Rozzano, ovvero quanto un PGT può essere devastante
Quasi 2 milioni di metri cubi di cemento è quanto previsto dal nuovo PGT di Rozzano, firmato da Massimo D’Avolio, sindaco di un’amministrazione di centrosinistra, a dimostrazione che Comuni di ogni orientamento sono spesso purtroppo accomunati da una logica di sviluppo forsennato e distruttivo del territorio. Né basta la firma eminente dello Studio Foa di Federico Oliva – professore ordinario di Urbanistica presso la Facoltà di Architettura “Leonardo” del Politecnico di Milano, nonché Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica – a salvare un comune dalla cementificazione estrema.
“Il cemento che inonderà Rozzano con il PGT adottato il 5 dicembre farà affondare la nostra città”. È questo il commento di Adriana Andò Franzolini, esponente del Comitato Occhi Aperti e organizzatrice dell’assemblea pubblica svoltasi il 23 febbraio al centro civico di Rozzano.
Oltre un centinaio di persone hanno affollato l’aula consiliare per cercare di capire come si svilupperà urbanisticamente il territorio: infatti, fin qui, l’Amministrazione locale è stata ben poco comunicativa nei confronti dei cittadini.
Rozzano, ovvero quanto un PGT può essere devastante
Quasi 2 milioni di metri cubi di cemento è quanto previsto dal nuovo PGT di Rozzano, firmato da Massimo D’Avolio, sindaco di un’amministrazione di centrosinistra, a dimostrazione che Comuni di ogni orientamento sono spesso purtroppo accomunati da una logica di sviluppo forsennato e distruttivo del territorio. Né basta la firma eminente dello Studio Foa di Federico Oliva – professore ordinario di Urbanistica presso la Facoltà di Architettura “Leonardo” del Politecnico di Milano, nonché Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica – a salvare un comune dalla cementificazione estrema.
“Il cemento che inonderà Rozzano con il PGT adottato il 5 dicembre farà affondare la nostra città”. È questo il commento di Adriana Andò Franzolini, esponente del Comitato Occhi Aperti e organizzatrice dell’assemblea pubblica svoltasi il 23 febbraio al centro civico di Rozzano.
Oltre un centinaio di persone hanno affollato l’aula consiliare per cercare di capire come si svilupperà urbanisticamente il territorio: infatti, fin qui, l’Amministrazione locale è stata ben poco comunicativa nei confronti dei cittadini.
I numeri dello sfacelo
Il nuovo PGT prevede una colata di cemento pari a 1.630.890 metri cubi, con un totale di 4.890 nuovi appartamenti e un incremento della popolazione di Rozzano di 14.000 abitanti (pari a un aumento del 35% della popolazione). Il già caotico traffico locale verrà così gravato da ulteriori 8.600 auto dei nuovi residenti (incremento calcolato sulla base dei parametri Istat, pari a 614,8 autovetture ogni 1.000 abitanti nei capoluoghi di provincia).
Questi sono, sinteticamente, i numeri impietosi esposti da Emilio Guastamacchia, Urbanista del Politecnico Milano, nonché assessore all’urbanistica di Corsico, che –per aiutare a comprendere l’immane quantità di cemento che sommergerà Rozzano- ha equiparato le nuove edificazioni a 88 “ecomostri” come quello che campeggia in viale Isonzo tanto “apprezzato” dagli abitanti Rozzano.
“Ma -ha sottolineato ancora Guastamacchia- non dobbiamo dimenticarci che l’amministrazione di Rozzano, tra il 2006 e il 2011, ha anche autorizzato altri 364.000 metri cubi di nuove costruzioni in via di realizzazione”. Per avere quindi un quadro più completo dell’invasione di cemento che sta sommergerà Rozzano, agli 88 futuri ecomostri, ne vanno aggiunti altri 20.
Devastazione concentrata
Tra le aree che subiranno maggiori scempi vi è la cosiddetta D3, ribattezzata dall’amministrazione locale Città Nuova, a ridosso della statale 35. Nella sua esposizione, Paolo Lozza di Legambiente Lombardia, dopo aver sottolineato che già oggi Rozzano è più urbanizzata di Milano e dei Comuni della prima fascia dell’hinterland (65,6% il suolo già edificato, contro rispettivamente, il 40,6% e il 55,7%) si è focalizzato su questa superficie, a tutt’oggi ancora a verde, nota anche come area Cabassi. L’impatto del nuovo cemento sarà impressionante: le volumetrie previste sono di 976.500 metri cubi, equiparate da Lozza a ben 9 Pirelloni, il grattacielo a ridosso della stazione centrale di Milano.
“Con il nuovo Pgt –ha aggiunto Lozza- Rozzano salirà a quota 70% del suolo consumato: suolo che serve per produrre cibo, per respirare e per godere del paesaggio”.
Rozzano è in posizione centrale nel Parco Agricolo Sud Milano. Sui rapporti tra questa vasta area protetta e il Comune si è soffermato Renato Aquilani, presidente dell’Associazione Parco Sud Milano. In particolare, la presentazione si è focalizzata sulla elevata urbanizzazione di Rozzano dove, nel decennio 1999-2009, sono stati cancellati 98,4 ettari, di cui 77 sottratti all’agricoltura e 21,4 ad aree verdi. “Un patrimonio irrecuperabile –ha sottolineato Aquilani-. La distruzione dei territori agricoli sono il più grave danno che sta subendo il parco, sotto l’attacco del profitto economico e di un concetto di sviluppo insostenibile”.
L’Associazione Parco Sud, il Comitato Occhi Aperti di Rozzano e Legambiente Lombardia stanno predisponendo le osservazioni, che devono essere presentate entro il 2 aprile 2012.
Chi fosse interessato ad avere maggiori informazioni e documentazione può richiederlo tramite questo sito.