La Riserva della Biosfera
del Parco Sud Milano
ora coinvolge 19 comuni
Assago, Binasco, Locate di Triulzi, Noviglio, Pieve Emanuele, Rozzano: sono i sei “nuovi” Comuni del Parco Agricolo Sud Milano che hanno deciso di aderire al progetto volto a ottenere il riconoscimento del territorio come Riserva della Biosfera, portando a 19 (su 61) le amministrazioni coinvolte nell’iniziativa. Entrare nel circuito delle aree Mab (Man and Biosphere), che sono proclamate dalla Conferenza generale dell’Unesco (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization), consentirebbe di valorizzare quest’area a livello internazionale, con ricadute positive per i cittadini e tutte le attività produttive presenti.
Salvare il territorio dal consumo di suolo
Uno dei maggiori rischi per il Parco Sud di Milano è l’elevato consumo di territorio: ulteriori speculazioni immobiliari, nuove arterie stradali, apertura di nuove cave, impianti di rifiuti sono tra i fattori che comportano la perdita definitiva di superfici agricole comportando inevitabilmente ulteriori conurbazioni fra la periferia della metropoli e i Comuni confinanti. Comune capofila del progetto della biosfera è Albairate, paese che confina con il Parco del Ticino.
La Riserva della Biosfera
del Parco Sud Milano
ora coinvolge 19 comuni
Assago, Binasco, Locate di Triulzi, Noviglio, Pieve Emanuele, Rozzano: sono i sei “nuovi” Comuni del Parco Agricolo Sud Milano che hanno deciso di aderire al progetto volto a ottenere il riconoscimento del territorio come Riserva della Biosfera, portando a 19 (su 61) le amministrazioni coinvolte nell’iniziativa. Entrare nel circuito delle aree Mab (Man and Biosphere), che sono proclamate dalla Conferenza generale dell’Unesco (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization), consentirebbe di valorizzare quest’area a livello internazionale, con ricadute positive per i cittadini e tutte le attività produttive presenti.
Salvare il territorio dal consumo di suolo
Uno dei maggiori rischi per il Parco Sud di Milano è l’elevato consumo di territorio: ulteriori speculazioni immobiliari, nuove arterie stradali, apertura di nuove cave, impianti di rifiuti sono tra i fattori che comportano la perdita definitiva di superfici agricole comportando inevitabilmente ulteriori conurbazioni fra la periferia della metropoli e i Comuni confinanti. Comune capofila del progetto della biosfera è Albairate, paese che confina con il Parco del Ticino.
“L’adesione di altri Comuni al progetto comporterebbe l’ampliamento e la compattazione dell’area al confine con la metropoli di Milano- afferma Luigi Alberto Tarantola, sindaco di Albairate- Questo consentirebbe l’attuazione di una migliore politica di gestione della zona. Diversi sindaci hanno deciso di collaborare per elaborare insieme un’efficace e durevole strategia di tutela, valorizzazione e sviluppo del territorio, di cui il prestigioso riconoscimento potrebbe essere un altro fondamentale passo in avanti verso un futuro più sostenibile. La sinergia intercomunale è la parola per procedere a piccoli passi verso un futuro migliore”.
Un Accordo di Programma per i primi 13 comuni
Albairate, Basiglio, Buccinasco, Cesano Boscone, Cisliano, Corsico, Cusago, Gaggiano, Gudo Visconti, Rosate, Vermezzo, Zelo Surrigone e Zibido San Giacomo sono già un passo avanti: la richiesta di candidatura è stata infatti formalmente deposita lo scorso autunno al Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio da questi 13 Comuni del Parco Agricolo Sud Milano: si tratta di una potenziale Riserva della Biosfera, denominata Corridoio Milano – Ticino, trovandosi tra Milano e il Parco del Ticino che è Riserva della Biosfera (dal 2002), che avrebbe una superficie di 15.755 ettari e conterebbe 131.515 abitanti. L’inserimento delle sei “nuove” amministrazioni porterebbe a un ampliamento dell’area portando la superficie totale a 22.286 ettari, con una popolazione interessata di 216.633 abitanti.
Non si esclude che altri Comuni manifestino a breve la volontà di partecipare al progetto. Le riserve Mab dell’Unesco, infatti, non parchi naturali, bensì aree densamente abitate, dove il territorio è costantemente sotto pressione per le attività dell’uomo. Secondo l’Unesco, queste riserve possono comunque sviluppare una “relazione equilibrata” tra la popolazione e gli ecosistemi circostanti: sono le politiche di sviluppo sostenibile, ovvero una pianificazione territoriale attenta a limitare al massimo il consumo di suolo, unitamente a un’educazione ambientale, a salvaguardare l’ecosistema del luogo.
Ed è questa la strada che le prime 13 amministrazioni aderenti al progetto stanno già perseguendo: hanno infatti hanno sottoscritto un Accordo di Programma, impegnandosi a sviluppare politiche di sviluppo sostenibile, difesa e valorizzazione del territorio a beneficio delle comunità locali. Un obiettivo questo particolarmente condiviso da quelle realtà comunali a ridosso della metropoli che in passato hanno avuto un’eccessiva conurbazione. Intanto, Alessio Turati, assessore all’Urbanistica del comune capofila Albairate, sta già elaborando uno statuto per la gestione dell’Area Mab da fare sottoscrivere ai Comuni aderenti al progetto.
Tempi previsti per l’ottenimento del prestigioso riconoscimento? I sindaci si stanno impegnando per riceverlo nel 2015.