Il Pagiannunz rinasce!
Ma il centro commerciale
ancora incombe su Abbiategrasso

Lo scorso settembre lo avevamo ottimisticamente pronosticato: “Il Pagiannunz è morto, ma rinascerà” . E infatti ora l’area è salva. Merito dei nostri amici del circolo Legambiente Terre di Parchi che, rivolgendosi a esperti in materia hanno potuto “certificare” come questo sito sia di pregiato valore ambientale e quindi vada preservato: la Provincia di Milano, come richiesto formalmente dal circolo di Abbiategrasso, ha accettato le osservazioni presentate al Piano territoriale (PTCP) e ha inserito il Pagiannunz (contrazione locale che intende Parco giardino Annunziata) nella Rete ecologica provinciale delle zone da tutelare.

Il Pagiannunz rinasce!
Ma il centro commerciale
ancora incombe su Abbiategrasso

Lo scorso settembre lo avevamo ottimisticamente pronosticato: “Il Pagiannunz è morto, ma rinascerà” . E infatti ora l’area è salva. Merito dei nostri amici del circolo Legambiente Terre di Parchi che, rivolgendosi a esperti in materia hanno potuto “certificare” come questo sito sia di pregiato valore ambientale e quindi vada preservato: la Provincia di Milano, come richiesto formalmente dal circolo di Abbiategrasso, ha accettato le osservazioni presentate al Piano territoriale (PTCP) e ha inserito il Pagiannunz (contrazione locale che intende Parco giardino Annunziata) nella Rete ecologica provinciale delle zone da tutelare.

Così, dal 19 marzo 2014, giorno di entrata in vigore del nuovo Piano territoriale (PTCP) della Provincia di Milano, alla contesa area umida è stato ufficialmente riconosciuto il valore ecologico e ora gode di un regime di protezione molto stringente che ne vieta la “soppressione nonché il divieto per qualsiasi intervento o attività che ne comprometta, ne depauperi o comunque ne danneggi il grado di naturalità”.
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato che riconosce il nostro ruolo attivo nelle politiche pubbliche di protezione ambientale, e che ci ha visti protagonisti di un lungo ed estenuante lavoro tecnico cominciato oltre tre anni fa -dicono dal direttivo del circolo locale di Legambiente-. Ringraziamo quindi gli esperti che ci hanno fornito volontariamente il proprio tempo e le proprie competenze professionali, l’Università di Pavia, la Società Italiana di Botanica sezione Lombardia, e le associazioni che hanno creduto in questo obiettivo quali WWF Lombardia, FAI, Italia Nostra Sezione Naviglio Grande. Determinante è stata anche la mobilitazione cittadina messa in campo dalle associazioni e dai comitati locali.”
Grazie all’intenso lavoro di Legambiente ora i confini di questa area umida sono cartografati sia sul PTCP sia sul PGT del Comune e associati a precisi obblighi normativi di tutela e salvaguardia ambientale.

Il centro commerciale e il cemento che incombe

La soddisfazione dell’associazione deriva anche dal fatto di aver salvato da uno scellerato consumo di suolo un pezzo di paesaggio abbiatense che rischiava di essere cementificato con un centro commerciale con annesso parcheggio e lotto residenziale.
Ma dato che negli ultimi mesi l’area in questione è stata oggetto di azioni mirate a distruggerla, azioni contro le quali Legambiente si è opposta insieme ai cittadini, alle altre associazioni ambientaliste e al Comune (che ha emesso due Ordinanze di sospensione dei lavori, inascoltate), ora Legambiente si rivolge a tutti gli enti e le istituzioni competenti per far osservare il regime di tutela in vigore -impiegando dove occorre anche gli organi di polizia giudiziaria- e affinché i propri strumenti territoriali e urbanistici siano adeguati alle prescrizioni del PTCP: per questo ha già mandato un’informativa tecnica per metterli nelle condizioni di agire con rapidità e fermezza.

Appello alle istituzioni per il Parco

“La proprietà -aggiungono infatti dal direttivo Legambiente Terre di Parchi- non starà a guardare e anzi ci aspettiamo che agirà come sempre in modo rapido e provocatorio per prendere in contropiede gli enti in modo da metterli davanti al fatto compiuto devastando nuovamente l’area, che dopo la devastazione dello scorso settembre, nel frattempo si sta rigenerando. Chiediamo quindi sostegno anche ai cittadini per aiutarci a vigilare: la nostra battaglia non si esaurisce qui perché l’area da proteggere dalla cementificazione è molto più vasta e il nostro obiettivo è di salvare tutti i 50 ettari di campagna che incorniciano il complesso monumentale dell’Annunciata e collegano visivamente la città con il Naviglio Grande. Come cittadini vorremmo poter recuperare una volta per tutte quell’area alle sue funzioni più congeniali, di tipo culturale, naturalistico e fruitivo a beneficio di tutta la popolazione. Senza più contenziosi legali che invece fino qui hanno condizionato gli amministratori e cittadini a favore di pochi soggetti privati i cui progetti non portano alcun beneficio alla città”.
Infine un monito: “Il regime di tutela diretta che prima mancava ora c’è, le norme di protezione ambientale e paesaggistica da applicare ci sono. E il PGT di Abbiategrasso è in corso di revisione. Comune, Parco, Provincia e Regione hanno l’opportunità di lavorare insieme per creare il Parco dell’Annunziata, finora promesso sulla carta ma non attuato sul campo; ora questo obiettivo è davvero alla loro portata”.

 

Il Pagiannunz rinasce! Ma il centro commerciale ancora incombe su Abbiategrasso

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