Zelo Surrigone

Zelo Surrigone

 

 

 

Comune dell’ovest milanese, conta 1.477 abitanti (nel 2011) distribuiti su una superficie territoriale di 4,45 kmq. Di questi, 4 kmq sono parte del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta che ha nella lista civica Oltre la forza politica di maggioranza, con Gabriella Raimondo nel ruolo di sindaco (in carica dal maggio 2014).

 

Da vedere

 

Oratorio di San Galdino
Piccola chiesa un tempo dedicata a Santa Maria, fu costruita nel 1418 a opera di Bernardo e Gabriele Sala, come testimoniato da un listello sulla colonna della facciata, che ne riporta i nomi.
Gli affreschi, che ancora oggi si possono ammirare, sono databili fra il XV e XVI secolo. Alle pareti vi sono pitture di santi, quasi a grandezza naturale, ben proporzionati, fra cui Sant’Ambrogio e San Galdino. Al centro del soffitto compare, invece, lo stemma della famiglia Sala.
Lo stile è tipicamente gotico, molto usato nella Lombardia del fine ‘400, lo stesso che ha ispirato Leonardo da Vinci per gli affreschi della Sala delle Asse del Castello Sforzesco.
Alla morte dell’ultimo erede della famiglia Sala (il canonico Carlo Antonio Sala), l’oratorio divenne proprietà dell’Ospedale Maggiore di Milano, che lo vendette al signor Francesco Pasini di Vermezzo, con la promessa di farvi celebrare la messa quotidiana.
La chiesa continuò a funzionare, anche se in modo saltuario, fino al 1926, quando la popolazione trovò il portale d’ingresso completamente chiuso da un muro. L’episodio, che scosse la comunità locale, rivelava l’intento degli allora proprietari d’imporre una trasformazione d’uso alla chiesetta, al probabile scopo di ottenere nuove entrate economiche.  L’allora parroco Emilio Maerna invocò allora l’intervento della Curia di Milano, che ordinò l’immediata riapertura della chiesa al pubblico, minacciando eventuali azioni giudiziarie. Il muro fu quindi demolito e la chiesa di San Galdino continuò a essere usata per il pubblico culto.
Attualmente l’oratorio è dotato di un campanile a vela con monofora, riposto nel luogo originario e perfettamente funzionante dalla domenica del 29 aprile 1979.

 

Chiesa di Santa Giuliana e Beata Vergine del Carmelo
L’antica chiesa parrocchiale di Zelo fu dedicata a Santa Giuliana di Nicomedia. Sorse presso il Castello, nella giurisdizione ecclesiastica della Pieve di Rosate. Non si hanno notizie certe circa la data di costruzione. I primi documenti storici risalgono al XVI secolo, quando fu visitata da Francesco Bernardino da Cermenate per delega del Cardinale Carlo Borromeo (1566).
Verso la fine del XIX secolo, la chiesa versava in condizioni di pesante degrado. Fu allora che il parroco, Don Oreste Brovelli, constatò la necessità d’innalzare un grande santuario nella bassa Padana dedicato alla Beata Verginedel Carmelo. Così, sopra le spoglie della vecchia struttura, si decise d’innalzare un nuovo tempio, che fungesse anche da centro di gravitazione sociale.
Lo stile della nuova Chiesa, aperta al culto il 7 dicembre 1897, è neoclassico. L’opera è completamente costruita in muratura, mentre i capitelli dorici alle lesene della navata centrale, quelli ionici alle navate minori e i listelli degli archi sono in gesso.

 

Palazzo Confalonieri Semira
Si tratta di un’elegante villa settecentesca, situata nel centro del paese. Sorta sulle rovine di un antico castello appartenuto agli Avogadro di Rosate, fu residenza del conte Federico Confalonieri, animatore del risorgimento italiano e come tale fatto prigioniero dagli austriaci e detenuto presso il carcere dello Spielberg (a Brno, nell’attuale Repubblica Ceca).

