ad offrire la possibilità di organizzare laboratori, giochi e lezioni per gruppi, comprende un punto di osservazione ornitologico.  
Aperta solo in alcuni periodi dell’anno, l’oasi si presta a eventi tematici (come escursioni di birdwatching) e visite guidate organizzabili su appuntamento.

 

Feste
•    La festa patronale (legata alla figura di Sant’Alessandro) si svolge solitamente nel terzo fine settimana di settembre, dal venerdì al lunedì sera successivo. La giornata clou della festa è indubbiamente quella di domenica, in cui la statua di Sant’Alessandro viene portata in corteo per le strade del paese, quindi ricondotta nell’omonima chiesa per la celebrazione della messa solenne. Per l’intera giornata, inoltre, le principali vie e piazze del paese sono invase da bancarelle di mercanti e dai gazebo delle associazioni locali, coinvolte nel promuovere varie iniziative d’intrattenimento.
•    Pieve Emanuele è teatro di numerose iniziative nel corso dell’intero anno, grazie al nutrito tessuto di associazioni sportive, culturali e sociali attive sul territorio. Tra questi eventi, quello forse più importante e divenuto ormai appuntamento fisso del quarto fine settimana di settembre, è la manifestazione Colori, Sapori e Musiche della Magna Grecia. Dal giovedì alla domenica seguente, il comune si trasforma in uno spazio che, oltre ad ospitare stand di prodotti artigianali ed enogastronomici tipici del sud Italia, diventa teatro di esibizioni artistiche legate alla tradizione mediterranea. Balli e canti tradizionali, concerti di musica popolare, spettacoli teatrali e presentazioni di libri si alternano in un programma ricco di appuntamenti, che si rinnova ogni anno grazie all’impegno dell’associazione Magna Grecia.

Peschiera Borromeo

Peschiera Borromeo

 

Comune dell’area est milanese, direttamente confinante con la città di Milano, conta 23.171 abitanti (dato di aprile 2015), distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Bellaria, Bellingera, Bettola, Boscana, Canzo, Foramagno, Fornace, Linate, Mezzate, Mirazzano, San Bovio e Zeloforamagno. La superficie territoriale si aggira intorno ai 23,45 kmq, 14,36 dei quali sono parte del Parco Agricolo Sud Milano. Il paese ha subito notevoli trasformazioni nel corso degli ultimi decenni. Il processo di urbanizzazione, in particolare, ne ha snaturato la vocazione agricola originaria.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta, che ha nella lista civica Peschiera Riparte la forza politica di maggioranza e in Caterina Molinari il sindaco (in carica dal giugno 2015).

 

Da vedere
Castello Borromeo
Monumento simbolo della città, iI castello è il più antico possedimento dei Borromeo in Lombardia. Di esso si ha notizia a partire dal 1422, quando Filippo Maria Visconti, duca di Milano, affida a Vitaliano Borromeo l’incarico di fortificare la “Peschiera”, complesso rurale già di proprietà dei frati negri, monaci agostiniani.
Dieci anni dopo il Borromeo ottenne il permesso ducale per costruire fossato, ponte levatoio e porta nel palazzo detto la Peschiera. Sorse così, da un preesistente complesso edilizio, il castello, nelle forme che ancora oggi possiamo ammirare, caratterizzato da mura, torri, rivellino e da un grande fossato.
Si tratta di un edificio fortificato unico del genere in Lombardia, soprattutto per le sue torri rotonde, ridotte in parte durante la dominazione spagnola.
Il castello fu sede strategica di Francesco Sforza tra il 1448 e il 1450, durante le operazioni militari per la conquista del ducato milanese. Più tardi vi soggiornò anche Luigi XII, re di Francia, quale ospite dei Borromeo, una delle più illustri famiglie patrizie milanesi, arricchitasi con l’attività bancaria. Fu proprietà personale di San Carlo Borromeo, che sin da giovinetto ebbe a passarvi i periodi estivi, come anche suo cugino, il “cardinal Federico” di manzoniana memoria.
Fu restaurato verso la fine del XVI secolo da Renato Borromeo, fratello del cardinale Federico, assumendo l’aspetto attuale, con la snella torre centrale, quattro torri angolari e un fossato pieno d’acqua, che circonda l’intera costruzione.
Vi si accede attraverso la porta della torre centrale, che immette nell’ampio cortile a forma quadrata, avvolto dall’edera. Un lato del cortile è a portico, con nove arcate sorrette da dieci colonne, mentre su un altro lato vi è la cappella gentilizia, fatta costruire da Renato Borromeo nell’ambito dei lavori di ristrutturazione. Essa è un piccolo mirabile edificio chiesastico, ricco d’affreschi cinquecenteschi d’ottima fattura, messi in risalto dai restauri voluti dal conte Giancarlo Borromeo nel 1927.
L’interno del castello è tutto da ammirare. Tra gli elementi di particolare rilievo, l’originale scalone che conduce al piano superiore, ancora intatto dopo cinque secoli dalla sua costruzione, e il magnifico salone d’onore, con il camino in pietra e le otto figure simboliche contenute in una cornice ottagonale. Vi è poi una sequenza di stanze e sale, dipinte con festoni, stemmi e motti araldici, paesaggi, case e castelli di proprietà dei Borromeo, tra cui il dipinto di Arona e dell’isola Bella sul Lago Maggiore.

Giardino Botanico
Situato nella frazione Bettola, si tratta di un arboreto, ovvero una raccolta di piante messe a dimora in piccoli gruppi omogenei, ordinati per specie. Le specie qui ospitate non sono solo quelle tipiche della pianura padana, ma giungono anche dalle regioni limitrofe, alpine e mediterranee, o anche da altri continenti. Alcune sono in grado di riprodursi, altre per una serie di inibizioni ambientali, non lo sono. Le essenze sono suddivise secondo la tradizionale classificazione botanica, con l’indicazione dei nomi scientifici.

