Cascine in Comune,
è l’ora del bando e delle proposte
per Cascina Monterobbio
Dopo quelli per Cascina Monlué, Cuccagna e San Bernardo, dal 3 novembre scorso, nel sito del Comune di Milano, è stato pubblicato il bando per Cascina Monterobbio: l’origine risale al XVI secolo, epoca viscontea, ingrandita nel XVIII secolo con la realizzazione dei doppi cortili. Comprendeva una vasta area e si estendeva a tutta la zona dove ora sorge il quartiere S. Ambrogio. Attualmente ha perso quasi completamente le caratteristiche rurali, per assumere quelle tipiche della periferia.
Per Cascina Monterobbio sono diverse le associazioni interessate (7/8) che hanno già pronto nel cassetto il progetto per il recupero di questa perla del Parco Sud: chi presenterà il migliore avrà la possibilità di attuate i propri sogni, almeno per 90 anni (è la durata del comodato d’uso per Monterobbio).
Il “difetto” è che non ci sono fondi disponibili per il recupero delle cascine, che spesso necessitano di cospicui investimenti per riportarle a nuova vita. Mettendosi insieme, però, pur se non facile, si possono trovare risorse economiche.
Cascine in Comune,
è l’ora del bando e delle proposte
per Cascina Monterobbio
Dopo quelli per Cascina Monlué, Cuccagna e San Bernardo, dal 3 novembre scorso, nel sito del Comune di Milano, è stato pubblicato il bando per Cascina Monterobbio: l’origine risale al XVI secolo, epoca viscontea, ingrandita nel XVIII secolo con la realizzazione dei doppi cortili. Comprendeva una vasta area e si estendeva a tutta la zona dove ora sorge il quartiere S. Ambrogio. Attualmente ha perso quasi completamente le caratteristiche rurali, per assumere quelle tipiche della periferia.
La cascina, che nel complesso si estende su circa 5mila mq, è uno dei rari esempi in territorio urbano a presentare lo schema a doppio cortile contiguo, con funzioni diverse: l’una ad abitazione e l’altra produttiva. Il cortile settentrionale possiede tre corpi abitativi, con il lato orientale libero. Il corpo mediano ha un porticato al piano terreno e loggiato a quello superiore, con caratteristiche simili alla villa. Tutelata dalla Soprintendenza dei beni culturali, la cascina, che fu anche sede di un monastero, presenta interessanti affreschi e fregi, camini e cassettoni assolutamente degni di essere conservati. Sopra il tetto si trova un’altana o torretta campanaria, che svolgeva la funzione di richiamo ai contadini; sono da notare i muri frangifiamma che dividono le parti dei fienili dalle abitazioni, elevandosi oltre le falde del tetto. Il cortile a meridione ha un piccolo ingresso indipendente ed è interamente adibito a stalle e portici, in parte ora utilizzate in modo improprio.
Strategie di rilancio della ruralità conviviale
Il Comune di Milano possiede diverse cascine, molte di questo sono in affitto e tutt’ora svolgono attività agricole. Ve ne sono però 16 che sono in disuso o abbandonate. Per queste cascine, il Comune ha sviluppato un progetto che prevede la possibilità di proporle in comodato d’uso (da 30 a 90 anni), con l’obiettivo di riattivare una loro autonoma attività di coltivazione di terreni contigui, creare spazi per la vendita di prodotti ortofrutticoli; orti urbani e vivai; agenzie per l’inserimento del mercato del lavoro rurale; luoghi di formazione e studio sull’agricoltura biologica e biodinamica; momenti di gioco e educazione alla biodiversità vegetale e animale per i bambini e gli alunni degli asili e delle scuole materne; spazi per una ristorazione di qualità che recuperi non solo le culture tradizionali dell’alimentazione; ma anche quel mondo di tradizioni culinarie cosmopolite.
Per Cascina Monterobbio sono diverse le associazioni interessate (7/8) che hanno già pronto nel cassetto il progetto per il recupero di questa perla del Parco Sud: chi presenterà il migliore avrà la possibilità di attuate i propri sogni, almeno per 90 anni (è la durata del comodato d’uso per Monterobbio).
Il “difetto” è che non ci sono fondi disponibili per il recupero delle cascine, che spesso necessitano di cospicui investimenti per riportarle a nuova vita. Mettendosi insieme, però, pur se non facile, si possono trovare risorse economiche.