 

Feste

 

• La festa patronale, dedicata alla Beata Vergine del Carmelo, coincide con la seconda domenica di settembre. Le iniziative organizzate durano, tuttavia, per l’intero fine settimana e prevedono, oltre alle tradizionali celebrazioni religiose, tornei sportivi, mostre pittoriche, bancarelle per le principali vie del paese, concerti e uno stand gastronomico per pranzare e cenare in piazza.
• Il terzo fine settimana di settembre l’associazione Zelo in Festa organizza la Country Fest, con balli, atmosfere e specialità gastronomiche ispirate allo stile country.

Vizzolo Predabissi

Vizzolo Predabissi

 

 

 

Comune del sud-est milanese, conta 3.971 abitanti distribuiti su una superficie territoriale di circa 5,67 kmq: di questi, 4,48 sono parte del Parco Agricolo Sud Milano. Attraversato dalla SS9 Via Emilia, Vizzolo Predabissi confina con la provincia di Lodi.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta, che ha nella lista civica Viva Vizzolo Viva la forza politica di maggioranza e in Luisa Salvatori il sindaco.
comune.vizzolopredabissi@pec.regione.lombardia.it
www.comune.vizzolopredabissi.mi.it

 

Da vedere

Basilica di Santa Maria in Calvenzano
Si tratta della chiesa parrocchiale di Vizzolo Predabissi, costruita sul finire dell’XI secolo dai monaci appartenenti all’Ordine Benedettino Riformato di Cluny.
L’attuale struttura sorge, tuttavia, sopra due chiese di più antiche origini. Qui c’era, infatti, una piccola cappella, detta cella memoriae, che ricordava il luogo della morte o forse la tomba di un martire: scoperta nel corso di scavi effettuati tra il 1994 e il 1996, sembrerebbe risalire all’epoca paleocristiana (IV secolo). È stata inoltre rinvenuta una piccola chiesa orientata a ovest – e non a est, com’era invece tipico di tutte le chiese a partire dal VI secolo – secondo quanto già in uso nella Chiesa d’Oriente.
Nel corso dell’XI secolo, sulla precedente cella memoriae, è stata costruita un’altra piccola chiesa, con l’abside a est, dedicata a Santa Maria. Appartenuta, insieme ai territori circostanti, ad alcuni vassalli dell’Arcivescovo di Milano, fu in seguito donata ai monaci dell’Abbazia di Cluny, che decisero di costruirvi una chiesa per la loro comunità. Cominciarono dall’abside e continuarono con le navate, fino a coprire completamente la chiesa di Santa Maria. La nuova struttura fu edificata in stile romanico, con tre navate e una serie di pilastri alternati, forti e deboli.
Due le principali caratteristiche di questa chiesa: i mattoni utilizzati per edificarla erano di reimpiego, secondo una sorta di riciclaggio d’uso in tempi antichi; mentre l’opus spicatum, ovvero la disposizione dei mattoni, era “a spina pesce”. Quest’ultima, oltre a essere una tecnica decorativa, si prestava ad integrare l’uso di mattoni di diverso tipo e provenienza.
La chiesa è all’interno del circuito Strada delle Abbazie: luoghi di fede e di preghiera, ma anche capolavori architettonici e artistici e centri di comunità monastiche, che hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo agricolo del milanese. Visite guidate su richiesta a cura dell’Associazione In Agro Calventiano. Prenotazioni e informazioni: info@inagrocalventiano.it

 

Chiesa di San Pietro
Situata nel nucleo storico del paese, in via della chiesa, è stata per lungo tempo la chiesa parrocchiale di Vizzolo. Edificata a partire dal XIII secolo e oggetto d’interventi di restauro nel corso del XVII secolo, è caratterizzata soprattutto dal campanile romanico a due ordini di loggette. Sulla facciata è inoltre visibile un affresco, che raffigura la Basilica di Santa Maria in Calvenzano.

