La Cascina di Chiaravalle
bene confiscato alle mafie
accoglierà famiglie senza casa
Mentre incassa il primo round da parte del Tar per la diatriba del Cerba, il Comune di Milano decide di dare il via ai lavori di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi della cascina Chiaravalle, il bene più grande confiscato alla criminalità organizzata a Milano. Nel giro di un anno e dopo i lavori di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi, la cascina potrà ospitare una cinquantina di persone e il terreno tornerà a essere coltivato con l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e adulti in difficoltà (personale cooperative B).
La Cascina di Chiaravalle
bene confiscato alle mafie
accoglierà famiglie senza casa
Mentre incassa il primo round da parte del Tar per la diatriba del Cerba, il Comune di Milano decide di dare il via ai lavori di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi della cascina Chiaravalle, il bene più grande confiscato alla criminalità organizzata a Milano. Nel giro di un anno e dopo i lavori di ristrutturazione e riorganizzazione degli spazi, la cascina potrà ospitare una cinquantina di persone e il terreno tornerà a essere coltivato con l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e adulti in difficoltà (personale cooperative B).
Il Cerba per il primo round contro il Comune
“L’esito del giudizio cautelare espresso dal TAR Lombardia -dichiara la videsindaco De Cesaris commentando le ordinanze del Tar Lombardia in merito ai ricorsi avanzati dal fallimento Imco e dalla Fondazione Cerba, con le quali il Tribunale Amministrativo ha ritenuto di non adottare misure cautelari- conferma la correttezza dell’operato del Comune e la pretestuosità di alcune iniziative della curatela e della Fondazione Cerba”. E aggiunge: “Questo provvedimento, e in particolare l’affermazione inerente ‘la possibilità per le parti di addivenire all’individuazione di un nuovo progetto urbanistico condiviso’, rappresenta un monito per chi, sino ad ora, si è opposto a formulare una proposta che consenta la realizzazione del Cerba, contemperando le esigenze del territorio con quelle relative alla procedura fallimentare. Il Comune reitera l’invito a chi ha fatto la proposta di concordato a mettersi quanto prima a lavorare, per consentire a Milano di avere un grande centro di ricerca biomedica”.
Pensionato per famiglie senza casa e un luogo per iniziative socio culturali
Intanto, oggi 25 gennaio, il Comune ha presentato il progetto che darà nuova vita a un bene confiscato alla mafia, la Cascina di Chiaravalle: 18 unità immobiliari per 2mila mq di superficie e 15 ettari di terreno agricolo per un valore di mercato di svariati milioni di euro.
La Cascina di Chiaravalle diventerà un pensionato per famiglie senza casa e un luogo per iniziative socio culturali di promozione della legalità. Oggi, in occasione della seconda giornata del Forum delle Politiche sociali, l’assessore Majorino e il vicesindaco De Cesaris hanno consegnato le chiavi dell’immobile a Claudio Bossi, rappresentate della cordata vincitrice del bando aperto lo scorso agosto e chiuso alla fine di ottobre. La cordata è composta da Sistema Imprese Sociali – SIS(capofila), Arci Milano, Chico Mendes scs e La Strada scs.
In attesa della fine dei lavori che consentiranno di ospitare una cinquantina di persone, per diventare subito luogo aperto alla cittadinanza, Cascina Chiaravalle metterà in campo attività e eventi tra cui la visite di scolaresche milanesi e di altre città d’Italia impegnate in programmi studio del fenomeno mafioso e del ripristino della legalità.
La Cascina, in vista di Expo 2015, ospiterà una piccola foresteria e ostello della gioventù. Fino ad oggi il bene era stato custodito da Fondazione Progetto Arca con un’assegnazione temporanea.
Lombardia al primo posto per i beni confiscati alla mafia
La Lombardia e Milano sono tuttora ai primi posti in Italia per numero di immobili e aziende confiscate alle mafie: secondo i dati della Anbsc (Associazione nazionale beni sequestrati e confiscati), sono quasi mille i beni sequestrati in Lombardia (quarta in Italia dopo Sicilia, Campania e Calabria e prima della Puglia), di cui la metà nella sola provincia di Milano. A Milano città, tra aziende e immobili sono stati più di 450 i beni sequestrati. L’assessorato alle Politiche sociali ha attualmente in carico 158 unità immobiliari di cui 144 già assegnate. Ogni anno a novembre si svolge a Milano il Festival dei Beni Confiscati alle Mafie. La prossima edizione sarà realizzata in gemellaggio con la città di Palermo in un più che ideale asse per la legalità dal nord al sud dell’Italia.