L’ultimo colpo di coda della Provincia
sottrae 132mila mq dal Parco Sud
per i nuovi uffici della Mapei a Mediglia
Cemento in cambio di zero posti di lavoro. Ecco cosa prevede l’accordo a cui hanno già aderito Maroni e Podestà, che ha il beffardo titolo di “programma per la realizzazione di un centro di ricerca d’avanguardia nel campo della bioedilizia e la valorizzazione paesaggistica e ambientale nel comune di Mediglia”.
Prima di lasciare la sua poltrona di presidente della decaduta Provincia, ecco l’ultimo (si spera) colpo di coda di Podestà, che coinvolge il Parco Agricolo Sud Milano: ieri la giunta di questo Ente -ormai morto- ha votato l’adesione all’accordo di programma in cui si prevede la cancellazione di 132mila mq del Parco nel comune di Mediglia. Così, Podestà, con quest’ultimo atto, si è mostrato coerente fino all’ultimo con quanto dichiarato ormai 5 anni fa: “Il Parco Sud non è un totem. Gli atteggiamenti ideologici impediscono i necessari adeguamenti”. All’accordo si è già formalmente associata anche la Regione, proprio mentre Maroni spergiurava di voler scrivere la parola fine al consumo di suolo!
L’ultimo colpo di coda della Provincia
sottrae 132mila mq dal Parco Sud
per i nuovi uffici della Mapei a Mediglia
Cemento in cambio di zero posti di lavoro. Ecco cosa prevede l’accordo a cui hanno già aderito Maroni e Podestà, che ha il beffardo titolo di “programma per la realizzazione di un centro di ricerca d’avanguardia nel campo della bioedilizia e la valorizzazione paesaggistica e ambientale nel comune di Mediglia”.
Prima di lasciare la sua poltrona di presidente della decaduta Provincia, ecco l’ultimo (si spera) colpo di coda di Podestà, che coinvolge il Parco Agricolo Sud Milano: ieri la giunta di questo Ente -ormai morto- ha votato l’adesione all’accordo di programma in cui si prevede la cancellazione di 132mila mq del Parco nel comune di Mediglia. Così, Podestà, con quest’ultimo atto, si è mostrato coerente fino all’ultimo con quanto dichiarato ormai 5 anni fa: “Il Parco Sud non è un totem. Gli atteggiamenti ideologici impediscono i necessari adeguamenti”. All’accordo si è già formalmente associata anche la Regione, proprio mentre Maroni spergiurava di voler scrivere la parola fine al consumo di suolo!
Le prime risposte all’aggressione al territorio
L’oggetto dell’accordo urbanistico, nonostante il titolo altisonante, è qualcosa di molto più terra terra: si tratta della costruzione di edifici nei campi del Parco Sud, per accogliere un centro direzionale della MAPEI, la multinazionale della famiglia Squinzi, entro cui ricollocare, senza prevedere nuove assunzioni, il personale già presente nelle sedi milanesi della società (vedi articolo di approfondimento).
Ancora una volta, dopo i casi di Rosate e di Vignate, che hanno cancellato oltre 150mila mq del Parco Sud, si sceglie di sacrificare fertili territori agricoli. L’associazione per il Parco Sud Milano non ritiene accettabili nuove sottrazioni di aree protette, che per di più, proprio a dicembre 2013, la Provincia aveva incluso tra gli ambiti agricoli strategici, e quindi totalmente inedificabili. Non crediamo che la nostra sia una posizione di ultras ambientalisti. Infatti “Non verranno mai più approvate altre varianti” è stato l’impegno formale assunto dai sindaci del Parco Sud nell’assemblea del 15 giugno 2012 sulla variante di Vignate: detto documento è stato successivamente formalmente recepito dal Consiglio provinciale.
“Invece di riorganizzare e riutilizzare i tanti spazi dismessi e sottoutilizzati della città, si continua ad aggredire quel poco di terreni agricoli che ci restano, senza nemmeno il pudore di risparmiare le aree tutelate dai parchi regionali – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – è gravissimo che i presidenti di Regione Lombardia e Provincia di Milano, dopo aver speso fiumi di dichiarazioni contro il consumo di suolo, si rendano di fatto promotori di iniziative immobiliari che devastano il territorio, per di più senza aggiungere nulla al potenziale industriale della Lombardia”.
L’abitudine di fare leggi e non rispettarle
Per mettere in atto questo progetto, non si esita a stravolgere tutte le leggi e i piani urbanistici, ovvero
– la nuova legge regionale sul consumo di suolo, che all’art. 5 recita: “i comuni possono approvare unicamente varianti del PGT e piani attuativi in variante al PGT, che non comportino nuovo consumo di suolo”;
– il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), approvato nel dicembre 2013, che ha incluso i territori di cui sopra negli ambiti agricoli strategici, rendendoli inedificabilità;
– il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) del Parco Agricolo Sud Milano, che non consente edificazioni terziarie, residenziali e industriali;
– il Piano di Governo del Territorio del comune di Mediglia attualmente vigente, che considera dette aree agricole.
È importante che tutte le associazioni ambientaliste e degli agricoltori si oppongano fermamente a questa ennesima speculazione ai danni dei territori del Parco.