 

Feste

• La festa patronale, dedicata alla Madonna del Rosario, cade il 7 ottobre, giorno in cui gli uffici e le strutture comunali restano chiusi. La festa popolare, tuttavia, si tiene la domenica successiva, con una serie di iniziative ed eventi che animano vie e piazze del paese e che vedono coinvolte le varie associazioni attive sul territorio.
• Dalla seconda metà di giugno sino alla metà di luglio si tiene la manifestazione Rocktoberfest, incentrata sul concorso dedicato a gruppi musicali della scena rock emergente. Ogni sera, sul palco allestito nell’area feste di Vizzolo, si esibiscono sia i gruppi partecipanti al concorso sia altre band ospiti (tra cui cover band di tributo a grandi nomi del panorama rock italiano e internazionale). Presente anche un’area ristoro.

 

Vittuone

Vittuone

 

 

 

Comune dell’area ovest di Milano, conta circa 9.000 abitanti, distribuiti su una superficie territoriale di 5,97 kmq, di cui 2,84 sono parte del Parco Agricolo Sud Milano.

L’amministrazione comunale è retta da una lista civica di centrodestra, con Stefano Zancanaro nel ruolo di sindaco (in carica da giugno 2016).

ufficio.segreteria@pec.comune.vittuone.mi.it 

www.comune.vittuone.mi.it 

 

Da vedere

 

Villa Resta Mari

Fu progettata nel XVII secolo, su incarico del conte Giuseppe Resta, da Francesco Maria Richini, importante architetto lombardo autore della Pinacoteca di Brera e di prestigiose ville del milanese. In stile primo barocco lombardo, la villa è caratterizzata da decorazioni sobrie, linee eleganti e volumi imponenti ma equilibrati, anche nei grandiosi saloni interni. Si affaccia su una piazzetta con un ampio portico su colonne binate, dal quale poi, attraverso un imponente portale in noce, si accede ai saloni del piano terra. A lato, percorrendo lo scalone monumentale in granito rosa di Baveno, si raggiungono i saloni del piano superiore, che rispecchiano le atmosfere di un tempo, grazie all’equilibrio e alle prospettive create dall’architetto Richini. In molti saloni sono conservati soffitti a cassettoni decorati , fascioni e affreschi di scuola Tiepolesca, attribuiti al Nuvolone, ispirati alle arti e agli svaghi dell’epoca. La villa ha un grande cortile davanti al corpo principale e un ampio parco sul retro. La superficie complessiva, fra coperto e scoperto, è di circa 5.500 mq. Le costruzioni occupano circa 1.500 mq, mentre i restanti 4.000 sono occupati dal cortile e dal parco.

Vincolata come monumento nazionale per il suo valore storico ed artistico, nel 1973 venne acquistata dal Signor Loris Mari, che la restaurò, riportandola agli antichi splendori. Oggi è sede di eventi e matrimoni e viene annualmente aperta al pubblico in occasione di mostre e feste di paese.

 

Villa Venini

Denominata per esteso Villa Resta Venini Salazar, la struttura risale al tardo Seicento e si qualifica come la residenza nobiliare più antica di Vittuone. Si presume fosse in origine un convento, sede dell’ordine dei Benedettini, come porta a ipotizzare la splendida ringhiera in ferro battuto dello scalone di rappresentanza, impreziosita da elementi dell’araldica ecclesiastica: una spada, un cappello pretalizio e una mazza priorale. La conformazione attuale è stata però determinata dagli interventi apportati nell’Ottocento, tra i quali la costruzione della filanda sull’ala est dell’edificio.

La casa fu costruita dalla famiglia Resta. Passò poi in eredità ai Salazar, casata spagnola trasferitasi a Milano al seguito delle armate di Filippo II. Nel 1827, infine, Lorenzo Salazar vendette l’intero complesso (oltre alla villa, le case coloniche e i terreni annessi) ad Antonio Venini.

