Giornata mondiale del suolo
Il Parco Sud perde 1.100 ettari
e la Lombardia non sta meglio

Oggi ricorre il primo anniversario della Giornata mondiale del suolo. Il Consiglio dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite ((FAO-ONU), infatti, ha istituto il 5 dicembre come giornata da dedicare a un tema che alla gran parte dei nostri politici interessa davvero poco. Basti pensare ai dissesti idrogeologici che causano vittime e danni indicibili dovuti alla leggerezza, avidità, incompetenza di questi personaggi.
Noi vogliamo ricordare il 5 dicembre snocciolando i dati che mettono la Lombardia tra le regioni più scellerate in tema di consumo di suolo, già oggi la più urbanizzata d’Italia. Con l’orgoglio di quei politici locali e non che si vantano di avere asfaltato le pregiate terre agricole per far posto a inutili e costosissime autostrade.

Giornata mondiale del suolo
Il Parco Sud perde 1.100 ettari
e la Lombardia non sta meglio

Oggi ricorre il primo anniversario della Giornata mondiale del suolo. Il Consiglio dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite (ONU), infatti, ha istituto il 5 dicembre come giornata da dedicare a un tema che alla gran parte dei nostri politici interessa davvero poco. Basti pensare ai dissesti idrogeologici che causano vittime e danni indicibili dovuti alla leggerezza, avidità, incompetenza di questi personaggi.
Noi vogliamo ricordare il 5 dicembre snocciolando i dati che mettono la Lombardia tra le regioni più scellerate in tema di consumo di suolo, già oggi la più urbanizzata d’Italia. Con l’orgoglio di quei politici locali e non che si vantano di avere asfaltato le pregiate terre agricole per far posto a inutili e costosissime autostrade.

Una perdita di 6mila tonnellate di frumento

La sola Tem -Tangenziale esterna Milano- risucchia 1.100 ettari di terreni agricoli del Parco Sud, con anche gravi danni alla preziosa rete irrigua ricca di fontanili che caratterizza il Parco, e con ricadute sulla produzione alimentare pari 6.000 tonnellate di frumento, che potrebbe nutrire 40mila persone.  Non sono dati campati in aria: si traggono dallo studio condotto da Stefania Ronchi e Stefano Salata per il Centro ricerche consumo suolo (CRCS), che ingloba l’autorevolezza del Politecnico di Milano e dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, con il supporto di Legambiente. Dati sfornati proprio per la ricorrenza odierna.
Mettendo insieme i tre gioielli dei vari Formigoni, Maroni, Lupi, Podestà, Maullu, ovvero Tem, Brebemi e Pedemontana, si ottiene che le nuove autostrade sottraggono complessivamente 1.600 ettari di terreno, di cui 210 di foreste. Si aggiunga che in Lombardia la desertificazione -un processo per lo più irreversibile causato principalmente da attività umane, che indica la degradazione dei suoli e la scomparsa della biosfera- si incrementa di ben 16 ettari al giorno, infierendo sulle aree più urbanizzate d’Italia: Monza Brianza e Milano.
E per chi si illude che queste devastazioni siano arrivate alla fine, sperando in un recupero di lucidità troppo appannata dei nostri politici, ricordiamo, tra i tanti progetti in via di approvazione, la Broni-Mortara: altri 1.000 ettari di terreni pregiati spariranno; sarà frantumato il tessuto storico delle risaie con il loro delicato equilibrio del reticolo irriguo, che coinvolgerà 600 aziende di cui 218 avranno espropri di terreni.

L’unica grande opera che serve al Paese

La Lombardia merita tutto ciò? Dove sono i progetti di mobilità sostenibile e di aria pulita (124 morti l’anno solo a Milano per mal’aria: polveri sottili, polveri sottilissime, biossido di azoto e ozono). Per non parlare della perdita delle bellezze d’insieme del paesaggio. È ora che ci amministra prenda coscienza che, per ribadire quanto detto da Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera “la messa in sicurezza del territorio è la sola ‘grande opera’ che serve al Paese per tutelare il nostro fragile suolo, garantire maggiore sicurezza ai cittadini e attivare migliaia di cantieri, con ricadute importanti anche sull’occupazione”.
 

 

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