Ecomafia, la Lombardia di Expo
prima regione nel Nord per reati
nel ciclo del cemento

Appalti,  movimentazione di terra, abusi edilizi: con queste tre fasi del ciclo del cemento condotte in maniera illegale, la Lombardia si è meritata il primo posto -tra le regioni del Nord- per il maggior numero di reati rilevati in questo settore: 341 persone denunciate e 265 infrazioni accertate. La Lombardia fa anche un balzo in avanti nella classifica nazionale del ciclo illegale dei rifiuti: da sesta a quarta regione, con 448 infrazioni accertate e 24 arresti, un numero più basso solo di quello registrato in Campania e Puglia. Nel complesso, in Lombardia, nel 2013, sono stati accertati 1.268 reati  contro l’ambiente, 1.085 le persone denunciate e 339 i sequestri effettuati (vedi tabelle fondo pagina).
Sono alcuni dei numeri presentati nel Rapporto Ecomafia 2014 da Legambiente, basati sull’elaborazione dei dati delle forze dell’ordine, capitanerie di porto e polizie provinciali (2013).

Ecomafia, la Lombardia di Expo
prima nel Nord per reati
nel ciclo del cemento

Appalti,  movimentazione di terra, abusi edilizi: con queste tre fasi del ciclo del cemento condotte in maniera illegale, la Lombardia si è meritata il primo posto -tra le regioni del Nord- per il maggior numero di reati rilevati in questo settore: 341 persone denunciate e 265 infrazioni accertate. La Lombardia fa anche un balzo in avanti nella classifica nazionale del ciclo illegale dei rifiuti: da sesta a quarta regione, con 448 infrazioni accertate e 24 arresti, un numero più basso solo di quello registrato in Campania e Puglia. Nel complesso, in Lombardia, nel 2013, sono stati accertati 1.268 reati  contro l’ambiente, 1.085 le persone denunciate e 339 i sequestri effettuati (vedi tabelle fondo pagina).
Sono alcuni dei numeri presentati nel Rapporto Ecomafia 2014 da Legambiente, basati sull’elaborazione dei dati delle forze dell’ordine, capitanerie di porto e polizie provinciali (2013). “La Lombardia è sempre più sotto scacco da parte delle cosche e delle ecomafie -dichiara Sergio Cannavò, responsabile Ambiente e Legalità Legambiente Lombardia- che trafficano e fanno affari ai danni dell’ambiente e del territorio, spesso con la complicità di colletti bianchi e di pubblici amministratori. Ne sono esempio lo scioglimento del Comune di Sedriano per mafia, i tanti casi di corruzione per agevolare trasformazioni urbanistiche e appalti nel settore ambientale, la comunanza di interessi tra eco-mafiosi e personale politico accertata in numerosi processi. Ma mentre la società civile, con fatica, cerca di reagire e rilanciare la lotta contro la criminalità ambientale, da parte della politica e del mondo imprenditoriale mancano prese di posizione forti e iniziative concrete”.

La classifica delle illegalità nelle città lombarde

Se si accendono i riflettori sulle province lombarde, quella di Bergamo è in testa con 128 infrazioni accertate, segue Milano con 72, Cremona con 63 e Monza con 60. Mentre, nella serie storica che registra i grandi traffici di rifiuti accertati dal 2002 ad oggi, la Lombardia occupa purtroppo un posto di primo piano, essendo stata oggetto di 66 inchieste su 237 (pari al 27,8%), con l’emanazione di 148 ordini di custodia cautelare e il coinvolgimento di 85 aziende. “In Italia e in Lombardia si continuano a commettere reati contro l’ambiente al ritmo di più di 80 al giorno – insiste Cannavò – il tutto in assenza di una normativa penale in grado di prevenire e reprimere un fenomeno contro cui forze dell’ordine e magistratura stanno combattendo una lotta impari, con armi completamente spuntate. E’ da quasi un anno che giace in Senato la proposta di legge, già approvata a larga maggioranza dalla Camera, che introduce i delitti contro l’ambiente nel nostro codice penale. Quanti altri disastri ambientali impuniti si dovranno avere prima che il Senato si decida a legiferare su questo punto?”
Per combattere l’illegalità ambientale è indispensabile introdurre subito i delitti contro l’ambiente nel nostro codice penale!

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