La villa consta, tra abitazioni e rustici, di 124 ambienti. Tra questi, una grande corte rustica, laterale al complesso, chiusa da un portone prospiciente la piazza antistante la villa, un arsenale ed una scuderia. Tra gli ambienti più caratteristici si distinguono, inoltre, una ghiacciaia rivestita di cotto, una lavanderia, dei granai e una classica serra per gli agrumi stagionali.

Entrando nel cortile d’onore, si passa all’edificio padronale, dove si possono ammirare splendide sale e un grande atrio. Quest’ultimo, che fungeva da tramite fra la corte e il giardino, è caratterizzato dalla lastricatura in cotto e da una volta sostenuta da colonne di granito e capitelli.

Vi si trova ancora oggi uno scalone affrescato che conduce al piano nobile, dove una scaletta in legno porta alla torretta belvedere, un tempo con funzione di piccionaia. Dall’atrio si accede quindi al giardino grande, cinto da mura e chiuso da un cancello di ferro battuto. La villa dispone anche di un piccolo oratorio, dove spiccano particolari della pavimentazione, della volta e dell’altare, interamente realizzati in cotto e in legno. Il complesso conserva ancora il parco, dove hanno dimorano numerose varietà arboree secolari e una discreta avifauna, in particolare picchi, cardellini e pavoni.

 

Chiesa dell’Annunciazione di Maria Vergine

La chiesa parrocchiale, intitolata all’Annunciazione di Maria Vergine, venne costruita nel 1848, su progetto dell’architetto Giacomo Moraglia, per far fronte alla crescita demografica e ospitare un maggior numero di fedeli. La nuova struttura fu infatti concepita in sostituzione della vecchia chiesa di Santa Maria, che sorgeva fuori dal paese, accanto alla cascina parrocchiale.

L’area dove sorge la chiesa era sede dell’antico oratorio dei Santi Nazaro e Celso, benedetto il 7 novembre 1490 e oggetto di vari passaggi di proprietà, fino al 1732, quando divenne patrimonio del conte Giuseppe Resta. L’oratorio, secondo quanto riportato dalle cronache dell’epoca, versava in stato di pesante degrado e si decise pertanto di demolirlo per far posto alla nuova chiesa. Il conte Resta aveva, nel frattempo, ceduto la proprietà dello stabile alla parrocchia, a condizione però che il progetto della struttura da edificare includesse una cappella dedicata ai due santi cui era dedicato l’oratorio.

I lavori iniziarono nel 1847 e la nuova chiesa venne benedetta già nell’autunno del 1848. Nello stesso anni fu avviata l’edificazione del campanile, completato nel 1860. Nel 1949, le campane originali furono sostituite con sei nuove tonalità in Si bemolle.

 

Chiesa della Sacra Famiglia

Costruita a cavallo dei secoli Ottocento e Novecento come cappella dell’omonimo oratorio, è una graziosa chiesa caratterizzata da un’unica navata con tetto a capriate, su cui spicca il campanile in mattoni a vista, terminante a cuspide e dotato di una sola campana. Accanto alla chiesa si nota un giardino sacro dedicato alla Madonna di Lourdes.

 

Villa Annoni Cicogna Rossi

Edificata nel XVIII secolo, occupa ancora oggi l’ala occidentale di una corte che si affaccia sulla strada conducente ad Arluno. Fu costruita per volontà della famiglia Annoni, che ne rimase proprietaria sino all’anno 1900, quando passò al conte Gian Piero Cicogna. Quest’ultimo lasciò i suoi possedimenti in eredità alla moglie, che vendette lo stabile a Vittorio Rossi, commerciante nato a Vittuone ma residente a Milano. Rossi sfruttò per qualche tempo la villa come luogo di villeggiatura, finché, alla sua morte, la figlia Ada decise di frazionare il complesso. L’ala padronale della residenza venne quindi acquistata, negli anni ’50 del Novecento, dall’allora parroco don Carlo Biaggi, che ne fece la sede dell’oratorio maschile del paese.