Parco naturale del Carengione
Il Carengione è una zona umida di boschi e campi, estesa su 23 ettari, attraversata da rogge e fontanili, situata al centro del territorio di Peschiera Borromeo, tra le frazioni di Bettola, Mezzate e San Bovio.
Nel 1984 l’amministrazione comunale, quindi anni prima della costituzione del Parco Agricolo Sud Milano, vieta il passaggio dei mezzi motorizzati sulle carraie che l’attraversano.
Il bosco ospita essenze tipiche della pianura lombarda, quali ontani, robinie, pioppi, salici, farnie (un tipo di quercia) e carpini, oltre a filari di arbusti di sambuchi, biancospini e noccioli. In questo luogo, nonostante l’attività di caccia sia piuttosto intensa, vive una ricca fauna, quali germani reali, scriccioli, pettirossi, gallinelle d’acqua e civette.

Mirazzano
Tra le più suggestive frazioni del paese vi è Mirazzano, già dei Borromeo. Il borgo è sovrastato dal quattro-cinquecentesco campanile della chiesa dei santi Cosma e Damiano. All’interno, si segnala il soffitto a cassettoni del XVI secolo, dipinto con decorazioni di stile lombardo rinascimentale, affini, per tipologia, a quelle del vicino castello. La trabeazione a formella, in parte dorata, sostiene tre grandi statue lignee settecentesche, che rappresentano la Vergine, Gesù crocifisso e San Giovanni. L’altare maggiore in marmi policromi e gesso dipinto, è databile tra il sette e l’ottocento; il fonte battesimale in marmo rosso di macchiavecchia (secolo XVII).
In questo borgo si ammirano anche le cascine Pestazza e Fiorano, entrambe del XVIII secolo, che rappresentano due esempi tipici di cascina lombarda.

 

Feste
• Nella seconda metà di maggio si tengono le iniziative promosse dalla parrocchia di San Bovio per celebrare il santo patrono della frazione. Una serie di eventi, tra cui appuntamenti enogastronomici, eventi sportivi e culturali e momenti ludici, si alternano alle tradizionali celebrazioni religiose. Il culmine coincide con l’ultima domenica del mese, quando la festa coinvolge l’intero paese.
• La festa patronale di Peschiera coincide con la data del 4 novembre, quando si celebra la figura di San Carlo Borromeo. Previsti, ogni anno, eventi d’intrattenimento (serate musicali, balli e momenti conviviali), col coinvolgimento delle associazioni attive sul territorio, e la celebrazione delle tradizionali funzioni religiose. In occasione di questa ricorrenza viene assegnato il Basilisco d’oro, ovvero un riconoscimento istituito in favore di quei cittadini che si sono distinti per la loro dedizione nei confronti degli altri e della città o per particolari meriti in ambito scientifico, sportivo e artistico.

Pero

Pero

 

 

 

Comune dell’area nord-ovest di Milano, conta 11.069 abitanti (dato dell’agosto 2015), distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Cerchiate e Cerchiarello. Il paese ha un’estensione territoriale di circa 5 kmq, dei quali soltanto 0,60 ricadono nel Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta di centrosinistra, che ha nel PD la forza politica di maggioranza e Maria Rosa Belotti nel ruolo di sindaco (in carica dal maggio 2014 e al suo secondo mandato).
protocollo@comune.pero.mi.legalmail.it
www.comune.pero.mi.it

 

 

Da vedere

 

Chiesa della visitazione della Beata Vergine Maria a Elisabetta
È la chiesa parrocchiale di Pero, edificata, intorno alla fine degli anni ’60, in luogo dell’antico oratorio dedicato a Santa Maria Elisabetta. Di tale costruzione, situata lungo la via Sempione, all’incrocio con via Figino, si hanno testimonianze sin dal 1553.

 

Chiesa SS. Filippo e Giacomo
Situata a Cerchiate, principale frazione del paese, ha origini antiche. La costruzione originale risale, infatti, al XIV secolo. Per lungo tempo proprietà dell’allora Monastero di San Maurizio di Milano, è stata demolita nel 1956 e sostituita con l’attuale chiesa.

 

Cascina Pioltina
Si tratta di una delle poche strutture rurali scampate alla feroce urbanizzazione che ha investito Pero nel corso degli ultimi decenni. Risalente al XVIII secolo, è rimasta fedele alla sua conformazione originale, nonostante diverse parti presentino evidenti segni di degrado.

 

Feste

 

• Nel mese di settembre si tiene la manifestazione Pero in Festa, con vie e piazze del paese animate da mercatini di prodotti artigianali e dalle iniziative a cura delle varie associazioni sportive e culturali attive sul territorio.
• Nei mesi di giugno e luglio ha luogo Piazze sotto il cielo, rassegna di spettacoli musicali, proiezioni cinematografiche e rappresentazioni teatrali, dedicate sia agli adulti che ai bambini, che si tiene tra via Greppi e la frazione Cerchiate.  
• Il primo fine settimana di ottobre è generalmente dedicato a celebrare il gemellaggio tra Pero e il comune di Fuscaldo (provincia di Cosenza). Il legame tra le due comunità è determinato dalla massiccia presenza, a Pero, di residenti con origini fuscaldesi. Per l’occasione, vengono organizzate una serie di iniziative, con cui le autorità peresi accolgono una delegazione di rappresentanza del comune di Fuscaldo.