Cambiamenti climatici, in Olanda i cittadini
trascinano il governo in tribunale:
deve ridurre la CO2. Facciamolo anche noi!
Copiamo quanto hanno fatto quasi 900 persone dei Paesi Bassi, che chiedono ai giudici di condannare il Governo perché: “Non salvaguardando il clima, viola i diritti umani”. Anche da noi, cittadini e associazioni ambientaliste dovrebbero portare in tribunale il governo italiano che, in fatto di riduzione delle emissioni di CO2 non è certamente in prima linea (basti pensare ai miliardi di euro che l’Italia elargisce come sussidi alle fonti fossili – vedi tab. fondo pagina)! Quanto accade in Olanda è segnalato in un articolo pubblicato il 16 aprile nel sito di Lifegate. “Circa 900 olandesi hanno avviato un’azione legale nei confronti del loro governo con l’obiettivo di obbligare l’esecutivo a ridurre le emissioni di CO2 che vengono disperse in atmosfera. A guidare l’iniziativa è l’organizzazione non governativa Urgenda, che ha spiegato come si tratti della prima volta che un’associazione e un gruppo di cittadini si rivolgono alla giustizia per chiedere di far condannare il proprio stato su questo tema.
Tecnicamente, gli avvocati dei partecipanti alla class action ambientalista cercheranno di dimostrare…
Cambiamenti climatici, in Olanda i cittadini
trascinano il governo in tribunale:
deve ridurre la CO2. Facciamolo anche noi!
Copiamo quanto hanno fatto quasi 900 persone dei Paesi Bassi, che chiedono ai giudici di condannare il Governo perché: “Non salvaguardando il clima, viola i diritti umani”. Anche da noi, cittadini e associazioni ambientaliste dovrebbero portare in tribunale il governo italiano che, in fatto di riduzione delle emissioni di CO2 non è certamente in prima linea (basti pensare ai miliardi di euro che l’Italia elargisce come sussidi alle fonti fossili – vedi tab. fondo pagina)! Quanto accade in Olanda è segnalato in un articolo pubblicato il 16 aprile nel sito di Lifegate. “Circa 900 olandesi hanno avviato un’azione legale nei confronti del loro governo con l’obiettivo di obbligare l’esecutivo a ridurre le emissioni di CO2 che vengono disperse in atmosfera. A guidare l’iniziativa è l‘organizzazione non governativa Urgenda, che ha spiegato come si tratti della prima volta che un’associazione e un gruppo di cittadini si rivolgono alla giustizia per chiedere di far condannare il proprio stato su questo tema.
Tecnicamente, gli avvocati dei partecipanti alla class action ambientalista cercheranno di dimostrare come rifiutarsi di adottare politiche in grado di limitare a 2 gradi centigradi la crescita della temperatura globale costituisca non soltanto una scelta miope e catastrofica per le sorti della Terra, ma una vera e propria violazione dei diritti umani. “Vogliamo che il governo olandese si impegni a ridurre le emissioni di gas inquinanti del 40% rispetto ai livelli del 1990, entro il 2020″, ha dichiarato all’agenzia francese Afp Marjan Minnesma, direttrice della ong.
Accendere i fari sulle emissioni di CO2
Alla prima udienza, che si è tenuta martedì 14 aprile all’Aia, erano presenti circa 200 tra i partecipanti all’azione legale: insegnanti, imprenditori, artisti, musicisti ma anche bambini tramite i loro rappresentanti legali. “In questo modo vogliamo dimostrare che non si tratta soltanto dell’opinione di una singola organizzazione, bensì di un vasto movimento di persone che sono preoccupate per i cambiamenti climatici”, ha spiegato Dennis van Berkel, attivista dell’associazione, al quotidiano inglese The Guardian. “Non possiamo aspettare che i politici si mettano d’accordo – ha aggiunto Minnesma – perché non c’è più tempo, occorre agire subito”.
L’obiettivo -al di là della vicenda giudiziaria, che difficilmente si concluderà con una condanna del governo- è principalmente politico: accendere i riflettori sulla questione ambientale in vista della conferenza mondiale sul clima (Cop 21), che si terrà a Parigi in autunno. Un pronunciamento della corte olandese è previsto per il prossimo 24 giugno”.
Sopprimere i sussidi alle fonti fossili
Fin qui, in Italia, sono solo i network ambientalisti che chiedono di sopprimere i sussidi alle fonti fossili e di accelerare sulla decarbonizzazione delle economie. Secondo Fatih Birol, il capo economista dell’International Energy Agency (IEA), la cancellazione di tali sussidi potrebbe garantire metà degli obiettivi di riduzione dei gas serra necessaria a contenere l’aumento di temperatura globale di 2°C: un taglio di 750 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 (5,8%) al 2020.
Cittadini sensibili e ambientalisti, facciamoci avanti!