Il complesso, di modeste dimensioni, è ispirato nelle sue forme a Villa Resta di Vittuone, con la facciata lato parco a ricalcare fedelmente il progetto del Richini, mentre quella principale, sulla via, si uniforma alle case coloniche circostanti. All’interno, interessante è il portico trabeato con soffitti a cassettoni, ben conservati e decorati con motivi ornamentali e floreali risalenti al XVIII secolo. La corte nobile è caratterizzata da un pozzo e da una balaustra in ferro battuto. Dell’ampio giardino, andato perduto nel corso del Novecento, resta soltanto il notevole cancello che delimitava la proprietà.

 

Cappella della Madonna del Salvatore

Eretta per commemorare un’epidemia di colera abbattutasi sul paese nel XV secolo, venne quasi completamente riedificata sul finire del XVII secolo. La struttura si presenta molto semplice: facciata rifinita con lesenature e tetto a capanna. Il portale è in legno, completato da una massiccia grata di ferro di protezione, ai lati della quale si trovano due finestrelle che, secondo la tradizione post-conciliare voluta da San Carlo Borromeo, dovevano consentire anche ai fedeli non comunicati di assistere alle funzioni religiose. Sui lati della chiesa, altre due finestrelle permettono una migliore illuminazione dell’altare. Rilevante è l’abside della cappella, una struttura semicircolare decorata con lesene ad arco, che ne evidenziano le linee aggraziate. All’interno si trovano, infine, tracce di affreschi risalenti al XVI secolo.

 

Feste

 

    La ricorrenza più importante è la Festa della Santa Croce, che generalmente coincide con la prima domenica di maggio. Per l’occasione, i negozi restano aperti, mentre le vie del paese ospitano per l’intera giornata le bancarelle di vari artigiani, i gazebo delle associazioni locali e diverse iniziative ludiche e d’intrattenimento.
    Da inizio giugno a fine agosto si tiene la rassegna Vittuone estate, manifestazione di cultura e spettacolo, che prevede concerti musicali, film all’aperto, balli e spettacoli vari.
    Il terzo fine settimana di ottobre coincide con la Festa della Madonna del Rosario e del Ringraziamento. Ricorrenza religiosa, propone la tradizionale messa del Ringraziamento domenicale e la benedizione dei mezzi agricoli. Non mancano, tuttavia, le iniziative di festa a contorno.

 

Vignate

Vignate

 

 

Comune dell’area nord-est milanese, conta circa 9.300 abitanti (dato del dicembre 2015), distribuiti su una superficie territoriale di 8,69 kmq. Di questi, 5,61 kmq rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta da una giunta che ha nella lista civica Insieme per Vignate la forza di maggioranza e in Paolo Gobbi il sindaco (in carica dal giugno del 2014).

 

Da vedere
Corte dei Sciuri
Antica corte risalente al XV secolo e situata in via Vittorio Veneto, nel centro del paese. A darle rilievo artistico è soprattutto il “rinnovato” dipinto dei Santi Sebastiano e Rocco, opera di Sergio Turle, noto  in tutta l’area della Martesana come il pittore delle foglie. San Sebastiano e San Rocco erano considerati protettori per eccellenza dal flagello della peste. Il dipinto, posto sulla parete esterna della corte, ha sostituito opere precedenti, modernizzando le figure. L’affresco originale risale, con ogni probabilità, alla fine del XVI secolo. L’opera, che sembra attribuibile a un pittore itinerante dell’epoca, ha subito un graduale degrado, accentuato, in anni recenti, dalla distruzione dell’edicola entro cui era posta. La realizzazione moderna è stata resa possibile dall’iniziativa di Dario Lodi, Presidente dell’ACADA (Associazione Culturale Amici delle Arti).

Chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio
Edificata nel XII secolo e situata nella centrale via Manzoni,  al suo interno mostra alcune opere artistiche di un certo pregio, come le quattordici grandi tele settecentesche, di scuola lombarda, che raffigurano la Via Crucis. Di rilievo è anche un quadro a olio, d’inizio ‘600, rappresentante San Carlo Borromeo. Infine, un crocifisso ligneo risalente alla prima metà del XVI secolo.

Feste
• Il primo fine settimana dopo Pasqua si tiene la Festa della Redenzione, istituita nel 1996 per celebrare quanto accaduto nel 1691, quando, grazie al contributo di tutta la sua comunità, Vignate riuscì a liberarsi per sempre dai vincoli che la legavano a un passato feudale. Una serie di iniziative, tra cui cortei storici, concerti musicali, competizioni sportive e degustazioni di specialità tipiche del territorio animano il paese dal venerdì alla domenica.
• Nella seconda metà di settembre si tiene la Sagra dei Sapori. Si tratta di un appuntamento che, nell’arco di un intero fine settimana, propone mercatini e degustazioni di prodotti tipici, spazi dedicati al cibo da strada e altre manifestazioni d’intrattenimento a cura delle associazioni locali.

Vernate

Vernate

 

 

Comune a sud-ovest di Milano, conta circa 2.345 abitanti, distribuiti tra il nucleo urbano principale e le frazioni Bell’aria, Coazzano, Merlate, Moncucco e Pasturago. L’estensione territoriale si aggira intorno ai 14 kmq, dei quali 13 sono parte del Parco Agricolo Sud Milano.

L’amministrazione comunale è retta da una giunta, che ha nella lista civica Comitato per Vernate la forza politica di maggioranza, con Carmen Manduca nel ruolo di sindaco (rieletta nel maggio 2017).

info@comune.vernate.mi.it 
www.comune.vernate.mi.it 

 

Da vedere

 

Chiesa di Sant’Eufemia
Antica chiesa dell’XI secolo, è caratterizzata da una sola navata: possedeva un unico altare, sopra il quale, su una parete semi circolare, era raffigurata la figura del battesimo di Gesù e, ai lati, le immagini di San Gerolamo e di Sant’Antonio. Nel corso del XVII secolo, tuttavia, le pareti furono intonacate e gli antichi affreschi vennero completamente cancellati. Oggi se ne trova in parte traccia all’interno dell’annessa cascina. La struttura esterna è rimasta, invece, fedele alla costruzione originale.

 

Chiesa della Natività di Maria Vergine e oratorio di Mulino Vecchio
Situata nella frazione Moncucco, risale al XVI secolo. In origine era caratterizzata da un unico altare, al di sopra del quale era raffigurata la Vergine Maria con il Bambino. Tra il 1573 e il 1605, fu poi eretto un oratorio per custodire la Madonna del Pilastrello. La chiesa, di piccole dimensioni, possedeva un solo altare e sul fondo vi si potevano ammirare le raffigurazioni di san Filippo e san Giacomo.
Oggi la chiesa di Moncucco si presenta sotto una nuova veste, frutto di laboriosi interventi di restauro.

 

Castello Visconteo
Situato su una modesta altura, nella frazione Coazzano, fu edificato nel XIV secolo e in seguito adattato a convento delle Clarisse di Pavia. La struttura è caratterizzata da un impianto quadrangolare, con cortile porticato e con loggiato aperto verso sud. Il nucleo originario del complesso è la torre trecentesca, posta sul lato nord, la cui facciata è caratterizzata da un arco cieco a sesto acuto e da tracce del ponte levatoio, utilizzato per superare il fossato che circondava il castello. Oggi l’accesso al forte avviene attraverso un ponte in pietra a due arcate. La facciata est presenta due finestre a sesto acuto con intonaco decorato. All’interno si conservano la scala in pietra, di collegamento tra i piani della torre, due camini in pietra lavorati e la copertura con capriate in legno. Il complesso include, inoltre, il mulino fortificato, un edificio a L adibito a residenza dei contadini, con una sua corte agricola, e un ultimo edificio, ancora a L, a uso stalla e fienile.

