Il Cerba si farà, ma ridimensionato
purtroppo sempre
nel Parco agricolo sud Milano
Il Centro europeo di ricerca biomedica avanzata, un’idea dell’oncologo Umberto Veronesi, che avrebbe dovuto insediarsi su 620mila mq di aree agricole del Parco Sud Milano, sarà realizzato. Sempre nel Parco, ma in dimensioni ridotte. Pare infatti che il Comune di Milano e il Cerba si siano accordati: il progetto iniziale sarà ridimensionato, anche in seguito alle vicende finanziarie e giudiziarie che hanno coinvolto i proprietari, primo tra tutti il gruppo Ligresti, e gli azionisti, soprattutto banche, che sono subentrati nel controllo dell’area, dopo il crac del re del mattone. Ora, del progetto firmato dall’architetto Boeri, dovrebbero rimanere le sole strutture dedicate effettivamente alla sanità e alla ricerca, mentre verrebbero eliminati i vari “fronzoli”, tra cui 40mila metri quadri di edilizia residenziale e 7mila di negozi. La notizia si apprende dall’intervista all’oncologo Umberto Veronesi raccolta da Carlo Brambilla e pubblicata in data odierna, 23 gennaio su La Repubblica, di cui riportiamo uno stralcio relativo al tema del Cerba…
Il Cerba si farà, ma ridimensionato
purtroppo sempre
nel Parco agricolo sud Milano
Il Centro europeo di ricerca biomedica avanzata, un’idea dell’oncologo Umberto Veronesi, che avrebbe dovuto insediarsi su 620mila mq di aree agricole del Parco Sud Milano, sarà realizzato. Sempre nel Parco, ma in dimensioni ridotte. Pare infatti che il Comune di Milano e il Cerba si siano accordati: il progetto iniziale sarà ridimensionato, anche in seguito alle vicende finanziarie e giudiziarie che hanno coinvolto i proprietari, primo tra tutti il gruppo Ligresti, e gli azionisti, soprattutto banche, che sono subentrati nel controllo dell’area, dopo il crac del re del mattone. Ora, del progetto firmato dall’architetto Boeri, dovrebbero rimanere le sole strutture dedicate effettivamente alla sanità e alla ricerca, mentre verrebbero eliminati i vari “fronzoli”, tra cui 40mila metri quadri di edilizia residenziale e 7mila di negozi.
La notizia si apprende dall’intervista all’oncologo Umberto Veronesi raccolta da Carlo Brambilla e pubblicata in data odierna, 23 gennaio su La Repubblica, di cui riportiamo uno stralcio relativo al tema del Cerba.
Milano è la capitale italiana dell’eccellenza in campo sanitario, con la sua rete di ospedali e istituti di ricerca. Nei mesi scorsi il Comune ha frenato però la realizzazione del Cerba, il grande Centro europeo di ricerca biomedica avanzata che dovrebbe sorgere a fianco dell’Istituto europeo di oncologia. Toglierebbe infatti aree verdi destinate al Parco agricolo sud Milano.
“Il futuro della ricerca e delle terapie vedrà sempre di più l’ingresso della tecnologia nella medicina. È inevitabile che diversi centri ospedalieri si uniscano in un’area che faccia capo a un comune centro tecnologico. Per questo è sorto, a Milano, il progetto del Cerba, a fianco dello Ieo. All’inizio abbiamo incontrato l’ostilità del Comune che, pur riconoscendo l’importanza del progetto, voleva anche difendere al massimo l’area verde della zona circostante, il Parco agricolo sud Milano”.
Adesso siete riusciti a trovare un punto di accordo? Il progetto può partire?
“Sì. Abbiamo discusso a lungo in particolare con la vicesindaco Ada Lucia De Cesaris che ha seguito l’intera vicenda. Il Comune ha assunto una posizione molto saggia, che consentirebbe di salvare sia il futuro della ricerca milanese, sia il verde circostante. Alla fine la soluzione sarà questa: faremo un Cerba, ma di dimensioni più piccole. La posizione del Comune mi sembra giusta. Riconosco che le dimensioni potevano essere decisamente ridotte e in questa direzione speriamo di poter procedere. Mi auguro che entro un anno partano i lavori e in altri due l’opera si concluda. L’importante è che le grandi aree di oncologia, cardiologia e neuroscienze possano fare capo, vicino allo Ieo, a un medesimo centro di ricerca biomolecolare e di tecnologie mediche avanzate“.
Pur apprezzando gli sforzi per ridimensionare il progetto, rimaniamo comunque dell’idea che il Cerba avrebbe potuto tranquillamente trovare posto in altre aree, anche dismesse di Milano e Provincia (e non ne mancano certamente!), mantenendo così l’agricoltura, come richiesto in un appello agli enti pubblici coinvolti, firmato dalla nostra associazione e da Italia Nostra Sud Est Milano, Legambiente Lombardia, Wwf Lombardia (vedi testo).