Il punto di febbraio
Su Tem, sindaci e politici
piovono critiche dall’altro mondo
Grazie agli amici di Wichileacs abbiamo tra le mani un pruriginoso documento della delegazione consolare della confederazione caucasica del Madovestan, redatto dopo la loro recente visita in Italia per valutare un’eventuale partecipazione all’Expo 2015. Abbiamo estratto alcune considerazioni su Tem, sindaci e politici legati al tema: è interessante notare come la distanza aiuti gli estensori a comprendere meglio il quadro di tante dichiarazioni di amministratori lombardi e nazionali. Buona lettura!
…La Tangenziale est esterna milanese non rappresenta, come comunicatoci, un importante snodo per la sede dell’Expo 2015: dista oltre 40 km dal sito espositivo, che sta a nord ovest della metropoli, mentre l’autostrada, come correttamente evidenzia il nome, ha un tracciato tutto ad est. Non si capisce perciò con quale criterio tale opera, per altro sulla carta già dalla fine degli anni 90, sia stata considerata come infrastruttura collegata all’evento… uno strano concetto applicato anche a molte altre opere “pro Expo”…
Il punto di febbraio
Su Tem, sindaci e politici
piovono critiche dall’altro mondo
Grazie agli amici di Wichileacs abbiamo tra le mani un pruriginoso documento della delegazione consolare della confederazione caucasica del Madovestan, redatto dopo la loro recente visita in Italia per valutare un’eventuale partecipazione all’Expo 2015. Abbiamo estratto alcune considerazioni su Tem, sindaci e politici legati al tema: è interessante notare come la distanza aiuti gli estensori a comprendere meglio il quadro di tante dichiarazioni di amministratori lombardi e nazionali. Buona lettura!
…La Tangenziale est esterna milanese non rappresenta, come comunicatoci, un importante snodo per la sede dell’Expo 2015: dista oltre 40 km dal sito espositivo, che sta a nord ovest della metropoli, mentre l’autostrada, come correttamente evidenzia il nome, ha un tracciato tutto ad est. Non si capisce perciò con quale criterio tale opera, per altro sulla carta già dalla fine degli anni 90, sia stata considerata come infrastruttura collegata all’evento… uno strano concetto applicato anche a molte altre opere “pro Expo”…
…la visita ai cantieri della costruenda autostrada lascia stupefatti: una grande opera, degna della migliore pianificazione sovietica. La grande fascia di asfalto si snoda tagliando campi agricoli rigogliosi e fertilissimi, lontano dai flussi di traffico, a ridosso di secolari cascine che caratterizzano questo magnifico scorcio della natura lombarda, definito dai locali, ma pare anche da documenti con valore di legge, un territorio appartenente al paesaggio della fascia della bassa pianura che “vanno tutelati rispettandone la straordinaria tessitura storica e la condizione agricola altamente produttiva”…
… Le ragioni dell’opera sarebbero da ricercarsi non nelle volontà di rispondere a esigenze di una migliore circolazione quanto nella ferma tenacia di sviluppare il territorio “trainando” la realizzazione di centri commerciali, poli logistici e quant’altro. Una logica per far ripartire l’economia raggiungendo i Pil delle tigri asiatiche…
… i livelli di connessione pubblico-privato per la realizzazione della Tem lasciano esterrefatti per gli intrecci altamente sofisticati. L’opera è formalmente in project financing, realizzata cioè da privati che si accollano i costi e i rischi per la realizzazione e in cambio lo Stato assegna loro la concessione gratuita dell’opera per 50 anni, al fine di ripagarsi dei costi sostenuti e per ottenere gli utili. Ma società di enti pubblici, ad esempio Asam e Serravalle della Provincia di Milano, sono la maggioranza nel capitale della Tem e designano i presidenti e gli amministratori delegati… e la situazione è tutt’altro che statica. Giudo Spodesta vuol vendere Serravalle, la sua società di punta nella Tangenziale esterna, ma i privati nicchiano: il più importante tra questi, Carcellino Savio, impresa favorita già dal precedente presidente della Provincia, ha preferito acquisire la maggioranza di Tem senza grandi esborsi, tramite aumenti di capitale… ma l’aspetto ancora più importante e sconvolgente, almeno per le nostre logiche ristrette caucasiche, è che il governo Diletto -strattonato dal ministro Lupo Stradoni e dal governatore lombardo Roby Castagnoni- ha messo soldi in quest’opera privata elargendo finanziamenti a fondo perduto! Non noccioline, bensì 330 milioni, senza neppure chiedere di diventare co-proprietario dell’opera: rinuncia agli utili futuri a favore dei privati. Un gran modo per sviluppare il capitalismo nel Bel Paese! Un interessante esempio da riprendere anche nel Madovestan, per far crescere e prosperare gli amici imprenditori, sempre pronti a finanziare le nostre campagne elettorali.
