“Dalla crisi si esce insieme”.
Nasce Miseria Ladra e sostiene
l’esperienza di RiMaflow
Mentre i guru dell’economia nazionale ed europea ci proprinano ricette indigeste e di dubbio esito per uscire dalla crisi, Libera e Gruppo Abele promuovono Miseria Ladra, una campagna nazionale contro la povertà e, per sabato 29 novembre, organizzano un incontro pubblico a sostegno di RiMaflow, la fabbrica di Trezzano sul Naviglio recuperata ed autogestita dagli ex dipendenti, licenziati con la chiusura dello stabilimento.
Si tratta di un incontro per sostenere il sogno di riscatto di chi non si è arreso alla crisi e per ricordare che da essa si può uscire soltanto tutti insieme, con proposte concrete e prospettive comuni e inclusive: l’incontro sarà quindi il momento per illustrare Miseria Ladra -la campagna di contrasto a tutte le forme di povertà.
Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della campagna, di Salvatore Cannavò, giornalista e Il Fatto Quotidiano, lavoratori Rimaflow e politici locali “sveleranno” le loro formule per uscire dalla crisi.
“Dalla crisi si esce insieme”.
Nasce Miseria Ladra e sostiene
l’esperienza di RiMaflow
Mentre i guru dell’economia nazionale ed europea ci proprinano ricette indigeste e di dubbio esito per uscire dalla crisi, Libera e Gruppo Abele promuovono Miseria Ladra, una campagna nazionale contro la povertà e, per sabato 29 novembre, organizzano un incontro pubblico a sostegno di RiMaflow, la fabbrica di Trezzano sul Naviglio recuperata ed autogestita dagli ex dipendenti, licenziati con la chiusura dello stabilimento.
Si tratta di un incontro per sostenere il sogno di riscatto di chi non si è arreso alla crisi e per ricordare che da essa si può uscire soltanto tutti insieme, con proposte concrete e prospettive comuni e inclusive: l’incontro sarà quindi il momento per illustrare Miseria Ladra -la campagna di contrasto a tutte le forme di povertà. “La politica esca dai tatticismi e dalle spartizioni di potere, riduca le distanze sociali e si lasci guidare dai bisogni delle persone, a partire da quelle più in difficoltà: probabilmente quei terribili dati sulla povertà cominceranno una timida, ma decisa, inversione di tendenza”.
Tra gli interventi previsti, vi sarà quello di Giuseppe De Marzo, coordinatore nazionale della campagna Miseria Ladra, di Salvatore Cannavò, giornalista e Il Fatto Quotidiano e quello dei lavoratori e lavoratrici di RiMaflow, nonché la partecipazione delle associazioni di solidarietà sociale, ambientalista, culturali e per la difesa dei beni comuni presenti in zona.
L’incontro è rivolto in particolare modo anche alle amministrazioni comunali del territorio del Sud-Ovest Milanese, per avviare un ragionamento condiviso sulle possibili iniziative comuni da intraprendere per uscire dalla crisi e dare speranza e diritti a tutti, anche a chi se li è visti negare.
Miseria Ladra, le proposte
Quello della povertà è un tema ampio e quanto mai attuale, che si lega anche ai recentissimi dibattiti sul tema della casa e degli sgomberi forzati messi in atto lunedì 17 novembre a Milano e che evidenzia un dato allarmante: nella società caratterizzata da un sempre più diffuso analfabetismo etico “la crisi per molti è una condanna, per altri è una occasione”. Ed è proprio sulla base di questa consapevolezza che Libera e il gruppo Abele hanno promosso Miseria Ladra, la campagna nazionale contro tutte le forme di povertà con proposte concrete capaci fin da subito di dare una risposta alla crisi economica e sociale, di rafforzare la partecipazione e rivitalizzare la nostra democrazia. Proposte che riguardano sia la dimensione territoriale locale – come la richiesta di aumentare i budget di investimento sul sociale, di sospendere l’esecutività degli sfratti per morosità incolpevole e di favorire tutte le forme di economia civile e sociale – sia quella nazionale e comunitaria, come l’introduzione di un reddito minimo di cittadinanza, la resa efficiente del meccanismo di assegnazione ad uso sociale dei beni confiscati alle mafie o lo stop alle politiche economiche comunitarie di Austerity.
Miseria Ladra è un cantiere aperto a tutte le associazioni del volontariato, ambientaliste, alle cooperative del sociale per “chiamare” e “convocare” alla mobilitazione su un problema che oggi tocca più tragicamente e in misura crescente alcune fasce sociali, ma domani potrebbe riguardare molti altri. “Vogliamo uscire dalla crisi tutti e tutte insieme -spiegano i promotori della campagna- con proposte concrete, che sappiano difendere l’interesse generale, restituendo speranza nel futuro”.
L’esperienza di RiMaflow
Il passaggio da Maflow spa a RiMaflow è avvenuto dopo la chiusura definitiva dello stabilimento, nel dicembre 2012, quando un gruppo di lavoratori e lavoratrici licenziati ha deciso di tentare un recupero dello stabile ed una riconversione da automotive al riuso e il riciclo di apparecchiature elettriche ed elettroniche, dando così il via ad una vera e propria “Cittadella dell’altra economia”.
Le attività all’interno di RiMaflow (letteralmente “Rinascita della Maflow”) sono coordinare da Occupy Maflow,
cooperativa che prende il nome dai grandi movimenti di questi anni contro le politiche economiche e sociali liberiste dominanti e i cui soci fondatori sono gli stessi ex lavoratori. Occupy Maflow si ispira alle società di mutuo soccorso e alle grandi esperienze nate agli albori del movimento operaio e si relazione con esperienze analoghe di autogestione in Italia e a livello internazionale, come le fabricas recuperadas argentine o l’Association pour l’autogestion francese.
L’appuntamento al convegno del 29 novembre è per le ore 16, in via Boccaccio 1, nella sede di Rimaflow.
Info e contatti: Erica Balduzzi lombardia@libera.it, 33889192270