Tanti piccoli gioielli d’arte rurale
in via Campazzino nel Parco Sud
dove ancora impera l’amianto
La via Campazzino si trova nell’estrema periferia sud di Milano. Non è una via qualunque, anzi, è davvero interessante dal punto di vista rurale, in quanto conduce a numerose cascine. E non solo. Dopo il primo tratto, poco prima che si congiunga alla via Virgilio Ferrari, moderna bretella a sei corsie che la taglia, si giunge al borgo di Castellazzo, caratterizzato da un quattrocentesco ponticello che scavalca il Cavo Ticinello. Quest’area racchiude diversi piccoli gioielli, tanto che è stato chiesto, in Commissione Cultura di Zona 5, un vincolo monumentale, in quanto vi erano siti l’ex-foresteria dell’antico Monastero dei Gerolamini, la cappella edicolare della Madonna dei sette dolori, la chiusa settecentesca sul Ticinello, tutte ultime testimonianze del cosiddetto Castellazzo, fortezza-monastero donata nel 1401 da Gian Galeazzo Visconti alla congregazione dei San Gerolamo. Il tutto raccontato anche dal recente libro di Riccardo Tammaro Borghi e Cascine della zona 5.
La commissione ha espresso parere favorevole e la relativa delibera è stata approvata in CDZ 5 il 5 Giugno 2014.
Mischiato a tanta bellezza c’è però un serio problema: l’amianto, che porta con sé il degrado…
Tanti piccoli gioielli d’arte rurale
in via Campazzino nel Parco Sud
dove ancora impera l’amianto
La via Campazzino si trova nell’estrema periferia sud di Milano. Non è una via qualunque, anzi, è davvero interessante dal punto di vista rurale, in quanto conduce a numerose cascine. E non solo. Dopo il primo tratto, poco prima che si congiunga alla via Virgilio Ferrari, moderna bretella a sei corsie che la taglia, si giunge al borgo di Castellazzo, caratterizzato da un quattrocentesco ponticello che scavalca il Cavo Ticinello. Quest’area racchiude diversi piccoli gioielli, tanto che è stato chiesto, in Commissione Cultura di Zona 5, un vincolo monumentale, in quanto vi erano siti l’ex-foresteria dell’antico Monastero dei Gerolamini, la cappella edicolare della Madonna dei sette dolori, la chiusa settecentesca sul Ticinello, tutte ultime testimonianze del cosiddetto Castellazzo, fortezza-monastero donata nel 1401 da Gian Galeazzo Visconti alla congregazione dei San Gerolamo. Il tutto raccontato anche dal recente libro di Riccardo Tammaro Borghi e Cascine della zona 5.
La commissione ha espresso parere favorevole e la relativa delibera è stata approvata in CDZ 5 il 5 Giugno 2014.
Mischiato a tanta bellezza c’è però un serio problema: l’amianto, che porta con sé il degrado.
Un problema che da anni si tenta di risolvere. Ecco come.
A raccontarcelo è un articolo di A. Pozzi, pubblicato da www.chiamamilano.it.
Il tempo passa ma il capannone abbandonato e pieno di amianto in via Campazzino è ancora al suo posto. La via è parecchio periferica, ci passano in pochi e non ci si ferma nessuno, tranne quelli che vanno al ristorante lì sul fianco sinistro e i bambini che giocano ai giardinetti su quello destro. Due anni fa avevamo parlato della ex De Franchis giocattoli, un tempo fabbrica di giocattoli e col tempo residuo degradato e pericoloso alla periferia sud di Milano. E avevamo dato la buona notizia che, dopo anni di abbandono e occupazioni abusive, era partita ad aAprile 2013 da Palazzo Marino una diffida nei confronti dei proprietari della ex fabbrica, che avrebbero avuto 120 giorni di tempo per rimuovere e mettere in sicurezza ogni manufatto all’Eternit contenuto nell’edificio. La diffida seguiva un sopralluogo effettuato dalla Asl il 18 febbraio 2013, con relativo riscontro nei capannoni “di manufatti (coperture in cemento amianto) in un notevole stato di degrado”. Se la matematica non è un’opinione, 120 giorni sono passati, anzi ne è passato il triplo, e ancora pochi giorni fa un residente, di professione architetto, segnalava con una lettera al giornale di zona che “vengono sostituite lastre di eternit danneggiate che vengono smaltite facendole a pezzi e messe nei sacchi grigi dell’indifferenziata”.
Dopo quella diffida, l’area fu dichiarata oggetto di procedura fallimentare e assegnata dal Tribunale al Dr. Muggiana che in qualità di curatore fallimentare per conto della Sivag Spa avrebbe dovuto provvedere alla bonifica; nella comunicazione di Asl, la scadenza dei termini per l’esecuzione lavori era fissata al Settembre 2014. Come segnalato dal consigliere di zona 5 Massimiliano Toscano, che segue da anni la vicenda, i lavori non sono mai iniziati.
Nel frattempo, su quell’area di via Campazzino corrispondente ai civici 12 e 14 è stato chiesto in Commissione Cultura di Zona 5 un vincolo monumentale, in quanto vi erano siti l’ex-foresteria dell’antico Monastero dei Gerolamini, la cappella edicolare della Madonna dei sette dolori, il ponticello quattrocentesco, la chiusa settecentesca sul Ticinello, tutte ultime testimonianze del cosiddetto Castellazzo, fortezza-monastero donata nel 1401 da Gian Galeazzo Visconti alla congregazione dei San Gerolamo. La commissione ha espresso parere favorevole e la relativa delibera è stata approvata in CDZ 5 il 5 Giugno 2014.
Sempre nel frattempo, il capannone al civico 12 continua ad essere oggetto di occupazioni abusive: continuano a riunirsi lì gli adepti di una chiesa evangelica peruviana e vari altri soggetti non ben identificati, che spesso scaricano varia immondizia nella roggia che scorre lì a fianco.
Interpellata sullo stato attuale della pratica Asl riferisce di aver inviato al Comune nel mese di giugno una proposta di ordinanza per la rimozione o messa in sicurezza dei manufatti contenenti amianto, da inviare sempre al curatore fallimentare nominato dal Tribunale. Ora la scadenza indicata è slittata a dicembre 2014.
Per quanto riguarda invece la “rimozione o messa in sicurezza dei manufatti contenenti amianto è oggetto di piano di lavoro che deve essere presentato preventivamente alla Asl dall’impresa che eseguirà i lavori”. Il piano verrà poi vagliato dalla Asl che può dare eventuali prescrizioni ed effettuare controlli sulla corretta esecuzione.
Chissà, a questo punto, se il 2015, anno dell’Expo e di miracoli, sarà risolutivo anche per la questione ormai annosa di via Campazzino.
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