…Ammettiamo di non aver capito molto dai colloqui con amministratori e politici locali. I sindaci dei comuni interessati, quando facevano fronte comune, erano contrari alla Tem. Ma presi uno per uno, si sono rapidamente riconvertiti a favore. Certo non sono mancate le promesse di benefici locali: in cambio della terra avranno campi sportivi, piste ciclabili, barriere antirumore ecc. Opere che sono state anche realizzate, ma le più importanti sono rimaste lettera morta. Come lo sbandierato prolungamento delle metropolitane a est di Milano, che non si farà…
È incredibile come le logiche di sviluppo basate sulle autostrade permanga in Italia, anche quando l’unica azienda automobilistica nazionale, ora FCA, ha portato ormai via i propri centri direzionali dal Paese…
Un altro accenno va fatto alla lungimiranza della politica locale. Maggioranza e opposizione si alternano spesso al comando di comuni, provincia e regione, ma il progetto resta intoccabile. Centro destra e centro sinistra hanno un unico modello di sviluppo basato sulle grandi infrastrutture, che solo agli occhi di noi provinciali del Caucaso appare visionario. No, essi guardano oltre la crisi, che non c’è mai stata o è alle spalle, e con sguardo lungo sono convinti che cemento e asfalto continueranno a cancellare sterpaglie e a proiettare l’Italia verso un nuovo miracolo economico…
…Il partito autonomista/indipendentista Lega Nord, ora guidato da Salviamo il Salvabile, a parole sembra molto legato al territorio, ma nei fatti si prodiga per il medesimo modello di sviluppo. Si impegna a manifestare ai caselli contro i rincari autostradali, ma è anche al governo in Regione e ha strepitato, battuto cassa e ottenuto soldi per realizzare quella che sarà l’autostrada più cara d’Italia (8 € ai camion e 5 alle auto per i 32 km di tracciato)… È una visione lungimirante e ferma quella delle forze politiche al governo di questi enti locali, che pare non preoccuparsi più di tanto se la formazione populista dei 5 Stelle, che giudica deleterie queste megainfrastrutture, ha raggiunto e superato in pochi anni il 20% dei consensi nazionali. E gli fa un baffo se l’astensione aumenta a vista d’occhio ad ogni elezione… Tornando ai sindaci, il loro comportamento verso le istanze e gli appelli risulta adamantino: si rifiutano di rispondere, fanno finta di nulla, con una faccia che sembra meglio del compianto Breznev. Anche se molti di questi comuni andranno alle elezioni tra breve, i sindaci ritengono sia meglio evitare questo argomento.
… Una visita interessante, con una lezione importante, che fa comprendere come anche il nostro governo (ndr: del Madovestan) deve forse promuovere il multipartitismo -qui abbiamo trovato tanti partiti, pur se tutti con idee di sviluppo identiche- ma non ascoltare le istanze dal basso, come affermano oppositori incalliti e utopisti…
(7 febbraio 2014)