Cascinet lancia TOcCare
per valorizzare il patrimonio
di Cascina Sant’Ambrogio
Siamo nel Parco Sud, nell’area Forlanini, in via Cavriana, dove, forse per molti inaspettatamente, la realtà è ancora la campagna: cascine che vivono di agricoltura, florivivaistica, agriturismo. Ma in una queste, Cascina Sant’Ambrogio, prima era il degrado, occupazione abusiva, decadimento. Poi un gruppo di giovani e meno giovani pieni di buona volontà -tra cui la famiglia affittuaria dell’edificio fin dal 1911- ha raccolto la sfida di “far tornare a vivere” questo bene (di proprietà del Comune di Milano) abbandonato al declino: hanno creato CasciNet, un’associazione che coinvolge non solo persone di buona volontà, cui partecipa un’ampia rete di cittadini e di soggetti no profit, che riunisce persone con competenze diversificate (laureati in agraria, scienze alimentari, economia per la cooperazione e lo sviluppo, architettura, operatori dello spettacolo e dell’arte). Abbiamo già raccontato che, grazie all’avvincente progetto di salvaguardia e valorizzazione della cascina per finalità socio culturali e di fruizione pubblica, lo scorso luglio, il Comune ha concesso a CasciNet la Cascina Sant’Ambrogio, in uso gratuito per tre anni.
Cascinet lancia TOcCare
per valorizzare il patrimonio
di Cascina Sant’Ambrogio
Siamo nel Parco Sud, nell’area Forlanini, in via Cavriana, dove, forse per molti inaspettatamente, la realtà è ancora la campagna: cascine che vivono di agricoltura, florivivaistica, agriturismo. Ma in una queste, Cascina Sant’Ambrogio, prima era il degrado, occupazione abusiva, decadimento. Poi un gruppo di giovani e meno giovani pieni di buona volontà -tra cui la famiglia affittuaria dell’edificio fin dal 1911- ha raccolto la sfida di “far tornare a vivere” questo bene (di proprietà del Comune di Milano) abbandonato al declino: hanno creato CasciNet, un’associazione che coinvolge non solo persone di buona volontà, cui partecipa un’ampia rete di cittadini e di soggetti no profit, che riunisce persone con competenze diversificate (laureati in agraria, scienze alimentari, economia per la cooperazione e lo sviluppo, architettura, operatori dello spettacolo e dell’arte). Abbiamo già raccontato che, grazie all’avvincente progetto di salvaguardia e valorizzazione della cascina per finalità socio culturali e di fruizione pubblica, lo scorso luglio, il Comune ha concesso a CasciNet la Cascina Sant’Ambrogio, in uso gratuito per tre anni.
Prendersi cura del nostro patrimonio
L’affidamento temporaneo si basa anche su un progetto di rivalutazione della sua storia: Cascina Sant’Ambrogio, infatti, racchiude in sé anche meraviglie di grande interesse storico e archeologico, venute alla luce grazie a Paola Villa, restauratrice e presidente dell’associazione art.9 (il riferimento è all’articolo 9 della nostra Costituzione, ovvero la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione). E, lo scorso sabato, nell’ambito della manifestazione Cascine Aperte (20-21 settembre), chi ha partecipato alle visite guidate curate dall’associazione Art.9 ha potuto godere della bellezza di un affresco del Trecento nell’abside -un’inedita Incoronazione della Vergine tra angeli e santi- e un’epigrafe di età romana. La cascina, infatti, ha un’origine ecclesiale, risalente alle monache del monastero benedettino di Santa Radegonda fuggite alle devastazioni del Barbarossa nel 1162, fu testimoniata anche da Carlo Borromeo durante le visite pastorali del 1566. Un patrimonio storico culturale di elevato valore, tanto che la struttura è sotto la giurisdizione di ben tre sovrintendenze: Brera, archeologica e monumentale.
Duccio Volzan di CasciNet, sempre lo scorso sabato, in una conferenza stampa, ha esposto gli obbiettivi dell’associazione, tra cui l’inclusione della Cascina nel percorso delle abbazie.
Per finanziare il restauro, Duccio ha presentato TOcCARE, progetto di Archeologia Rurale (TO CARE, in inglese significa prendersi cura), nel rispetto dei luoghi, degli usi e delle stratificazioni storiche recentemente individuate. Il restauro della zona absidale e dell’affresco è il presupposto per il recupero di uno spazio singolare e poetico: una stanza, un vuoto, un vaso prezioso che, nel corso di otto secoli, ha accolto le preghiere degli uomini e, successivamente, le provviste dei contadini. Un luogo che, con le sue suggestioni, può tornare a essere uno spazio di riflessione, silenzio e scoperta.
Cittadini amanti del patrimonio lombardo, aziende, associazioni: tutti possono contribuire per il restauro e la valorizzazione di Cascina Sant’Ambrogio alla Cavriana.
Il progetto prevede un investimento di 25mila euro, ma bastano anche solo 20 euro per entrare nella “lista dei sostenitori”. Mica possiamo lasciare che sia tutto “preso” dai cinesi!