Metro 3 & Co? Troppo utili
ai cittadini, ma non ai privati.
Così il Governo le stoppa
La mannaia dei tagli colpisce ancora una volta la mobilità sostenibile, stoppando i prolungamenti delle linee metropolitane M2 e M3 di Milano, della M2 Cologno Nord-Vimercate e della M3 San Donato-Paullo est. Che pure erano previste svilupparsi in parallelo alla Tem.
Infatti, come si legge all’art. 9 dell’Accordo di Programma per la realizzazione della Tangenziale esterna est di Milano e il potenziamento del sistema della mobilità dell’est milanese e del nord lodigiano sottoscritto nel 2007 da Ministero infrastrutture, Regione Lombardia, assessore regionale trasporti, Provincia Milano, Provincia Lodi (successivamente anche Provincia Monza Brianza), Concessioni Autostradali Lombarde (CAL), Anas, sindaci di Melzo, Paullo, Agrate Brianza, Casalmaiocco, Cassano d’Adda, “Le parti si impegnano a fare quanto necessario affinché la realizzazione delle opere relative al sistema ferroviario e metropolitano trovino la loro attuazione in coerenza con i tempi di realizzazione e ultimazione della Tangenziale est esterna di Milano”.
Metro 3 & Co? Troppo utili
ai cittadini, ma non ai privati.
Così il Governo le stoppa
La mannaia dei tagli colpisce ancora una volta la mobilità sostenibile, stoppando i prolungamenti delle linee metropolitane M2 e M3 di Milano, della M2 Cologno Nord-Vimercate e della M3 San Donato-Paullo est. Che pure erano previste svilupparsi in parallelo alla Tem.
Infatti, come si legge all’art. 9 dell’Accordo di Programma per la realizzazione della Tangenziale esterna est di Milano e il potenziamento del sistema della mobilità dell’est milanese e del nord lodigiano sottoscritto nel 2007 da Ministero infrastrutture, Regione Lombardia, assessore regionale trasporti, Provincia Milano, Provincia Lodi (successivamente anche Provincia Monza Brianza), Concessioni Autostradali Lombarde (CAL), Anas, sindaci di Melzo, Paullo, Agrate Brianza, Casalmaiocco, Cassano d’Adda, “Le parti si impegnano a fare quanto necessario affinché la realizzazione delle opere relative al sistema ferroviario e metropolitano trovino la loro attuazione in coerenza con i tempi di realizzazione e ultimazione della Tangenziale est esterna di Milano”.
C’è di più: il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 ottobre 2008 ha definito le opere connesse all’evento della manifestazione universale di Expo, includendo tra quelle da finanziare il prolungamento delle linee metropolitane M2 e M3 di Milano e il prolungamento della M2 Cologno Nord-Vimercate per 9,75 chilometri e il prolungamento della M3 San Donato-Paullo est per 14,86 km. Inoltre, da quanto previsto nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1 marzo 2010, il finanziamento per le due opere risulta pari a 316,20 milioni di euro a carico degli enti locali e a 210,80 milioni di euro a carico dello Stato, per il prolungamento della M2, e a 473,54 milioni di euro a carico degli enti locali e 315,76 milioni di euro a carico dello Stato, per il prolungamento della M3: nella seduta del 13 maggio 2010, il Cipe ha approvato i nuovi progetti preliminari di entrambe le opere, ma la sezione centrale della Corte dei conti, nell’adunanza del 9 dicembre 2010, con delibere del 29 dicembre 2010, ha ricusato nuovamente il visto alle delibere Cipe, per la mancanza della copertura finanziaria dell’intera realizzazione delle opere.
Ma che strano, non ci sono i fondi
Mancanza di fondi, dunque! Eppure per la Tem -nonostante sia un’opera in project financing- si sono reperiti fondi pubblici: dopo l’elargizione di 330 milioni a fondo perduto dal Governo, ne arrivano altri 275 dalla Cassa Depositi e Prestiti, da sommare ai 700 milioni garantiti dalla Banca Europea. Tutto denaro pubblico, ma che non andrà a incidere sulla gestione privata della nuova autostrada, ora praticamente in mano al gruppo Gavio: per 50 anni incasserà i salati pedaggi senza nulla dovere al pubblico.
E il rispetto dell’accordo di programma che prevedeva lo sviluppo in parallelo di Tem e delle infrastrutture su ferro: quanto credete siano i fondi stanziati? La questione è stata oggetto -il 27 novembre scorso- di un’interpellanza posta da parlamentari leghisti all’attenzione del ministro delle Infrastrutture (autostradali private, aggiungiamo noi). Gli esponenti del Carroccio hanno dovuto incassare la risposta negativa da parte del ministero, che ha indicato il prolungamento come particolarmente oneroso e quindi difficilmente fattibile in tempi brevi. In base a quanto sostenuto direttamente dal ministro Lupi, l’opera non potrà essere certamente effettuata entro Expo 2015.
Ma Roberto Rampi, parlamentare PD, che probabilmente ha visto un altro film, in un suo comunicato stampa all’AgenParl, dichiara “Bene il ministro Lupi che ieri in Aula ha ribadito l’impegno del governo per la realizzazione delle due opere di prolungamento delle metropolitane milanesi, M2 Cologno Nord-Vimercate e M3 San Donato-Paullo, e la volontà di riattivare il tavolo di progettazione per risolvere i problemi di copertura di queste opere, anche attraverso una revisione del progetto. Ora la Regione Lombardia convochi al più presto un tavolo con tutti gli enti locali coinvolti per far ripartire il progetto. Bene che anche altri gruppi politici si interessino finalmente del progetto, possiamo raggiungere insieme l’obiettivo. Non accettiamo però lezioni da chi ha governato in passato a tutti i livelli e non è riuscito non solo a realizzare l’opera, ma neppure a attivare un concreto momento di progettazione”.
Slogan della falsità
Avete notato che tutti, da Maroni a Podestà, da Lupi a Letta, si sono agitati per avere finanziamenti per le devastanti Tem, Pedemontana, Brebemi (tutte opere in project financing). E li hanno ottenuti. Chissà perché non si sono notate altrettante richieste per i mezzi di trasporto pubblico? Forse il trasporto sostenibile, che abbatte l’inquinamento (a Milano, come rileva un recentissimo studio di EpiAir, ogni anno muoiono 154 persone per smog per mancato rispetto delle norme comunitarie) non porta abbastanza fondi nelle tasche dei soliti amici?
Ma perché questi politici della vecchia guardia, che si riempiono la bocca con slogan farciti dal chimerico (finché ci saranno loro) sviluppo sostenibile, non si prendono qualche lezione di rispetto degli interessi generali della comunità, di attenzione al territorio, di trasparenza?
Con altre associazioni del territorio, stiamo valutando un appello ai sindaci coinvolti, alle istituzioni e a tutti quei politici che sono realmente interessati agli interessi della comunità.
Vi terremo aggiornati