A San Giuliano Milanese
20 avvisi di garanzia
per scelte urbanistiche discutibili
Ma così fan tutti
L’amministrazione di San Giuliano, giunta e consiglieri di maggioranza, ha ricevuto avvisi di garanzia per scelte urbanistiche che prevedono la trasformazione dell’ex centro natatorio, un terreno di 34mila mq di proprietà pubblica. Si tratta di un’area oggi standard, cioè riservata a servizi, che la giunta intenderebbe destinare a residenziale, dando così un maggiore valore economico ai terreni: con la trasformazione di destinazione d’uso, sarebbe questo l’intento dell’amministrazione, si potrebbe contribuire a rimettere in sesto i conti di Genia, l’azienda municipalizzata gravata da 56 milioni di debiti, proprietaria del lotto.
Altre case non servirebbero, considerato che il Piano di governo del territorio (Pgt) approvato a luglio del 2010 prevede già nuova edilizia per ulteriori 2.600 abitanti. Ma è solo un inciso, perché gli amministratori di San Giuliano intendono approvare una variante a detto Pgt, come deliberato dal Consiglio comunale lo scorso 31 ottobre.
A San Giuliano Milanese
20 avvisi di garanzia
per scelte urbanistiche discutibili
Ma così fan tutti
L’amministrazione di San Giuliano, giunta e consiglieri di maggioranza, ha ricevuto avvisi di garanzia per scelte urbanistiche che prevedono la trasformazione dell’ex centro natatorio, un terreno di 34mila mq di proprietà pubblica. Si tratta di un’area oggi standard, cioè riservata a servizi, che la giunta intenderebbe destinare a residenziale, dando così un maggiore valore economico ai terreni: con la trasformazione di destinazione d’uso, sarebbe questo l’intento dell’amministrazione, si potrebbe contribuire a rimettere in sesto i conti di Genia, l’azienda municipalizzata gravata da 56 milioni di debiti, proprietaria del lotto.
Altre case non servirebbero, considerato che il Piano di governo del territorio (Pgt) approvato a luglio del 2010 prevede già nuova edilizia per ulteriori 2.600 abitanti. Ma è solo un inciso, perché gli amministratori di San Giuliano intendono approvare una variante a detto Pgt, come deliberato dal Consiglio comunale lo scorso 31 ottobre.
Procura di Lodi avvisa San Giuliano
I 20 avvisi di garanzia, arrivati la settimana scorsa da parte della Procura di Lodi a seguito di esposti presentati da consiglieri di minoranza -tra cui Lega, Pdl e M5S- sono stati emessi nei confronti di coloro che hanno approvato nel 2012 due delibere (una di giunta e l’altra di consiglio) contenenti le linee di indirizzo utili all’avvio della variante di destinazione urbanistica.
Secondo quanto dichiarato a Il Giorno dall’ex sindaco di San Giuliano Marco Toni, ora consigliere di opposizione “La delibera del Consiglio comunale è stata approvata nonostante fosse corredata dal parere di un legale, l’avvocato Mario Viviani, che su questo passaggio aveva espresso forti perplessità. L’avvocato scrive che la condizione generale per qualsiasi variante urbanistica è la sussistenza di un interesse pubblico sotto il profilo urbanistico, per conferire all’area di via Risorgimento una destinazione diversa da quella attuale. Utilizzare il potere di cambiare il Pgt al fine di far conseguire al Comune un’utilità economica è del tutto illegittimo”. Analoga la posizione del consigliere di minoranza Giorgio Salvo del M5S: “La costruzione di nuovi palazzi non può passare per interesse pubblico. Una variante del genere non può soggiacere a motivazioni economiche”. E i consiglieri di Sel Massimo Molteni e Francesco Marchini commentano: “Siamo convinti della carenza di legittimità di molte scelte di questa amministrazione. Se dietro questa illegittimità ci sia interesse e/o dolo, lo valuterà la magistratura. Quel che è certo è che con la sottovalutazione delle regole si creano le premesse per perdere il controllo democratico delle procedure”.
Ma così fan tutti
Attendiamo l’esito delle indagini della Procura. Ma, avendo avuto l’opportunità di studiare diversi Piani di governo del territorio dei comuni del Parco Sud, abbiamo rilevato che in molti casi le proprietà comunali sono state ampiamente utilizzate a fini edilizi, con ovvio cambio di destinazione d’uso e con il fine di fare cassa. L’iter è questo: si tolgono tutti i campi di calcio, le aree sportive e ludico-culturali già esistenti all’interno dei singoli comuni e si “offrono” alle immobiliari come aree edificabili. È successo a Rozzano, Cassina De’ Pecchi, a Pantigliate, Noviglio e molti altri comuni. A Segrate, per esempio, la giunta ha deciso di destinare un’area standard a un centro commerciale da 25.000 mq. Quindi, niente di nuovo sotto il sole. Vendere, costruire, incassare. La politica, a destra come a sinistra, continua con coerenza a essere sempre uguale a se stessa.