 

Oratorio del SS. Crocifisso
Edificato in località Coazzano, non distante dal castello visconteo, l’Oratorio del Santissimo Crocifisso fu edificato nel 1357 per volere di Bianca di Savoia, quando ricevette le terre circostanti in dono dal marito Galeazzo II Visconti.

 

Oratorio San Martino
Situato nella frazione Merlate, ha origini risalenti all’XI secolo. Se ne trova, infatti, traccia in documenti del 1075, quando Anselmo, figlio del fu Aribolo, abitante a Casorate, donò alla chiesa due appezzamenti di terreno, situati nel territorio di Giudiciolo, villaggio nei pressi di Noviglio, oggi scomparso.
Altri documenti storici testimoniano che Francesco Bernardino Cermanati, giunto in visita pastorale nel 1566, esortò gli abitanti del luogo a riparare l’oratorio. Raccomandazioni che ebbero seguito, come risulterebbe da atti documentali del 1573, relativi alla visita di san Carlo Borromeo. Il cardinale trovò, infatti, la cappella sufficientemente in ordine, al punto da assegnarle un cappellino, a patto che la popolazione si impegnasse a mantenerlo.
 
Cascina Monterosso
Tipica cascina lombarda del XVIII secolo è tuttora adibita a uso agricolo. È di proprietà della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.

 

Feste

 

  • La festa patronale, in onore di Sant’Eufemia, coincide con il terzo fine settimana di settembre. Eventi e iniziative animano il paese per le intere giornate di sabato e domenica. Coinvolti, oltre alle varie associazioni locali e alla Pro Loco Vernate, anche bar e ristoranti, che propongono aperitivi, degustazioni e menu dedicati all’occasione.
    Il primo fine settimana di settembre tocca, invece, alla frazione Moncucco, si svolge la festa in onore di Santa Maria Nascente: oltre alle tradizionali funzioni religiose, prevede eventi sportivi e culturali, che animano vie e strade della frazione vernatese dal giovedì alla domenica. L’evento, organizzato dall’amministrazione comunale, coinvolge le varie associazioni attive sul territorio.
    A completare un mese ricco di eventi, è la festa della frazione Pasturago, che coincide con l’ultimo fine settimana di settembre: giochi, intrattenimento, spettacoli per bimbi e uno stand gastronomico per pranzare in compagnia sono allestiti nell’oratorio della parrocchia SS. Cosma e Damiano, con la collaborazione della Pro Loco Vernate.

Vermezzo

Vermezzo

 

 

 

Comune dell’ovest milanese, conta 4.122 abitanti distribuiti su una superficie territoriale che si aggira intorno ai 6 kmq. Di questi, 4,90 kmq rientrano nel perimetro del Parco Agricolo Sud Milano.
L’amministrazione comunale è retta dalla giunta di centrodestra Progresso e tradizione Vermezzo, con Andrea Cipullo nel ruolo di sindaco (riconfermato nel maggio 2015 e in carica dal marzo 2010).

protocollo.comune.vermezzo@pec.regione.lombardia.it
www.comune.vermezzo.mi.it

 

Da vedere

 

Chiesa di San Zenone
Chiesa parrocchiale, è stata originariamente edificata per volontà di qualche signore longobardo con una particolare devozione per San Zenone. La costruzione attuale risale, invece, al Seicento e nasconde resti dell’antico edificio. Durante gli scavi fatti per l’installazione dell’impianto di riscaldamento, sono apparse le fondamenta dell’antica basilica longobarda, costruite con materiale di demolizione proveniente da un precedente insediamento romano, databile intorno al IX secolo (con decorazioni del X – XI secolo). Il progetto della facciata odierna, in cui si integrano la ricchezza tipica dell’età barocca ed elementi di stampo classico, è opera dell’architetto Fabio Mangone.

 

Palazzo Pozzobonelli
Di grande interesse artistico, deve il nome a una delle famiglie più importanti della storia locale. La costruzione fu realizzata su probabile progetto del Bramante, che vi lavorò verso la fine del ‘400, ed è certo che questo artista diede il suo contributo anche per altre dimore della famiglia.
Il palazzo, costituito da un corpo centrale con due ali rivolte a sud, è caratterizzato da un loggiato, in parte murato, sormontato da una fascia di fregi e decorazioni in cui i critici hanno visto la mano stessa del Bramante. All’interno, oltre a vari ambienti di epoca settecentesca, vi sono due stanze del XV secolo, tutte affrescate con motivi floreali. All’esterno sono stati riportate alla luce finestre gotiche con cornici in cotto e tracce di decorazioni ormai consunte dal tempo.  
Nel 1763, alla morte del Cardinale Pozzobonelli, i suoi due nipoti ne spartirono l’eredità. Uno di questi, il marchese Giorgio Porro Carcano, lasciò a sua volta il palazzo al figlio, conte Luigi Porro Lambertenghi. La proprietà è oggi della famiglia Lattuada, che ne ha promosso un notevole restauro conservativo.

 

Torretta medievale
Fino a non molto tempo fa, lungo la via Ponti Carmine, si poteva notare una specie di loggiato ricoperto da un rustico porticato, rimasto per lungo tempo pericolante. Oggi questa struttura è stata oggetto di una globale ristrutturazione, ma rimane ancora, ed è in via di adeguata manutenzione, la vecchia torre che l’affiancava, ornata da un fregio in mattoni formanti un motivo simile ad una greca. La struttura, inglobata nelle attuali costruzioni, ricordava, nelle scarne linee architettoniche, i castelli di campagna medioevali, mentre la torretta che si eleva al di sopra delle nuove abitazioni, ricca di archetti e di finestre ogivali, testimonia le vestigia di un passato che ha saputo integrarsi con le epoche successive, arrivando così sino ai giorni nostri.

 

Cascina Grande
Situata all’altezza dell’ingresso principale di Vermezzo, sulla SP 30, è una costruzione originaria del XVIII secolo. In passato di proprietà della famiglia Pozzobonelli,  intorno al 1920 è stata oggetto di restauro in stile medievale per volontà dell’allora proprietario Ovidio Capelli. Le opere di ammodernamento hanno comportato anche la realizzazione, nel cortile interno, di una versione miniaturizzata delle torri del Castello Sforzesco di Milano. Cascina Grande rappresenta oggi un interessante esempio di armonizzazione dello stile medievale alle necessità di un’azienda agricola moderna: si possono, infatti, ammirare merlature di confino delle abitazioni agricole, silos in mattoni a forma di torri difensive e fienili che riproducono l’architettura di chiese a tre navate. Tuttora di proprietà della famiglia Capelli, viene spesso utilizzata come location per l’allestimento di catering e set fotografici di matrimoni.

 

Feste

 

• Quello del Giugno Vermezzese è un appuntamento ormai fisso: ogni fine settimana di questo mese il parco comunale si anima con balli e buona cucina, tutto a cura della pro loco.
• L’ultima domenica di maggio si celebra la festa di San Zenone. Per l’occasione, il paese si anima con bancarelle, iniziative ludiche e d’intrattenimento a cura delle varie associazioni attive sul territorio. La chiesa parrocchiale ospita, invece, il tradizionale concerto.
• L’ultima domenica di settembre ha luogo la Sagra d’Autunno, evento organizzato dall’amministrazione comunale, che prevede, in particolare, un mercatino di prodotti locali e lo stand gastronomico gestito dalla pro loco.  
• La seconda domenica di maggio ha invece luogo la festa del Villaggio Ravello, piccola frazione del paese, con le tradizionali celebrazioni religiose e l’esibizione del corpo bandistico.